Siamo finalmente arrivati alla terza puntata del Festival di Sanremo 2014. Nonostante i due conduttori Fazio e Littizzetto si ostinino ad affermare che il filo rosso delle varie serate sia sempre la “bellezza”, avendo quasi cinque ore di kermesse a disposizione per pensarci ogni santa sera, ho iniziato a credere che in realtà sia tutta una montatura. Ed infatti, la serata d’apertura è stata dedicata ai tuffi, la seconda al plagio e ieri han dedicato la terza alla vecchiaia!
Pensateci bene: sommando le età degli ospiti di Sanremo si arriva addirittura a superare la cifra dei cachet di Fazio e Littizzetto!
Basta però parlare di numeri, iniziamo “Ora” con Rubino Rubacuori. La sua performance di ieri sera ha sicuramente convinto più della scorsa volta, a partire dal fatto che Rubino resta uno dei pochi cantanti in gara a non aver stonato. Non troppo palesemente almeno.
Seconda ad esibirsi è stata la nostra amata cassiera Giusy Ferreri con la sua “Ti porto a cena con me”, ma paga tu il conto perché sicuro Sanremo non lo vinco e ho speso tutto per la lacca.
E ringrazia che non abbia parlato del vestito, cara Giusy…
Frankie Hi-Nrg mc e la sua “Pedala” ci ha deliziato esibendosi per terzo, ma forse, per restare in tema … era meglio se provava a vincere il “Giro d’Italia”.
Cristiano De Andrè ha poi ricantato la sua “Il cielo è vuoto”, commento la sua performance citando la frase finale della sua canzone: “Mi aspettavo molto da te”.
Dopo Cristiano,Raphael Gualazzi e l’uomo mosca ci riprovano: a metà brano viene il sospetto che questo misterioso chitarrista continui a nascondere la sua identità perché la mattina accompagna i figli a scuola e ha una quindi una reputazione da difendere.
Convince come brano sanremese “Nel tuo sorriso” di Francesco Sarcina, i dubbi restano su tutti gli autoscatti che l’ex leader delle Vibrazioni continua a farsi sul palco dell’Ariston. Riecco anche l’ennesimo tentativo dei “Perturbazione” – “Perplessità”. Speriamo che questa sia la prima e “L’unica” volta in cui si presentino a Sanremo.
Poi, ad un certo punto, inizia l’ennesima protesta: un flash mob degli “Shai Fishman” che iniziano a cantare sparsi per tutte le poltroncine dell’Ariston: e io che pensavo sul serio che qualcuno fosse così scemo da aver comprato i biglietti per vedere Sanremo! Ora si spiega ogni cosa: il teatro è pieno solo di cantanti e non parlo di quelli che si esibiscono sul palco.
Dopo questa parentesi musicale convince pure l’esibizione di Francesco Renga: tra le tante cose,non si può fare a meno di notare che il tempo lo stia invecchiando alla grande.
Ritornano poi anche i Tiromancino in versione ridotta fusi in Riccardo Zampapaglia con la descrizione di un attimo “Prima di andare via”. I diritti d’autore sono loro, per cui … sarò magnanima.
A risollevare le sorti della serata è poi arrivato lui: Renzo Arbore. Un artista che ha fatto la storia della musica italiana, su questo non si discute. Un talento da standing ovation finale.
Solo due osservazioni: la sua tinta era così arancione che sicuramente sarà stato Ron a suggerirgli il nuovo parrucchiere. Inoltre, come in molti hanno suggerito, potremmo aggiungere qualche euro in più al canone Rai così da far fare a Renzo un aggiornamento battute. Pensiamoci.
Quasi allo scattare della mezzanotte arriva sul palco anche Noemi che, nonostante stecchi di brutto, convince con il suo brano totalmente sanremese “Bagnati dal sole”.
Ho cercato di chiedere aiuto a Fazio per cercare di capire le parole del testo di Antonella Ruggiero, ma non è stato possibile trovarlo. Si intitola “Da lontano” e lontano deve restare.
Adesso è il turno di Arisa che arriva “Controvento” con un ciuffo che ha ottenuto andando a 200km/h in moto senza casco. Dopo di lei arriva invece Ron che va tutto il giorno in bicicletta (quella di Frankie ovviamente) mentre canta sotto la pioggia.
A chiudere la gara ci pensa Giuliano Palma che evidentemente aveva gli occhiali positronici anche quando ha scelto la giacca da indossare per la serata. Palma “Così lontano”… dal podio!
La serata però non è ancora finita e dopo una ventina di minuti in paradiso con Damien Rice, eccoci tornare ad ascoltare le ultime 4 esibizioni dei giovani.
Inizia Rocco Hunt con “Nu juorno buono”, continua Veronica De Simone con “Nuovole che passano”, per terzo arriva The Niro con “1969”, a chiudere Vadim e “La modernità”.
Non esprimo giudizi tecnici sui brani: scontata la vittoria di Rocco Hunt, poco credibile quella di The Niro.
Ma il problema resta un altro: perché a Sanremo anche i giovani vogliono far diventare vecchi? E, soprattutto, perché gli organizzatori del Festival non pensano alle nonne dei giovani che oramai stanno beatamente dormendo in poltrona e, per l’ennesima volta, si perderanno il loro nipote che canta?
Forse troveremo la giusta risposta a questa domanda subendoci la quarta (ma fortunatamente penultima) puntata del Festival questa sera. Festival a cui noi, purtroppo, ci Sanremo!