Venerdì 25 settembre alle ore 23.00 su Bom Channel (canale 68 del digitale terrestre), andrà in onda in prima TV assoluta Condominio Vergato -Un pazzo Palazzo in Smart Working, il nuovo e divertentissimo spettacolo di Sandro Vergato, prodotto da Russo Morosoli Group per la regia di Piero Cassisi. Il noto comico catanese si esibirà in ispirate caratterizzazioni di noti personaggi pubblici che, in conference call , condivideranno le avventure del primo condominio italiano trasformato in una sorta di centro commerciale casalingo, gestito totalmente in smart working. Un pazzo condominio in cui accadrà di tutto e si noteranno strane analogie con l’attualità italiana nei diversi campi della politica, della televisione, dello sport, della musica e del giornalismo. Alla vigilia di questo nuovo impegno televisivo, noi di Mydreams lo abbiamo intervistato.
Quando e come nasce Sandro Vergato comico?
«Provare piacere a far ridere gli altri è qualcosa di congenito, si manifesta già ai primi teneri giochi tra bambini. A scuola rischiavo di farmi buttare fuori ( e a volte ci riuscivo pure…) pur di strappare la risata alla classe …Quel piccolo boato di risate era energia allo stato puro… e non solo. A volte era anche una certificazione dello stato di benevolenza dei miei compagni di scuola e per me essere voluto bene era un’esigenza primaria, come credo per tutti i bambini. Non che abbia avuto carenza d’affetto da parte dei miei genitori, ma essendo figlio unico ricercavo negli amici la dimensione affettiva dei fratelli e delle sorelle che non avevo. Per raggiungere questo obiettivo, riuscire a far ridere fu la mia scialuppa di salvataggio».
Hai iniziato la tua carriera giovanissimo con il gruppo Sorrisolandia, fondando pochi anni dopo la Compagnia Baciamolemani. Ci parli un po’ di queste prime esperienze che ti hanno formato e fatto conoscere ad un pubblico sempre più numeroso?
«La Sorrisolandia fu prima uno spettacolo itinerante e poi, successivamente, divenne il nome della nostra cooperativa di produzione degli spettacoli. I Baciamolemani era invece un gruppo di 4 artisti comici con il quale realizzammo lo spettacolo Cassate siciliane che metteva alla berlina, con molta autoironia,vizi e virtù, luoghi comuni e manie della Sicilia e di noi siciliani».
Sei stato definito “il Carlo Verdone siciliano”. Quali sono le affinità che ti legano al grande attore, regista e sceneggiatore romano?
«Sicuramente a Carlo Verdone mi accomuna la caratteristica di osservare molto e di saper catturare negli altri delle sfumature che poi, portate al parossismo, fanno scattare i meccanismi comici».
Come definiresti con cinque aggettivi la tua comicità ?
«Innanzitutto mai volgare, pulita, sottile, ironica e graffiante senza farsene accorgere. Mi piace molto far ridere non con le torte in faccia ma nell’inconscio…».
Nel 2000 hai collaborato con Pippo Franco e negli anni successivi con artisti del calibro di Nino Frassica, Giobbe Covatta, Manlio Dovì, Paolo Hendel, Giovanni Cacioppo. Ci puoi parlare brevemente di questi tuoi incontri che sono stati importanti per la tua formazione di artista?
«Ho avuto la fortuna di lavorare con questi grandi comici e da ciascuno di loro ho cercato di carpire i meccanismi della comicità. Avendo l’opportunità di conoscerli personalmente ho capito che il vero segreto sta nella verità che abita in ciascuno di noi e che ci rende unici. Basta creare la propria e manifestarla. Chi usa la comicità degli altri perde la propria identità . E l’originalità in questo mestiere è più che indispensabile per poter dire e fare qualcosa di nuovo e lasciare negli occhi degli altri qualcosa di noi».
Hai dato vita a numerosi personaggi . A quale di essi ti senti più legato e ti rappresenta di più?
«Diceva Luigi Pirandello (geniale!) che ognuno di noi è Uno Nessuno e Centomila. Io credo che ciascuno dei miei personaggi esprima una di quelle centomila sfumature che costituiscono il nostro universo interiore . Dunque non c’è un personaggio in particolare che mi rappresenta di più. Mettendoli tutti insieme credo che si possa cucire un patchwork con la mia vera identità».
Dal 25 settembre su Bom Channel (canale 68 del digitale terrestre) andrà in onda in prima TV assoluta “Condominio Vergato”- Un pazzo Palazzo in Smart Working. Come nasce l’idea di questo nuovo spettacolo e cosa ti aspetti dal pubblico che lo seguirà?
«L’idea dello spettacolo è nata durante il periodo del lockdown, quando ho cominciato a constatare che i palazzi stavano diventando semplici agglomerati abitativi e quasi come in un film horror la realtà stava superando la fantasia e ciò che temevamo stava accadendo davvero. E così gli appartamenti sono diventati, piano piano, anche luoghi di lavoro, delle classi scolastiche, delle palestre improvvisate…tutto questo è stato alienante ed inaccettabile e buono soltanto per farci un programma e riderci su come canta Renato Zero: “Ridi buffone per scaramanzia…così la morte va via”. Dal pubblico mi aspetto solo che si diverta . Se riuscirò a farlo evadere, distrarlo, renderlo di buon umore avrò raggiunto il mio scopo».
Nelle tue interviste spesso dici il Sorriso come Filosofia di Vita. Vuoi spiegare al meglio questa frase?
«Il sorriso, secondo me,non è solo un’espressione momentanea del viso o di uno stato d’animo di passaggio. È un modo di vivere la vita. Non a caso i più grandi uomini,quelli più illuminati del nostro passato,erano dotati di grande senso dell’umorismo. Penso a Padre Pio,Einstein, Gandhi, tutti dei grandi simpaticoni e forse,proprio in questo, c’è il segreto della loro grandezza. Non prendersi mai troppo sul serio! Grazie a questa mia prepotente voglia di giocare spero anche io di non prendermi troppo sul serio in quanto più che essere considerato un saggio preferirei essere additato da tutti come un folle. Anche un folletto va bene, ma a condizione che non diventi mai un elettrodomestico!».