Io sono Luca è il testo con cui i Dellai, duo composto dai fratelli Luca e Matteo, presentano in gara nella categoria Nuove Proposte della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Per l’occasione abbiamo intervistato Matteo che ha parlato della loro passione per la musica fino alla partecipazione alla kermesse canora.
Manca poco alla vostra partecipazione al Festival di Sanremo. Come state vivendo questo momento?
«Fino a qualche giorno fa diciamo che lo stavamo vivendo abbastanza male perché comunque non sapevamo se potevamo partecipare al Festival. Abbiamo trascorso due settimane veramente molto brutte, poiché siamo risultati positivi al Covid a inizio febbraio. Da più di dieci giorni siamo risultati negativi al tampone, infatti il 24 siamo saliti sul palco dell’Ariston per la prima volta perle prove ed è stato emozionantissimo. L’incombenza del palco dell’Ariston si comincia a far sentire, però ci stiamo preparando al meglio».
La 71esiam edizione sarà un po’ diversa dalle altre, poiché sarà senza la presenza del pubblico, ma le emozioni per gli artisti che si esibiranno sicuramente non mancheranno.
«Io sono un fan sfegatato di Sanremo, l’abbiamo sempre seguito tutti gli anni. Quindi salire su quel palco e trovarsi davanti la scritta Sanremo 2021 è una bella botta»
C’è una canzone sanremese a cui site particolarmente legati?
«Ti posso dire L’uomo volante di Marco Masini, perché è una canzone che fa parte delle mie playlist. Questa canzone è il primo ricordo che ho di Sanremo. Era il 2004, avevo 8 anni, e ricordo Masini che entrò con le braccia aperte sul palco quando lo annunciarono vincitore»
Tra i Campioni in gara c’è qualcuno per cui fate il tifo o con cui vi piacerebbe collaborare in futuro?
«Molti degli artisti in gara sono giovanissimi e tutti fanno parte delle mie playlist, ne ascolto veramente tanti. Se ti devo dire un nome per il quale faccio un po’ più il tifo e con il quale mi piacerebbe collaborare insieme, ti direi Fulminacci, perché mi piace come scrive e credo sia un artista molto interessante».
Se doveste vincere nella categorie Nuove Proposte, quale sarebbe il vostro pensiero?
«Noi andiamo lì con l’obiettivo di vincere. Io credo che nessuno di noi giovani vada a Sanremo semplicemente per partecipare. Poi, ovviamente vinca il migliore».
“Io sono Luca” è il brano in gara a Sanremo, il cui titolo è stato modificato in un secondo momento. Ce ne parli?
«Il brano inizialmente scritto da me si chiamava Castelli di Carte. Quando lo abbiamo presentato ad Aria Sanremo abbiamo comunque limato il testo, quindi abbiamo optato per un altro nome, ecco la scelta di Io sono Luca. Questo brano rappresenta per noi un trampolino di lancio, molto di più della canzone stessa, perché non ci aspettavamo di arrivare fin qui».
Voi scrivete già da diversi anni, com’è cominciata questa passione per la musica?
«Inizia da lontano. Noi in famiglia non abbiamo nessun pianista, chitarrista, cantante, però quando eravamo adolescenti trovai questa chitarra in garage e cominciammo a seguire delle lezioni e da quel momento è cominciato tutto. Col passare degli anni ho partecipato anche a dei concorsi musicali in provincia di Cattolica, proponendo dei brani editi, ma riuscivo mai a vincere. Quando invece ho proposto un mio brano inedito ho vinto. Ennesima dimostrazione che dovevo andare avanti».
Tu e Luca siete due fratelli, insieme scrivete sia i testi che le musiche. Siete d’accordo sempre su tutto? In che modo vi compensate?
«Siamo abbastanza autonomi. Da anni ognuno scrive le proprie canzoni. Parliamo una sola volta a canzone finita, magari per limarla, così come è successo per la canzone che portiamo in gara a Sanremo».
Dopo Sanremo uscirà un vostro album?
«Abbiamo firmato un contratto con Virgin due mesi che prevede dei singoli, che usciranno nei prossimi mesi e poi sicuramente arriverà anche un album».