Sergio Friscia sarà al cinema nel nuovo film di Leonardo Pieraccioni “Il Professor cenerentolo”, nel ruolo di un divertentissimo mafioso. Grande artista, umile, molto divertente e giocherellone, Friscia, quando lavora, è un bravo professionista, lo ha dimostrato nel programma televisivo Tale e Quale show. Showman, conduttore televisivo, autore e regista, in questi giorni è uscito anche il suo primo cd “ L’altro me” dove mostra anche le sue doti canore. Abbiamo incontrato Sergio Friscia a Sorrento nell’ambito delle Giornate Professionali di cinema.
In questi giorni sarai al cinema nel nuovo film di Leonardo Pieraccioni, “Il professor Cenerentolo”, parlaci del tuo personaggio….
«Sono don Vincenzo, un boss siciliano. È un ruolo divertentissimo e mi sono ammazzato dalle risate nell’interpretarlo, l’ho fatto talmente in palermitano stretto che c’è una scena dove ci sono i sottotitoli in italiano, e ho detto tutto.»
Dov’è stato girato il film?
«A Roma e a Ventotene, però beati loro, al mare, mentre io solo in cella, quindi ho visto solo le grate.»
La prima volta che lavori con Pieraccioni?
«Sì. Lo ringrazio per questa opportunità. Mi piace molto il cinema, ma ne faccio poco e non per colpa mia. In Italia, c’è questo problema delle etichette, se uno fa tanta televisione sembra che non possa fare cinema, per cui, quello è teatrale, quello è cinematografico, quello è televisivo, invece, per me esistono gli artisti, gli attori. Per me uno può essere anche poliedrico, basta dargli l’opportunità di fare un provino, poi se lo fa bene e se lo merita, è giusto dargli la possibilità. Così è stato per Leonardo ed è per questo che lo ringrazio e spero che Il professor Cenerentolo vada come deve andare, perché è un bel film, si ride e ci si emoziona anche. Spero, comunque, di continuare a frequentare il cinema, visto che ne ho fatto poco, e spero che questo film apra una nuova strada.»
Quanto ti sei divertito, invece, in Tale e Quale show?
«Mi sono divertito moltissimo, come un pazzo, anche perché non m’importava niente dei punti o della classifica, volevo solo divertirmi come un pazzo e ci sono riuscito. Ringrazio Carlo Conti che mi ha dato questa ennesima opportunità di divertirmi e arrivare ai cuori della gente, che poi è quello che m’interessa. Tante esperienze nuove, tanti personaggi che non avevo mai provato prima, oltre a quelli che in qualche modo facevo, però una cosa è fare la parodia e un’altra riprodurli tecnicamente in modo serio.»
Qual è stato il personaggio che più ti ha trasmesso emozioni?
«Mi ha emozionato tanto fare Pino Daniele, perché lo adoravo, quindi da fan è stata una grande responsabilità e si sentiva, avevo la voce che mi tremava. Devo fare i complimenti, però, a Rosy, che mi ha fatto un trucco incredibile. Tra l’altro è stata una puntata in cui ho vinto grazie al pubblico e ai voti dei miei colleghi, penso che sia arrivato proprio questo, che voleva essere un omaggio a tutti gli effetti, fatto con tutto il cuore.»
Riprenderai anche con il teatro?
«Sto scrivendo lo spettacolo nuovo, insieme a Luciano Fruttaldo e David Lubrano, e spero di riuscire a portarlo in scena da marzo prossimo. È un one-man show, un varietà a tutti gli effetti, dove me la canto e me la suono con la mia band straordinaria, con cui abbiamo fatto anche un disco ultimamente, che si chiama L’altro me, dove canto con la mia voce, anche se mi vergogno come un ladro.»
Chi ti ha spinto nella realizzazione di questo disco?
«È stata una scommessa di Nino Chirco, il produttore, il quale dopo avermi sentito cantare mi disse: “hai una bella voce, perché non canti dei pezzi inediti e seri, invece di fare le parodie?”. In realtà, mi nascondo dietro i personaggi che imito, proprio perché mi vergogno a cantare con la mia voce, però, lui ci ha creduto e il disco sta andando pure bene. Le canzoni sono state scritte da due bravissimi autori che sono Loriana Lana e Liano Viko, poi ci sono due cover, Un trenino nel petto di Fabio Concato e You’ve got a friend di James Taylor, che io adoro, loro sono la colonna sonora della mia vita.»