Ad inaugurare la terza serata del Festival di Sanremo 2016 sono nuovamente i giovani. Sfida diretta tra Miele e Francesco Gabbani: vince la prima, ma poi durante il corso della serata si scopre che il voto della sala stampa non era stato verificato e così la situazione si ribalta quasi a fine serata. A sfidarsi come ultima coppia troviamo invece Michael Leonardi e Mahmood, il primo è una scoperta della Caselli, il secondo di X Factor, vince il talento del talent e stupisce tutti.
Iniziano (dopo un’immensa Donatella Versace alias Virginia Raffaele) le esibizioni dei big che tornano in gara con le cover. I 20 cantanti sono stati divisi in cinque gruppi. Nel primo Noemi che interpreta “Dedicato” della Berté fa presagire che nessuno riuscirà a fare meglio di lei. Seguono i Dear Jack con un’opinabile cover di “Un bacio a mezzanotte” (Carlo Conti sottolinea che hanno scelto di farsi accompagnare solo dall’orchestra, penso che l’orchestra li accompagni solo perché deve farlo), gli Zero Assoluto che scelgono di rovinare la magnifica “Goldrake” e il duo Caccamo – Iurato con “Amore senza fine” di Pino Daniele. Vince meritatamente Noemi: è in forma smagliante e lo ha ampiamente dimostrato.
Nel secondo gruppo iniziamo con Patty Pravo che coverizza se stessa accompagnata da Fred de Palma: Patty è adorabile nel reinterpretare “Tutt’al più”, l’età si sente meno che col brano in gara a Sanremo.
A rovinare l’atmosfera ci pensa Alessio Bernabei che ha voglia di dividere prima il palco e poi un selfie per le ragazzine insieme con gli idoletti delle teenager Benji e Fede. Il brano scelto è “A mano a mano”: non dispiace, ma non convince, hanno una vita per migliorare e rimediare.
“Amore disperato” di Nada esplode all’Ariston grazie alla meravigliosa ed energica Dolcenera, tocca poi a Clementino che canta De André. La sua versione rap di Don Raffaè piace, il pubblico lo adora, per me resta un sacrilegio modificare Faber, ma a quanto pare il rapper ha trovato la giusta chiave di lettura del brano e infatti vince.
Ovazione per gli Elio e le Storie tese che infiammano il palco con una cover in italiano della Quinta di Beethoven, nella versione di Murphy: la riprova e controprova del loro immenso valore. A seguire Arisa con “Cuore” della Pavone in una versione delicata che porta la sua firma della sua voce. A rimodificare repentinamente il mood a Sanremo ci pensa Rocco Hunt che canta Carosone chiedendo al pubblico di ballare e saltare. I suoi modi sono genuini, peccato somiglino moltissimo a quelli dei capoanimatori dei villaggi turistici. A chiudere il terzo gruppo una splendida Michielin con “Il mio canto libero”: temevo il peggio, poi ho aspettato cantasse e mi sono fatta incantare. Francesca è brava e continua a dimostrare di meritarsi questo palco. La grazia della Michielin e la genialità di Elio però non bastano: passa il turno Rocco che dimostra che la sagra di paese è un evergreen, purtroppo.
Nel quarto gruppo tornano Carosone e Battisti con Neffa e Scanu, la prima esibizione è da dimenticare, la seconda verrà comunque dimenticata presto. Fornaciari delude con “Se perdo anche te di Morandi, i Bluvertigo tornano con una cover che Morgan propone spesso durante i suoi live “La Lontananza” di Domenico Modugno, lo penalizza la non voce, ma per il resto è una meraviglia. Vince Scanu, immeritatamente.
Si chiudono le esibizioni col quinto gruppo: Fragola ci riprova con “La donna cannone” e fallisce miseramente, Ruggeri diverte con “‘A Canzuncella” degli Alunni del Sole, Annalisa propone “America” della Nannini e convince, come sempre e anche di più. Stregano tutti però gli Stadio cantando “La sera dei Miracoli”. Vincono nel gruppo e poi anche su Noemi, Clementino, Rocco Hunt e Valerio Scanu. Gli Stadio vincono perché sono mangiatori di palco e di emozioni.
Finisce così (finalmente data l’ora) anche la terza serata in cui si evince una cosa molto semplice: tutti gli artisti in gara sono molto più bravi a cantare le cover che i loro inediti. Vedremo se qualcosa cambierà nel corso di queste ultime due serate del Festival.
Cerca
-
Articoli recenti
- Signora Odissea di e con Titti Nuzzolese e Roberta Misticone al Teatro Instabile Napoli
- Al Museo Madre la presentazione di “Body Double” dell’artista Anri Sala
- Luca Varone nel cast “Gli Attassati” diretto da Lorenzo Tiberia
- Prorogata la mostra Van Gogh: The Immersive Experience
- Recensione libri: Fratellino di Amets Arzallus Antia Ibrhaim Balde
Find us on Facebook
-