Sono circa 30 mila reperti ritrovati al castello di Zucco a ridosso delle Prealpi Giulie, in provincia di Udine. «Fondato molto probabilmente nel 1248, il maniero era circondato da una cinta muraria e un ampio fossato, al cui interno ancora oggi è possibile visitare la cappella castellana e ammirare i resti di una torre, della domus fortificata e di altri edifici», spiega Simonetta Minguzzi, docente all’Università di Udine e coordinatrice degli scavi che hanno portato alla luce migliaia di reperti, databili tra il 1400 e il 1500, che tracciano una nuova storia per il castello ed i suoi insediamenti abitativi.«Gli scavi – spiega Minguzzi – sono stati eseguiti all’interno del complesso fortificato, in corrispondenza di un’area che prima aveva una funzione di difesa e in seguito è stata destinata allo scarico di rifiuti, vicino a una latrina che sporge dal muro e delimita, verso ovest, gli spazi abitativi».
E’ stato recuperato un repertorio di straordinaria vastità: vasetti, monete, parti di armature, sonagli in bronzo, fibbie, spilli, ditali, lame di coltello, punte di freccia, manufatti in osso per uso quotidiano o ornamentale, come manici di coltello e pettini, frammenti in vetro di bicchieri, bottiglie e coppe, e piatti, ciotole, catini, boccali e pentole in ceramica. I reperti ora saranno inventariati e studiati e circa 200 di essi, tra i più significativi, saranno inseriti all’interno della banca-dati del Sistema informativo regionale del patrimonio culturale (Sirpac), le cui schede saranno presto consultabili online.