Dal 5 luglio 2013 è in rotazione radiofonica l’ultimo brano di Sarahjane Olog, cantante della resident band di “Supermax”, il programma condotto su Radio 2 da Max Giusti.
Il singolo si intitola “Telling on you” ed è stato scritto dal leader della band americana “Jutty Ranx”, Justin Taylor.
La collaborazione tra la band di Los Angeles e la cantante riminese risulta così essere un connubio artistico estremamente interessante, soprattutto perché viene messa in risalto il modo in cui Sarahjane sia l’incarnazione di “angelo bianco dalla voce nera”.
Qual è stata la genesi di “Telling on you”?
«Il tutto è nato dalla collaborazione con i Jatty Ranx che ho conosciuto professionalmente grazie a Radio 2 con il brano “I see you”. A loro è piaciuto il mio controcanto e la mia timbrica vocale, mentre a me sono piaciuti molti loro! Così abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di bello insieme e ci siamo messi in gioco.»
Per te non deve essere stato molto difficile trovarti in simbiosi con loro, dato che da sempre canti più nella loro lingua che nella nostra…
«Beh sì, ho una predilezione evidente per l’inglese. Però diciamo che il discorso andava oltre questo: aver scelto di collaborare con i Jatty Ranx mi ha permesso di esplorare non solo il mondo di una band oramai affermata nel panorama musicale, ma anche di tornare a soggiornare nuovamente negli States. Abbiamo infatti lavorato al singolo e al videoclip negli studi di Los Angeles.»
Sei decisa quindi a continuare a cantare in inglese…
«Non mi precludo nessuna possibilità, ma per quanto mi riguarda non esiste lingua più musicale dell’inglese! Subito dopo ci metterei il portoghese e lo spagnolo, ma nonostante questo non posso dire già da adesso che non farò mai un pezzo in italiano..»
Quali sono i tuoi punti di riferimento?
«Amo molto Erykah Badu, Janis Joplin, Aretha Franklin, ma anche Alicia Keys che secondo me ha una voce da dio, così come Pink e l’intramontabile Michael Jackson.»
Nessun italiano tra questi nomi…ce n’è però qualcuno che ti piace?
«Tra quelli contemporanei mi vengono in mente tre nomi: adoro molto Elisa, Jovanotti e Malika Ayane che è sicuramente in cima alla mia lista di cantanti italiani del momento. Malika è un’artista eccezionale, ho avuto modo di conoscerla meglio grazie a Radio 2 e non posso far altro che stimarla.»
A proposito di Radio 2, come va il tuo lavoro?
«Direi una favola, dato che per lavorare canto! E se canto, mi diverto. Inoltre ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, studio pezzi che da sola non avrei mai studiato: è sempre tutto estremamente stimolante. Sono felicissima di questa collaborazione, mi sta dando tantissimo…»
Essendo tu una cantante che si è fatta e continua a farsi le ossa da sola, ti chiedo: cosa ne pensi dei talent e di conseguenza dei ragazzi prodotti da essi?
«Alcuni cantanti vengono fuori bene, ma comunque ritengo che da una parte siano programmi positivi, dall’altra no. Io non lo dico mai, ma ben 11 anni fa ho fatto Amici. A quel tempo era una vera e propria accademia, adesso il format è cambiato e ognuno si specializza solo in quello per cui è entrato senza imparare altro. Sono comunque convinta che il talent funzioni sul serio in America: lì sì che ci sono veri e propri talenti. Qui da noi aiuta soprattutto perché porta una buona visibilità, molto spesso però partecipare a questo tipo di programmi porta anche a bruciarsi la carriera.»
Cosa stai preparando adesso? Cosa dobbiamo aspettarci?
«Sono sempre col registratore acceso: incamero paesaggi, emozioni… insomma, dipende dai momenti. Non sembrerebbe, ma anche in me si nasconde una velata malinconia. E così, a seconda di quello che sento, costruisco mondi su note. Io credo che la musica sia come un quadro: devo dipingere la mia versione.»
E col disco come procede?
«Per il momento sono segregata in casa, sto infatti lavorando come una matta all’album che dovrebbe uscire il prossimo inverno, dopo natale. Direi insomma che procede bene.»