Si conclude definitivamente il cammino delle italiane in Europa League: Fiorentina e Napoli deludono le aspettative e non vanno oltre le semifinali. La squadra di Montella, in verità, aveva già messo un piede fuori dalla competizione dopo la partita d’andata persa per 3-0 in casa del Siviglia, mentre la sorpresa più grande arriva dall’Olimpico di Kyev, dove gli uomini di Rafa Benitez vengono eliminati dagli ucraini del Dnipro: rivelazione e autentico spauracchio di questa edizione del torneo.
La Fiorentina era chiamata al miracolo sportivo, ma al 22” e al 27” il Siviglia si porta subito sullo 0-2 grazie alle reti di Bacca e Carrico e, a questo punto, ai viola sarebbero serviti sei gol. Lo spirito dei ragazzi di Montella, comunque, è positivo: tante occasioni create e una buona dose di sfortuna (Ilicic sbaglia un rigore nel secondo tempo), ma, alla fine, non arriva neanche un gol e i calciatori escono tra i fischi del Franchi. Anche quest’anno la Fiorentina ha dimostrato di avere tanto potenziale, ha proposto del gran calcio in alcune fasi della stagione, ma agli appuntamenti decisivi è puntualmente venuta meno.
Al Napoli bastava un gol senza subirne per accedere alla finalissima, ma, complice un campo pesantissimo per la pioggia, un’organizzazione difensiva avversaria praticamente perfetta e un arbitraggio ancora una volta discutibile, accade esattamente il contrario: così come all’andata, è Seleznyov a punire gli uomini di Benitez, segnando un gol viziato da un fallo su Britos (all’andata segnò in chiaro fuorigioco). Il Napoli, dal canto suo, non ha giocato la miglior partita della stagione, sprecando una palla gol clamorosa nei primi minuti con Higuain (il peggiore dei suoi) e costruendo in maniera disordinata e imprecisa. Discutibile anche la scelta del tecnico spagnolo di lasciare in panchina dal primo minuto Hamsik, per farlo entrare poi nel secondo tempo, al posto di uno spento Gabbiadini. Non incidono Insigne e Callejon, nella ripresa Mertens prova a portare un po’ di brio e imprevedibilità alla manovra, ma gli ucraini formano un muro impenetrabile, favoriti anche dalla pesantezza del campo e, nel finale, avrebbero potuto addirittura chiuderla definitivamente, ma la traversa nega la gioia a Matheus. La partita si conclude sull’1-0, il Dnipro vola in finale e il Napoli torna a casa con diversi alibi, ma soprattutto la colpa di non aver affrontato questo doppio impegno fondamentale con una mentalità agguerrita e determinata, fallendo l’appuntamento più importante della stagione: la vittoria di questo torneo avrebbe garantito, infatti, la qualificazione in Champions che, ora, può soltanto passare per il campionato. Roma e Lazio permettendo.