Francesca Michielin e Fedez parteciperanno insieme alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, in gara nella categoria Campioni con il brano Chiamami per nome, scritto da Federico Lucia, Davide Simonetta, Alessandro Mahmood, Alessandro Raina e la stessa Michielin. I due artisti tornano a collaborare e ad esibirsi insieme sul palco dell’Ariston dopo i successi di Magnifico e Cigno Nero.
Ecco cosa ha detto Francesca Michielin durante la conferenza stampa: «Federico ed io abbiamo collaborato tanto tempo fa. Eravamo sicuramente più giovani ma oggi come allora è forte la nostra voglia di fare qualcosa di bello attraverso la musica. Se guardo indietro, siamo cambiati tantissimo,siamo cresciuti, abbiamo seguito le nostre strade, ma siamo sempre noi con la stessa voglia di mostrarci al pubblico come siamo. A marzo è uscito Feat, un album condiviso con tanti amici ed oggi sono felicissima che sia nata questa nuova collaborazione con Fede. Sempre durante il lockdown Federico mi ha invitata a condividere il suo balcone in diretta Instagram, le nostre voci si sono di nuovo incrociate e ci è tornata la voglia di condividere ancora un momento speciale, questa volta a Sanremo. Non vedo l’ora di esibirmi all’Ariston ed essere insieme a lui sul quel palco: è un regalo grandissimo! Sono molto emozionata di ritornare a Sanremo ma questa volta condividerò l’emozione con Federico! Per quanto riguarda il brano Chiamami per nome devo dire che sono molto legata a questo pezzo e lo ritengo una evoluzione personale sia per quanto riguarda il testo che la musica. La struttura è pop con un arrangiamento minimale, quasi cinematografico. Inutile dire che ho lavorato in grande sintonia con i co-autori e con Federico».
E Fedez ha raccontato: «Negli ultimi anni il Festival di Sanremo ha fatto un grandissimo salto di qualità ed è tornato a rappresentare la musica italiana in tutta la sua contemporaneità. Con Francesca non ci sentivamo da un po’. Ci siamo ritrovati ed abbiamo parlato del futuro, di cosa ci sarebbe piaciuto fare ed alla fine siamo qui, insieme. Il Festival è l’unica grande occasione per cantare dal vivo. Tutti siete a conoscenza che è il mio primo Sanremo e voglio godermi questa esperienza. Non c’è alcun progetto discografico legato alla mia partecipazione al Festival, nessun corollario. Il brano Chiamami per nome sarà inserito nell’album Feat Fuori dagli spazi di Francesca. Ringrazio di cuore veramente tutti a incominciare dai 60 professori d’orchestra con i quali ho suonato in studio. Non mi era mai capitato di avere una tale opportunità. Abbiamo lavorato tutti con grande entusiasmo ed in questi momenti di grande incertezza dovuti alla pandemia non abbiamo mai perso la speranza ed il gusto ed il piacere di ritrovarci insieme in sicurezza».
Poi è la volta delle domande.
Come mai Federico, ci hai tenuto tanto a sottolineare il fatto che dopo Sanremo non hai alcun progetto?
Fedez: «Ho voglia di cambiare, di vedere la musica in modo collettivo. Voglio respirare la musica insieme ai miei amici e non pensare alle dinamiche successive quali possono essere l’uscita di un album, le eventuali promozioni… Sono stato a Sanremo un po’ di tempo fa come una sorta di manager di Lorenzo Fragola vincitore di X Factor e pensavo che io non ce l’avrei mai fatta. Oggi penso che Sanremo sia una terapia d’urto, un’esperienza da vivere e non voglio sapere nulla. Ho fatto sempre le mie cose attenendomi a degli obiettivi ben precisi, a delle scadenze. Oggi non più, voglio essere libero».
Francesca, a differenza di Fedez, tu sei già stata a Sanremo e potrai supportare Federico. Come ti sei trovata a lavorare con Mahmood che in questi ultimi tempi tende ad una musica più sperimentale?
Francesca: «Conosco Alessandro da diverso tempo. Sicuramente non è stato semplice lavorare con lui ma abbiamo trovato molti punti in comune. Lo stimo tantissimo e conosco il suo percorso musicale. Lui studia sempre e tanto e mi ha insegnato tanto”.
Come gestirete l’ansia di Sanremo?
Fedez:«Vado spesso in sala prove da solo e faccio meditazione trascendentale. La consiglio a tutti».
Francesca: «Mi affido allo yoga».
Pensate entrambi di fare ancora istanze per i lavoratori dello spettacolo che versano in gravi difficoltà causa emergenza sanitaria?
Fedez: «Ho molto a cuore questo problema e pertanto continueranno le azioni di Scena unità».
Francesca: «Ho trovato strumentali le polemiche su Sanremo. Farlo vuol dire aiutare i lavoratori dello spettacolo. Anch’io faccio parte di Scena unita e non verrà meno il nostro sostegno».
Come avete lavorato a distanza?
Fedez: «Abbiamo alternato presenza in studio di registrazione e utilizzato i social. Non abbiamo risentito del lavoro a distanza».
Francesca, quali progetti dopo Sanremo?
Francesca: «Il 5 marzo prossimo uscirà Feat Fuori dagli spazi, una riedizione che vedrà anche il brano Chiamami per nome e altre collaborazioni tra cui Colapesce. Dal 25 febbraio, data del mio compleanno, una serie di incontri su tematiche femminili, in particolare per cosa lottano le donne. Tra le prime ad aderire a questa iniziativa l’attrice Matilde De Angelis»”.
Il lockdown ha cambiato il vostro modo di ascoltare la musica?
Fedez: «Ho attrezzato a casa mia un piccolo studio di registrazione per Bimbi per strada e Bella storia»
Francesca: «No, non credo che sia cambiato il mio modo di ascoltare musica».
Ornella Vanoni ha detto che cantare con o senza il pubblico non fa differenza. Lo pensate anche voi?
Fedez: «Noi artisti dobbiamo esserci a prescindere. La musica è vita, è viva, ovviamente in sicurezza. Ho fatto un concerto sena pubblico con Achille Lauro».
Francesca: «Ho fatto qualche concerto in streaming, esperienza a dir poco surreale. Il pubblico ti scalda, ti supporta e quest’estate ho fatto un tour di 15 date, tutte sold out, in sicurezza».
Quanto l’amicizia rende più forte la vostra collaborazione artistica?
Francesca: «Federico sta prendendo molto sul serio la sua partecipazione al Festival. Ci confrontiamo spesso ed abbiamo lo stesso maestro di canto. Sono riuscita ad esprimermi appieno perché con Federico c’è stima, confidenza».
Fedez: «Francesca mi ha sempre supportato. I nostri rapporti si sono fatti più forti ed intensi».
Cosa ti porterai, Federico, del trascorso 2020?
Fedez:”«Un forte senso di appartenenza ad una comunità. Sono orgoglioso di tutto ciò che è stato fatto a partire dalla prima raccolta di fondi».
Quali sono, Francesca, i messaggi più importanti che vuoi trasmettere alle donne anche sulla parità di genere?
Francesca: «Voglio condividere messaggi positivi e farò del mio meglio».
Francesca, suonerai uno strumento durante l’esibizione a Sanremo?
Francesca: «No, suonerà l’orchestra e ci sarà un bellissimo arrangiamento con gli archi».
Guadagnino ha fatto un film Chiamami con il tuo nome. Per il titolo del brano sanremese vi siete ispirati a lui?
Fedez: «No. Non ho visto neppure il film, mi spiace».
Francesca: «No».
I giovani musicisti possono permettersi di pubblicare album ogni due anni come per esempio sono soliti fare Ferro e Mengoni?
Fedez: «Ognuno deve fare ciò che vuole. La valutazione la lascio ad ogni singolo artista. Tuttavia mi sento di dire che un album pubblicato velocemente può perdere di qualità».
Francesca: «Concordo con Federico. Ognuno deve fare come si sente perché ognuno ha i suoi tempi. Tempo fa ho scritto un pezzo Comunicare che parla proprio di questo. Se non posti non esisti, se non pubblichi altrettanto. Bisogna avere il coraggio di fermarsi quando non si ha niente da dire».
Piacerebbe ad entrambi partecipare all’Eurovision?
Fedez: «Non ci penso neppure. Due settimane dopo Sanremo divento di nuovo papà».
Francesca: «L’Eurovision è un’importante manifestazione musicale ed io sono stata contenta di parteciparvi con Flavio Insinna. Mi ricordo che ci alzavamo presto al mattino per le interviste. Una bella esperienza. Ora però sono concentrata su Sanremo».
Pensate che il rap stia cambiando soprattutto nei testi, nei contenuti?
Fedez: «Io a 14 anni ascoltavo con interesse Ghemon ed ora mi confronto con lui per il basket. Non vedo cambiamenti significativi. Il rap ha diverse anime e diverse sfumature che continuano a convivere».
Francesca: «Il rap è stato e sarà sempre un fenomeno musicale controcorrente».