Si è chiusa con una serata intrisa di emozioni, all’insegna dei contenuti di forte impegno sociale ma anche del cinema di qualità, la IV edizione del Sarno Film Festival, la kermesse promossa dall’associazione “Il cantiere dell’alternativa Diritti, Cinema e Cultura”. Presso l’auditorium del centro sociale di Sarno, a partire dalle ore 17,30, l’evento è stato presentato dall’art director, l’avv. Dea Squillante, che ha esordito con i ringraziamenti e i saluti a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa di importante spessore culturale e giuridico.
Significativo è stato, non solo per il ruolo istituzionale, ma, soprattutto, per il contenuto del messaggio, il saluto del Sindaco di Sarno, nonché Presidente della Provincia di Salerno, dott. Giuseppe Canfora:«La cultura non fa mangiare, ma fa correre veloci e aiuta le persone nei rapporti sociali, professionali e umani. Da ciò una comunità migliore e che più che aiutare il progresso in una logica improntata all’esclusivo profitto aiuta lo sviluppo».
Sulla stessa linea, il saluto della consigliera comunale: «Significativo è il tema del festival di quest’anno, la tutela del minore, perché implica il concetto dell’educazione e del rispetto. Si deve, infatti, insegnare ai bambini che non esistono solo diritti ma anche doveri. Aspetto che Noi tutti non dobbiamo mai dimenticare, per dare un apporto foriero di valori, ma nel contempo pragmatico alla realtà in cui viviamo».
La proiezione dei corti in concorso, avente come tema l’art.31 della Cost., ha carpito l’attenzione delle persone presenti in sala, oltre, ovviamente, a quelle che componevano le due importanti giurie: tecnica e popolare.
I corti sono stati valutati, invero, da entrambe che hanno apprezzato tutti i lavori presentati sia per l’alta qualità che per la completezza narrativa, tanto da dover discutere a lungo a fronte di un ex-aequo tra Thriller di Giuseppe Marco Albano e Daily Lydia di Marco Zuin, optando, alla fine, per la premiazione rispettivamente uno come vincitore della giuria tecnica e l’altro della giuria popolare.
La sinossi di Thriller: sullo sfondo di una Taranto provata dall’inquinamento e dall’incertezza per il futuro, Michele, 14 anni, va in giro leggero a passo di musica, ballando come il suo idolo, Michael Jackson. Quando suo padre gli comunica che non potrà accompagnarlo al provino a causa di una mobilitazione di fabbrica, a Michele crolla il mondo addosso. Il sogno di un ragazzino, però, può essere più forte delle difficoltà degli adulti. E proprio grazie a Michele e al suo desiderio, la questione degli operai di Taranto risalterà agli occhi tutti, in un incredibile girotondo finale sulle note di Thriller.
La motivazione della giuria tecnica è stata ricondotta alla capacità del regista di aver conciliato problemi sociali molto difficili con quelli legati all’intimità della famiglia in una visione da sogno.
Mentre l’altro cortometraggio Daily Lydia, documentario, pregevole opera sulla vita in Tanzania di una madre che cresce suo figlio in una terra con troppe difficoltà. Ogni giorno Lydia si sveglia, infatti, raccoglie la legna, accende il fuoco, cucina l’ugali e va a prendere l’acqua per Emmakulatha, Marko, Elyia e Joseph, i suoi figli. Seguendo il loro quotidiano, il documentario racconta un’esistenza che scorre uguale a molte altre e vuole restituire la dignità ai gesti semplici e alla precarietà. Ma senza perdere di vista l’obiettivo di riflettere su come educazione, denaro e lavoro incidano sulla salute globale. Le musiche della Piccola Bottega Baltazar contribuiscono a dare alle immagini un respiro universale.
La presentatrice alla fine di questo corto ha fornito un interessante spunto di riflessione: ogni giorno fanno km a piedi per compiere due gesti semplici, Lydia per andare a prendere l’acqua e i bambini per recarsi a scuola. Acqua e istruzione, due beni essenziali e vitali. Ridurre un popolo a questo sacrificio immane, significa impedire qualsiasi futuro.
Si sono avvicendati sul palco Giuseppe Marco Albano regista di Thriller, l’attore Fabio de Caro, Andrea Costantino produttore e regista di anchecinema, Tony D’angelo, regista di Ore12 corto in concorso, con i suoi due attori protagonisti (Laura De Rosa e Vincenzo Messina) e, infine, Gaetano Di Vaio, produttore di quest’ultimo.
Infine, gli altri due giurati tecnici Andrea Recussi, direttore artistico COFFI e Maurizio Gemma, direttore film commission regione Campania, dal palco hanno colto l’occasione per sottolineare il pregio di questo genere di manifestazioni locali e dell’impegno delle persone per realizzare progetti simili.
Il premio migliore colonna sonora del M.to Pericle Odierna è stato assegnato a Primera Comuniòn.
Mentre il nuovo premio Miglior Corto da distribuire- AncheCinema s.r.l.: progetto per la distribuzione attraverso App. è stato assegnato a Daily Lydia.
Nella seconda parte oltre la premiazione, c’è stato il conferimento da parte dell’amministrazione comunale al M° Pericle Odierna di Eccellenza sarnese con questa motivazione:”A Pericle Odierna, per essersi distinto come eccellenza sarnese nel campo della musica, e aver contribuito ad accrescere il nome di Sarno su tutto il territorio nazionale e internazionale”.
La chiusura del festival è avvenuta con la proiezione della prima nazionale del documentario “Largo Baracche” di Gaetano Di Vaio, vincitore come miglior cortometraggio al Festival del Cinema di Roma 2014. Documentario che fotografa la quotidianità di uno spaccato umano che nella sua tragicità è diventata l’immagine evocativa di alcune zone di Napoli. Camorra, violenza, giovani travolti dalla forza attrattiva dei boss presenti in zona, ma l’autore ha lasciato anche uno spiraglio di chi può farcela perché lo vuole. Pur mettendo tutti di fronte alle proprie responsabilità, la voce narrante alza il velo su una dura verità: le eccezioni sono le opportunità, motore, questo, del continuo degrado.
La dichiarazione di Dea Squillante, rilasciata ai vari giornalisti, sintetizza l’entusiasmo e la soddisfazione come una sorta di arrivederci a fronte di tutti i giorni dell’evento: «Una bellissima serata, che neanche questa volta ha tradito le aspettative degli organizzatori e del pubblico! I giurati e i registi ospiti hanno parlato dei loro lavori e della professionalità che si scorge dietro l’organizzazione di questo festival, che ha una mission ben precisa, la sensibilizzazione e l’approfondimento di tematiche giuridiche legate ai diritti umani, ai principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano e alle problematiche sociali».