Il Nuovo Teatro Sanità – in collaborazione con l’Osservatorio Palestina – presenta fino a domenica 29 maggio, “Sette Minuti”, spettacolo scritto e diretto da Luisa Guarro con Luca Gallone, Rosario Giglio, Ivano Russo, Antonio Spiezie e Omar Suleiman.
La vicenda ispirata al romanzo Uomini sotto il sole dell’attivista palestinese Ghassan Kanafani. “Sette minuti” narra della fuga di tre uomini che attraversano il deserto rinchiusi in un’autocisterna per arrivare clandestinamente da Bassora in Kuwait, e trovare un futuro migliore per la propria vita. Lo spettacolo tutto incentrato sul racconto del terribile viaggio, fa stare il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine, quando si scopre che i tre purtroppo perdono la vita poiché sono stati superati i sette minuti di attesa all’interno della cisterna. Perché non hanno bussato alle pareti della cisterna, ribellandovi alla morte? Ripete con rabbia il guidatore dell’autocisterna che aveva architettato la loro fuga. Probabilmente perché non ne hanno avuto la forza. E questa frase che termina il racconto di Ghassan Kanafani, a cui nello spettacolo si tenta di dare una risposta. Bisogna trovare la forza prima di agire, di compiere un gesto di ribellione, prima di ritrovarsi senza forze, senza aria e senza avere la capacità di ribellarsi alla morte per decisioni altrui. Così Uomini sotto il sole sono tutti gli uomini disperati che sotto il sole ovvero al cospetto della consapevolezza e della responsabilità di tutti, affrontano la morte per non morire. E ad essi sembra sia rivolto questo monito universale: che nessuno sia debole di fronte al pericolo, di fronte alla morte.
Il romanzo da cui lo spettacolo è tratto, è stato scritto nel ’68 ed è ancora attualissimo e ci fa riflettere sulla questione dei migranti, sulla questione palestinese e su tutte le problematiche che vi sono nelle aree mediorientali dove le popolazioni non sono libere. Ma soprattutto ci ricorda che noi occidentali, non possiamo né dobbiamo rimanere più indifferenti.
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