“Seconda Primavera”, presentato in anteprima al XXVI Trieste Film Festival, segna il ritorno al cinema del regista italiano Francesco Calogero. A distanza di quindici anni da “Metronotte” (2000) e dalla sua parentesi documentaria, durata dieci anni, Calogero torna a dirigere un lungometraggio che uscirà nelle sale dal prossimo 4 febbraio.
“Seconda Primavera”, girato interamente in Sicilia, è un film corale, suddiviso in capitoli che seguono l’avvicendarsi delle stagioni. Il racconto prende inizio dal primo inverno, per arrivare alla “seconda primavera” del titolo, che allude alla rinascita di Andrea – uno dei quattro protagonisti della storia – architetto cinquantenne, interpretato da Claudio Botosso. A sovvertire il suo inverno interiore è l’incontro con la studentessa Hikma (Desirée Noferini), una giovane donna somigliante alla moglie Sofia, scomparsa quattro anni prima in circostanze oscure. Dopo essere rimasta incinta del trentenne Riccardo (Angelo Campolo), già sposato con Rosanna (Anita Kravos), Hikma viene ripudiata dal fratello, un piccolo imprenditore maghrebino, e in un momento così delicato e difficile della propria vita accetta l’ospitalità di Andrea. Nella grande villa al mare, Hikma insegna ad Andrea a prendersi cura delle piante, inducendolo all’impegno e alla dedizione alle cose care. Intanto il rapporto quotidiano con la giovane donna, malgrado la presenza incostante del compagno Riccardo, costringe Andrea a interrogarsi su questioni sopite da lungo tempo: da qui un inconfessato e complesso sentimento nei confronti di Hikma. La seconda primavera della storia rappresenta una nuova stagione di passioni, che segna la rinnovata apertura alla vita di Andrea. Come dice il regista, parafrasando Thomas Eliot, “finalmente consapevole che al giardino delle rose si accede attraverso la porta che non abbiamo mai aperto”.
Nel cast anche Hedy Krissane, Tiziana Lodato, Gianluca Cesale, Antonio Alveario, Monia Alfieri e Livio Bisignano, con l’amichevole partecipazione di Nino Frassica, che incarna una sorta di deus ex machina, pronto a propiziare gli incontri e favorire la tessitura delle relazioni.