Inizia bene la seconda puntata del Festival di Sanremo 2016 grazie ai primi quattro giovani in gara: rompere il ghiaccio con loro risulta, infatti, una mossa vincente.
La prima ad esibirsi è Chiara Dello Iacovo, papabile vincitrice di questa edizione. Energia e vitalità accompagnate da una grande padronanza del palco: un’ottima performance per una canzone in pieno stile sanremese. A seguire Cecile e la sua “Negra” che però non convincono come Chiara, che passa così il turno.
Tra gli altri due giovani invece, Irama e Ermal Meta, vince Ermal. La performance live del cantante albanese (che ne ha di esperienza alle spalle ed album all’attivo) però delude: probabilmente se i brani dei giovani non fossero già fruibili da tempo su youtube Irama avrebbe vinto. Quando si dice che non tutto Ermal vien per nuocere…
Ad aprire la gara dei big, Dolcenera che risulta essere anche la più elegante tra le cantanti viste finora. Un grande ritorno, un grande stile.
Delude invece il rapper napoletano Clementino e la sua “Quando sono lontano”, nel titolo è racchiusa già la sua posizione geografica rispetto al podio.
Terza ad esibirsi Patty Pravo che, dopo aver cantato (malissimo) riceve una standing ovation. Io adoro Patty così come la adora il pubblico che a prescindere si sarebbe alzato, ma bisogna riconoscere che dopo 50 anni di carriera è necessario un sano pensionamento.
A compensare l’età giurassica della Pravo ci provano due bambini (unici alunni della scuola elementare di Ceresole) che salgono sul palco. Dopo aver dato lezioni di recitazione a Garko, capiamo anche che il maschietto ha già capito tutto della vita e delle donne dato che ad ogni domanda di Carlo Conti risponde con “Quello che ha detto lei” riferendosi alla bambina.
Il Festival parla così di scuola e poi di famiglia (arcobaleno e non) con Eros Ramazzotti, secondo super ospite italiano atteso all’Ariston. Eros è invecchiato anche se si definisce ancora un “ragazzo di oggi”. Nicole Kidman invece, super ospite internazionale sembra ringiovanire di anno in anno.
A rovinare una serata lunga e pesante ma sorprendentemente piacevole ci pensa in primis Valerio Scanu che continua a ripetere una frase “No tu non hai tu non hai capito”, verso che ovviamente … nessuno capisce!
Ad abbassare ulteriormente il livello dello show, Alessio Bernabei (ex Dear Jack) che è un solista ancora più trascurabile di Stefano D’Orazio (Pooh). Fortunatamente la sua “Noi siamo infinito” dura solo 3 minuti. Passabili gli Zero Assoluto, deludente Neffa, che potrebbe tranquillamente cambiare il nome d’arte in Beffa.
Degne di nota invece le esibizioni di Michielin e Annalisa, geniale quella di Elio e Le Storie Tese, o meglio Attese che però stancano dopo un ascolto. Elio è un genio, in questo caso però è il genio dei Medley: in 4 minuti di canzoni troviamo 8 diverse melodie, ma va bene così.
Continua ad essere teso, nervoso ed emozionato Gabriel Garko o, molto più semplicemente, Garko ora dopo ora palesa che l’idea che tutti avevamo delle sue capacità era anche fin troppo generosa.
Vince per la seconda sera di fila Virginia Raffaele alias Carla Fracci: sarà un’impresa riuscire a superare se stessa con le 3 performance che le restano.
Voglia di silenziare il microfono col live di Ellie Goulding che ha palesemente dimostrato di aver venduto milioni di album grazie ad autotune, ciliegina sulla torta Ezio Bosso che ha regalato all’Ariston e a tutti gli spettatori sintonizzati su Rai1 una lezione di vita.
Il pianista ha dimostrato che la musica, quella vera, riesce a superare qualsiasi limite umano e ci rende miracoli. E, soprattutto, Bosso ci ha ricordato una cosa che dimentichiamo nonostante seguiamo kermesse con quella di Sanremo: la musica è come la vita, si può fare solo insieme.
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