Gli Extraliscio, una band composta dallo sperimentatore e polistrumentista Mirco Mariani, la star del liscio Moreno Il Biondo e la Voce di Romagna mia nel mondo Mauro Ferrara parteciperanno alla 71esima edizione del Festival di Sanremo con il brano Bianca Luce Nera, feat. Davide Toffolo (voce e chitarra dei Tre Allegri Ragazzi Morti, stimato fumettista con la sua maschera a forma di teschio, indossata in ogni performance).
Il pezzo, composto da Mirco Mariani, Pacifico ed Elisabetta Sgarbi è prodotto dalla Betty Wrong Edizioni Musicali della stessa Sgarbi.
Gli Extraliscio rappresentano forse la vera novità di questo Sanremo perché finalmente la musica che ha fatto ballare intere generazioni della riviera romagnola e non solo, si fonderà con le chitarre noise, l’elettronica, il rock, il pop in un’esplosione di suoni, ironia, gioia e libertà, ben oltre le note di una mazurca di periferia, di un ciao ciao mare! Evviva le contaminazioni!
Il fortunato incontro tra gli Extraliscio ed Elisabetta Sgarbi ha prodotto per il momento un docufilm dal titolo Extraliscio-Punk da Balera. Si ballerà finchè entra la luce dell’alba, presentato in anteprima alle Giornate degli Autori nell’ambito della 77esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e alcuni brani della colonna sonora del film Lei mi parla ancora, scritto e diretto da Pupi Avati, tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi, disponibile su Sky Cinema e in streaming su Now TV.
Venerdì 5 marzo uscirà È bello perdersi, un doppio album diviso in due parti: È bello perdersi e Si ballerà finché entra la luce dell’alba.
Durante la conferenza stampa di presentazione Mirco Mariani ha presentato così il brano sanremese Bianca Luce Nera: «Un lampeggiante, una luce intermittente che si insegue, si avvicina ma non si raggiunge, è tutto ed il contrario di tutto e non la trovi mai dove l’avevi lasciata l’ultima volta. Batte forte sul tempo, dentro una balera persa in un labirinto, in un ballo controtempo».
Elisabetta Sgarbi si è detta entusiasta per aver lavorato un intero anno con gli Extraliscio perché sono riusciti in un’impresa quasi titanica, ovvero quella di portare il liscio fuori di sé restituendolo ad una contemporaneità e ad una molteplicità di suoni ed emozioni musicando un testo letterario, come è quello di Bianca Luce Nera scritto da Pacifico, uno dei cantautori più talentuosi nel panorama musicale italiano. La direttrice artistica della rassegna culturale La melanesiana, ha altresì ricordato che il videoclip del brano è stato girato nella sala anecoica dell’Università di Ferrara, un luogo magico che non viene quasi mai concesso.
Come vi state preparando per affrontare il palco di Sanremo?
Mirco Mariani: «Sicuramente sarà un’esperienza che andrà oltre la musica. Non avremmo mai pensato di esibirci a Sanremo. Noi lo vivremo con quella leggerezza e spensieratezza che il liscio sa e può dare. Lo vivremo come una serata in balera, con tanta allegria».
Perché il liscio è bello? Perché si è persa un po’ la sua tradizione?
Mirco Mariani: «Il liscio è la musica più vicina al jazz e chi parla male del liscio non ne sa nulla. È fatto da grandi musicisti . È principalmente una musica da ballo, per il divertimento, per lo stare insieme. Noi siamo felici di essere professionisti del liscio, i supereroi del liscio. Ringraziamo Elisabetta ed Amadeus per questa grande opportunità».
Moreno il Biondo: «Il liscio fa parte della mia vita, è la mia vita. È un abbraccio della Romagna al mondo intero. Vogliamo suonare per la gente e con la gente perché il liscio è poesia, allegria, divertimento, partecipazione».
Elisabetta Sgarbi ha dedicato questo disco ai suoi genitori: Rina Cavallini e Giuseppe Sgarbi. A chi lo dedicate voi e chi potrà ballare questo disco?
Elisabetta Sgarbi: «I miei genitori erano frequentatori assidui di balere ed esprimevano il loro forte innamoramento con il ballo. Non vedo per quali motivi le nuove generazioni non possano apprezzare il liscio che è un invito alla spensieratezza».
Come è nato il brano Bianca Luce Nera ?
Pacifico: «Sono stato molto contento di aver collaborato alla scrittura del brano e ad altri pezzi dell’album. È una canzone d’amore molto potente e racconta un amore conflittuale. I protagonisti della canzone si amano ma si fanno anche del male ma anche in una frequentazione sbagliata o dannosa può esserci amore».
Elisabetta Sgarbi: «È un testo letterario e le parole usate hanno un significato molto profondo. Il brano si basa sul desiderio ed il desiderio spesso fa paura. Bisogna leggere il brano con attenzione e coglierne tutte le sfumature relative ai sentimenti descritti come una calamita, una forte attrazione».
Davide Toffolo: «Il brano mi ha ispirato 16 tavole in bianco e nero che probabilmente saranno allegate all’album. È un grande brano che trasforma anche chi lo interpreta, come nel mio caso. Vi è descritta una femminilità vera, reale che può anche appartenere alla sfera maschile. È un inno alla vita e sono stato onorato di lavorare con dei musicisti incredibili e così diversi tra loro».
Mirco Mariani: «Per la musica mi ha ispirato Silvana Mangano quando ballava il bayon (N.d.r. Dal film Anna di Alberto Lattuada 1951) e poi ho introdotto un ritmo che batte, batte forte e porta al ballo, cosa che ci è oggi vietata causa emergenza sanitaria».
Moreno il Biondo: «I suoni appaiono lontani ma sono coinvolgenti».
Si sono avuti dei problemi perché Moreno il Biondo è risultato positivo ad un tampone. Come avete vissuto questi momenti che potevano compromettere la vostra partecipazione a Sanremo?
Elisabetta Sgarbi: «Stiamo tutti attraversando un momento molto difficile e spesso anche i virologi si contraddicono. Sono state ore di tensione e bisognerebbe evitare allarmismi che spesso si rivelano infondati con tamponi di controllo in tempo utile per le prove e le dirette. Ci hanno assicurato un protocollo più chiaro ma severo».
Mirco, hai suonato nell’ultimo album di Vinicio Capossela. Come mai non avete pensato alla cover con lui?
Mirco Mariani: «Ho con Vinicio un rapporto da innamorato: amiamo gli stessi film, le stesse scarpe, abbiamo tanto in comune ma io volevo battere altre strade».
Il brano Ninna Nanna Nonna presenta sonorità dell’Europa dell’est. Come mai?
Mirco Mariani: «Spesso vado in vacanza in Romania o in Bulgaria ed amo molto la musica di queste nazioni. Il liscio è la sorella della musica folkloristica dell’est europeo».
Il liscio si è evoluto nel tempo? Perché è stato sempre snobbato a Sanremo?
Moreno il Biondo: «Anche il liscio è cambiato nel tempo, si è un po’ industrial iato. Prima aveva un carattere più familiare: il capo-orchestra era musicista, paroliere, manager, spesso anche cantante. Molti vivevano facendo musica nelle balere. Il liscio ha fatto mangiare letteralmente molte famiglie ma era artigianale. Ora andremo a Sanremo anche per recuperare le sue radici».
Come è nato il vostro incontro con il Maestro Roberto Molinelli che vi dirigerà a Sanremo?
Mirco Mariani: «Lo abbiamo visto dirigere l’orchestra e ci è sembrato il direttore più adatto a noi e al nostro tipo di musica. Molinelli ha capito che io, come dico sempre, voglio far fare l’amore agli strumenti, soprattutto quelli poco noti e meno usati».
Roberto Molinelli: «Non dimentichiamo che anche Strauss componeva musiche da ballo! Per la prima volta il liscio sarà suonato da una grande orchestra e mi auguro fortemente che questo genere musicale possa essere rilanciato proprio da Sanremo ed apprezzato da un vasto pubblico perché il liscio necessita di grandi professori d’orchestra per i suoi virtuosismi».
Prossime collaborazioni con gli Extraliscio, signora Sgarbi?
Elisabetta Sgarbi: «È difficile in questo momento fare previsioni ma mi auguro di poter lavorare ancora con loro. Prossimamente pubblicherò alcune composizioni per violino di Ildegarda De Stefano che ha debuttato ne La Compagnia del Cigno di Ivan Cotroneo».
Cosa ha detto il regista Pupi Avati del clarinetto di Moreno il Biondo?
Moreno il Biondo: «Ho chiesto al Maestro Pupi Avati di fare un selfie con lui e con il mio clarinetto in DO, tipico del liscio».
Dove va il liscio, filosoficamente parlando?
Mirco Mariani: «È difficile mantenere l’innovazione nel genere liscio. Io penso di continuare in libertà a sperimentare l’incontro con suoni diversi e con strumenti poco utilizzati, tipo la celesta o il theremin».
Il target sanremese è costituito per la maggior parte da giovani. Come pensate di convertirli al liscio?
Mirco Mariani: «Noi non siamo in gara perché abbiamo già vinto! Sappiamo di essere fuori moda ma anche unici. La balera è un luogo di aggregazione come il teatro e il cinema e può succedere di tutto».
Moreno il Biondo: «Oggi per l’emergenza sanitaria è tutto fermo, anche le scuole di ballo. Sanremo deve riaccendere i riflettori su tutti i lavoratori dello spettacolo e partecipare a questa manifestazione è per noi una grande opportunità».
Mirco Mariani: «Non avevo mai inciso un disco così. Ne vado fiero e spero che piaccia a tutti».
Si può paragonare il liscio alla cumbia che andrebbe rivalutata? (N.d.r. La cumbia è una musica popolare colombiana che coniuga melodie indigene precolombiane, caraibiche ed africane)
Davide Toffolo: «Si, per alcuni versi. Dobbiamo recuperare il liscio come si sta facendo per la cumbia. La dimensione di questo progetto culturale degli Extraliscio è forte e ci vede tutti impegnati. Ringrazio ancora tutti, di cuore».