Ci siamo, è finalmente iniziata la nuova edizione del Festival di Sanremo. Pochi minuti ed è subito un coro silenzioso di “ridateci la Maria”, magari datecene due che così probabilmente ci scappa anche qualche risata.
Ad introdurre la prima serata ecco Fiorello, che sintetizza perfettamente il Festival definendolo: “Bella Ruga”, anche se sarebbe stato più corretto parlare di botulini.
Grazie del Fiore, Rosario, ma nemmeno la tua performance ha risollevato le sorti di Sanremo 2018, soprattutto perché hai deciso di utilizzare metà dei tuoi 50 minuti a leggere il lungo whatsapp di Claudio.
Fiorello introduce Baglioni, Baglioni introduce la Hunziker ed è subito dopo festival: ma non si doveva dare spazio alle canzoni quest’anno?
Inizia finalmente la scalata alla classifica sanremese con Annalisa che convince il pubblico, peccato non convinca pienamente la sua canzone. Si continua con Ron che arriva sul palco dell’Ariston come testimone e interprete di Lucio cantando proprio un inedito di Dalla: “Almeno Pensami”: come vincere facile attraverso la nostalgia e un testo potente.
A chiudere la prima triade i The Kolors con Frida.
Dopo quasi due ore di Festival abbiamo alcune grandi certezze: Michelle ha qualcosa da farsi perdonare dal marito e, soprattutto, le sue scollature servono a compensare la mancanza di donne sul palco.
Si riprende la gara con Gazzé e la sua Leggenda di Cristalda e Pizzomunno, per Max altissime aspettative, approfondiremo con un secondo ascolto.
Imparano ad amarsi nella terza età Vanoni, Bungaro e Pacifico, ci ricordano che il tempo nasconde un segreto Roby Fachinetti e Riccardo Fogli: ed è subito Sanremo 1960.
Rivediamo Mario Biondi sul palco che cerca di abbassare la media d’età grazie anche all’ausilio di Ermal Meta e Fabrizio Moro e poi de Lo Stato Sociale e de I Decibel. Peccato che il duo Meta – Moro pare abbia riportato sul palco una canzone di due anni fa e che anche tutti gli altri brani abbiano un, per essere buoni, sapore d’antico (e stantio).
Ci riprova Noemi, ritornano Elio e le storie (at)tese, nessuna delle due esibizioni risulta convincente. Riecco anche Red Canzian: non fa anche a voi un certo effetto vederlo sul palco?.
Passa in sordina Luca Barbarossa con la sua “Passame er sale”, Diodato e Roy Paci “Adesso” sul palco: finalmente una delle canzoni che convince a primo ascolto. Ultima donna Nina Zilli (mancano le quote rosa e se ne sente tantissimo l’assenza). A chiudere Rubino, Avitabile e Servillo e, dulcis in fundo Le Vibrazioni che sintetizzano tutta la prima serata di questo Festival nel titolo del loro brano: “Così Sbagliato”.
Insomma, pochi i momenti memorabili (felici) di questo martedì 6 febbraio. Una cosa è certa: dietro le quinte tutti avranno ringraziato il bravissimo Francesco Favino che ha cercato di salvare il salvabile, mettendo ancora più in difficoltà il povero Claudio. Perfetta Michelle, l’unica a conoscere i tempi della macchina televisiva, requisito essenziale per una kermesse come Sanremo, ma tant’è…
Degno di nota il duo Morandi – Paradiso: proprio quando credevamo di averle viste tutte eccoli esibirsi con “Una vita che ti sogno”, altro che Capitani Coraggiosi!
Adesso non ci resta che aspettare i giovani in gara questa sera, d’altronde la speranza è l’ultima a morire, no?