Pensavo di esserne uscita, di aver smesso di pensare al Festival e al “Grande Amore”. Non ce l’ho fatta. D’altronde però, come il caro buon vecchio detto dice: Sanremo alle fine è pur sempre Sanremo!
E così ieri sera, invece di festeggiare il Carnevale, alle 20.30 in punto ho trascorso il mio 9 febbraio 2016 incollata alla tv, senza nessuna maschera.
Questa volta hanno pensato di fare le cose proprio in grande: la scala dell’Ariston sembra essere ancora più pericolosa, anche se la vera e seconda morte è arrivata quando in apertura hanno cercato di rendere omaggio a David Bowie.
Col solito “canonico” ritardo è iniziato Sanremo con un riepilogo dei vincitori di tutte le edizioni. Un tributo doveroso, ma un video lunghissimo: avrebbero fatto prima ad invitare gli Oblivion.
Poi, è iniziata la gara vera e propria: Lorenzo Fragola che ci ha regalato “infinite volte” un ottimo frappè di banalità seguito poi da Noemi che ha cantato “La borsa di una donna”. Ammetto che, mentre la ascoltavo, la immaginavo cercare il testo della canzone nascosto in qualche angolo della sua borsetta. Dopo questa ricerca, sono saliti sul palco i Dear Jack che adesso come cantante han scelto il figlio di Carlo Conti: cosa non si fa pure di vincere Sanremo…
A seguire, Caccamo e Iurato che, vestita da melanzana, ha saputo sottolineare egregiamente il verso più significativo del loro brano, ovvero, “indossare le mie scuse”. Quando tra autori e costumisti c’è feeling insomma.
Tra queste prime quattro canzoni, le più interessanti restano quelle interpretate dal duo e da Noemi.
A metà gara, sale sul palco Laura Pausini che dopo 23 anni s’è presa finalmente la giusta rivincita su Marco. Ottimo medley, ottimo duetto con sé stessa, unica nota stonata il nuovo singolo che però piace alla gente. Ottimo direi
Aldo, Giovanni e Giacomo hanno invece festeggiato i loro 25 anni di carriera riproponendo al pubblico uno sketch che non faceva ridere nemmeno il secolo scorso.
Dopo la comicità imbarazzante, si riprende con ciò che veramente fa ridere. Difatti, ecco Ruggeri e la sua “Il primo amore non si scorda mai”: una canzone da dimenticare in fretta. Come avrà fatto a Enrico a tornare a Sanremo? Mistero!
Ancora, Stadio e Arisa, i primi dovrebbero smetterla di gareggiare a porte aperte, la seconda presenta l’ennesimo pezzo papabile come vincitore del Festival, ma staremo a vedere.
La svolta c’è finalmente coi Bluvertigo, bella la canzone, ma Morgan ha dimenticato la voce in camerino.
Finalmente arriva la star della serata. Tante polemiche inutili nei giorni passati zittite da una performance perfetta. Grazie Elton John.
Chiudono la gara il rap scugnizzo Rocco Hunt che piace alla gente e fa ballare la sala stampa anche più della Pausini e Fornaciari che al contrario non convince, nonostante la tematica del suo brano. Su Irene il pubblico ha un dubbio irrisolto: cosa fa nella vita questa cantante oltre ad essere la figlia di Zucchero?
Vincitrice indiscussa resta comunque Virginia Raffaele. Alla fine della prima serata, tolti i quesiti esistenziali su canzoni ed ospiti, resta un’ultima semplice domanda: non possiamo mandare la Ghenea e Gabriel Garko in platea e prendere Valeria Marini e Alba Parietti come vallette?
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