Teatro Ariston, 7 febbraio 2023. Amadeus lo aveva promesso in conferenza stampa che la 73esima edizione del Festival, ancora una volta, avrebbe superato i record da lui ottenuti negli ultimi anni. Forse aveva previsto tutto… o quasi!
Sul palco un inizio istituzionale: per la prima volta nella storia di Sanremo il presidente della Repubblica ha presenziato alla serata d’apertura. Sergio Mattarella si è preso gli applausi sinceri di tutto il pubblico sia in sala che a casa… peccato non sia rimasto fino alla fine!
Dopo il momento Benigni-Costituzione-Morandi-Inno di Mameli la gara è entrata subito nel vivo con uno dei ritorni più attesi, quello di Anna Oxa. Aveva avuto da ridire durante le prove, qui c’è sicuramente da ridire sulla sua canzone… ciò nonostante è la signora di questa prima serata di festival.
Segue il giovane MOSTRO gIANMARIA: regge il palco, convince. Peccato che Amadeus lo scambi per Sangiovanni, ma questi sono dettagli. Si continua con i giovani col rapper Mr. Rain e la sua “Supereroi”. Il cantante entra seguito da quello che possiamo definire il coro dello zecchino d’oro ed è subito “lasciate stare i bambini”.
Favorito della gara (e a ragion veduta) il meraviglioso Marco Mengoni: il pezzo non ha nulla di innovativo o eccezionale, ma di eccezionale abbiamo lui e tanto basta.
Un “Mare di Guai” per la giovane Ariete: il debutto emoziona la giovanissima cantante che stona, perde la voce… aspettiamo la seconda serata per esprimerci.
Torna in gara anche Ultimo con “Alba”: un pezzo uguale a tutti gli altri suoi brani. Una lagna. Lui però ci crede, noi un po’ meno. Vera sorpresa del festival che han superato le aspettative son stati i Coma_Cose: sinceri, innamorati: anche il bacio finale, per quanto estremamente vintage, colpisce come assoluta novità. Interessantissimo il testo del loro brano, ma di questo parleremo la prossima volta.
Si continua con Elodie che ancora una volta regala una hit. Bellissima anche con le sue piume di struzzo. Bello anche il brano che dominerà le radio per i prossimi mesi: questo è certo.
A “normalizzare” un po’ il livello delle esibizioni ci pensa Leo Gassman che punta sul look acqua e sapone. Lui è proprio un bravo ragazzo, il pezzo è orecchiabile. Vedremo come finirà.
Lettera 22 dei Cugini di Campagna, scritta da La Rappresentante di Lista funziona moltissimo come super operazione studiata a tavolino per un gruppo che in 53 anni di carriera è sul palco di questa kermesse per la prima volta in assoluto.
Manca il fiato a Gianluca Grignani: il brano è intenso, arriva dritto al cuore. Speriamo in un’esibizione migliore al secondo giro così da capire pienamente la sua dedica al papà,
Ritmata e spensierata “Polvere” di Olly, divertenti (ma non troppo) i Colla Zio. Di riascoltarli proprio “Non mi va”.
Chiude la meritevolissima Mara Sattei. Si sente che il testo è firmato da Damiano dei Maneskin, lei riesce a valorizzarlo e personalizzarlo molto. Brava brava.
La serata però non è stata tutta qui. Due le vette (di imbarazzo totale l’una, di perplessità mista a profonda ammirazione l’altra) da sviscerare.
In primis l’imbarazzo provato con l’esibizione di Blanco: ha problemi con l’audio in cuffia e invece di comunicarlo preferisce sfasciare palco e fiori per protestare. Il pubblico lo fischia (e a ragion veduta). Ed è subito un Amadeus e Morandi riescono nell’impresa di distendere la tensione. Il bambino sporca e zio Gianni pulisce: più simbolico di così…
E, a proposito di simboli, la co conduttrice della serata Chiara Ferragni sfila con ben 4 abiti che raccontano storie che stanno molto a cuore all’imprenditrice digitale. Poteva risparmiare al pubblico la lettura della lettera a se stessa? Lasciamo questa domanda in sospeso.
In sospeso non resta invece la creazione da parte della Ferragni di un profilo ufficiale per Amadeus. Selfie veloce e 40mila seguaci su instagram nel giro di 3 minuti. E il tutto è successo alle 00.49.
Questi i veri dati auditel, questa la televisione innovativa su cui Amadeus ha investito. Questi tra i motivi del successo di queste nuove edizioni e anche le ragioni per cui non vediamo l’ora arrivi stasera.