Letto in un solo pomeriggio, anzi per meglio dire divorato. Parlo di “Senza rete” (mai titolo poteva essere più adatto) il primo libro di MAURIZIA CACCIATORI scritto con la collaborazione di Riccardo Romani. 224 pagine piene di passione, umanità, ironia, grinta: una vita raccontata da una grande campionessa che nella sua vita da atleta, ma anche in quella personale, ha deciso di percorrere una strada complessa, contromano.
Il racconto svela una donna determinata e decisa ma anche stretta in un’infanzia piena di regole, quasi sempre disattese, dove l’affetto aveva un ruolo decisamente marginale. Nessuno sport è come la pallavolo e leggendo le pagine della Cacciatori questa idea diventa certezza e quel desiderio di appartenenza ad un gruppo, da sempre ricercato da Maurizia, diventa il suo motivo di vita. Comincia presto, molto forse troppo, ma del resto era il suo destino. A dodici anni entra in palestra ed ha quel contatto con la palla che cambia la sua vita. Certo, ma la pallavolo resta sempre un gioco, sembra un paradosso ma invece Maurizia evidenzia in più momenti l’importanza vitale del sentirsi in una squadra e la profonda consapevolezza che la vita non finisce su un campo di pallavolo. Questa idea l’ha accompagnata in tutto il suo percorso, una carriera formidabile: 5 scudetti, 5 Coppe nazionali, 3 Supercoppe italiane, 3 Coppe Campioni e 1 Coppa CEV, un oro ai Giochi del Mediterraneo del 2001, un bronzo e un argento agli Europei del 1999, l’elezione come miglior palleggiatrice durante i campionati mondiali di Osaka del 1998 e le 228 presenze in Nazionale, di cui è stata capitana. Ma anche una donna che ha voluto capire appieno il carattere, il modo di essere di tutte le persone che hanno giocato al suo fianco, perché solo conoscendo profondamente chi ti sta intorno vinci: “nessuno di noi – dice la Cacciatori – può ottenere un successo in solitaria. Se qualcuno ve lo dice, non credeteci.
Guidata per tutta la vita da un altro fondamentale “la leadership ti viene conferita, non la imponi attraverso regole o dettami autoritari”. E lei è sempre stata una leader, prima sul campo poi nella famiglia ed infine nel suo nuovo lavoro che la porta a fare incontri pubblici sulla leadership.
Ha girato il mondo, ha incontrato allenatori che la hanno amata, altri che la hanno esclusa ma sempre ha cercato di entrare in contatto con tutti senza alibi forse forte della lezione, indimenticabile, dell’allenatore Velasco.
La scrittura è avvincete, senti il desiderio di scoprire cosa è successo nella vita di questa donna che ha cambiato squadre, città, abitudini, vivendo tutto intensamente, volendo scoprire di ogni persona, di ogni luogo il senso, l’essenza. A Napoli, ha giocato per un anno facendosi adottare dalla gente, senza paura, senza rete. Forse anche in maniera incosciente ma profondamente vera.
L’affetto profondo che l’ha legata al suo procuratore, presenza costante, rassicurante della su vita ed il dolore immenso provato alla sua morte, ti fa capire l’umanità di questa donna.
Spesso le autobiografie di campioni sono costruite per fare venire fuori degli uomini o donne perfette ma non è questo il caso, qui si respira verità ad ogni pagina, senza vergogna nel raccontare i disastri sentimentali, ed altro. Sembra di rivedere un po’ “Open” di Andree Agassi perché anche lui ha messo nero su bianco tutta la sua vita, senza censure.
Alla fine della lettura si è d’accordo con lei che presenta così il suo lavoro.” «Quarant’anni percorsi quasi sempre in contromano costituiscono una collezione di esperienze formidabili, rocambolesche, esaltanti, divertenti ma anche profondamente dolorose. Insomma, una storia che val la pena raccontare. Dal principio. Un libro senza filtro, senza rete appunto. Non una biografia, non un romanzo, ma quasi “un thriller”.
Interessante anche perché svela momenti e situazioni che spesso si nascondono e che sono accadute anche a lei per esempio quando lasciò il ritiro della nazionale per assoluta incompatibilità con l’allenatore e si disse che aveva un problema fisico. Ci vuole determinazione per arrivare a grandi livelli, ci vuole coraggio per raccontarsi senza paura, ma del resto da una donna abituata a prendere decisioni fondamentali già dall’età di dodici anni ce lo dobbiamo aspettare.
Un bel viaggio emozionale che tratta anche di temi di grande attualità e lo fa miscelando molto bene le componenti.
Il libro, edito da ROI EDIZIONI, è la prima uscita della collana ASSIST, a cura di DEMETRIO ALBERTINI, in cui grandi campioni si raccontano e raccontano le loro storie di vite straordinarie, di valore e di sport, in cui andare a caccia di emozioni, di ispirazione e di strategie per vincere. Direi che davvero è una scelta giusta ed un esordio vincente.