L’ultima serata del Festival di Sanremo 2023 inizia come fosse la Festa Nazionale: Morandi che canta Lucio, la banda con l’inno di Mameli… ma allo stesso tempo anche una Chiara Ferragni che ha indossato una serie di abiti dai colori della bandiera ucraina.
Fortunatamente però, al di là di tutto, protagoniste assolute di questo sabato 11 febbraio sono state le canzoni. E di questo bisogna ringraziare Amadeus che si è dimostrato ancora una volta all’altezza del suo ruolo di direttore artistico oltre che di conduttore. Certo, da quando la Ferragni ha aperto il profilo instagram ad Ama i social hanno monopolizzato la sua attenzione e a tratti ci si è sentiti come in una puntata di Black Mirror. C’è da dire però che questo esperimento ha avvicinato al Festival tantissimi giovani che hanno preferito poi le varie dirette al tradizionale “primo canale”.
E tutto questo non lo stiamo ipotizzando: lo dicono gli ascolti. Numeri enormi che parlano chiaro.
Protagoniste le canzoni dicevamo, a partire da quelle interpretate dagli ospiti dell’ultima sera: son tornati a salutare l’Ariston Gino Paoli e Ornella Vanoni e a internazionalizzarlo i Depeche Mode. Note stellari, svagatezza e trasgressione: questa la nuova ricetta del Festival.
L’ultima serata è stata un po’ un sequestro (è durata quanto una maratona mentana: dalle 8.40 alle 3 di notte), ma dobbiamo ammettere che la maggior parte dei concorrenti era in splendida forma.
Incantevoli ancora una volta le esibizioni di Coma Cose: hanno raccontato un amore adulto con la sua crisi scegliendo di cantarlo in maniera leggera. Serata dopo serata ci hanno fatto affezionare, al punto da sperare ci invitino al loro matrimonio.
Degne di nota (e note) le esibizioni di Giorgia, Elodie (dea Afrodite scansate) e di Mara Sattei. Forse avrebbero potuto osare di più, ma non importa. Vincitori ideali resteranno (ed era già successo alla scorsa edizione con la loro Musica Leggerissima) Colapesce Dimartino: controcorrente come al solito, più del solito.
Sottotono Leo Gassman, LDA, Ariete e Levante. Sentiremo i loro pezzi in radio più di molti altri e alla fine conta solo questo, no?
Madame convince, Anna Oxa, Paola e Chiara e I Cugini di Campagna assolutamente no.
Piccola nota di colore il bacio di Rosa Chemical a Fedez (Fiorello ci ha tenuto a far notare che s’è vista la lingua). Le sue performance di queste sere ci hanno fatto capire una sola cosa: non è un generatore di musica, Rosa Chemical è un generatore di meme.
Ci dovranno invece riprovare (ma hanno le carte in tavola per farlo) i giovani Colla Zio e gIANMARIA.
Nessuna sorpresa sul podio (ed è la prima volta nella storia di sanremo). Non si sono ribaltati i giochi: Mengoni era primo la prima sera e primo è rimasto. La sua canzone, scritta da Davide Petrella, era nata per vincere Sanremo e lo ha davvero vinto. Secondo posto per il giovane Lazza (anche lui con un brano scritto da Davide Petrella).
Seguono Mr Rain (ricorderemo i bambini ancora a lungo), Ultimo (finalmente non sul podio) e Tananai.
Fuori gara l’umile co conduttore Morandi, spalla che ha messo a disposizione la sua storia, la sua simpatia ed empatia comunicativa e la sua saggezza data dai sessant’anni di mestiere.
Adesso non resta che aspettare di capire cosa accadrà il prossimo anno salutando con un inchino Amadeus che ha prodotto il festival più popolare e inclusivo degli ultimi anni. Bravo lui, bravi tutti.