Si è aperta la settimana in cui si festeggia San Valentino, tradizionalmente considerata la festa più attesa per gli innamorati. Non tutti però sono a conoscenza del perché festeggiano il loro amore proprio a San Valentino. Non v’è dubbio che proprio a metà febbraio si riscontrino i primi segni di risveglio della natura e nel Medioevo si riteneva che iniziasse l’accoppiamento degli uccelli e quindi l’evento si prestava a considerare questa la festa degl’innamorati, ma queste osservazioni sono molto semplicistiche e poco romantiche se invece consideriamo che la ricorrenza di San Valentino abbia sostituito in epoca cristiana i lupercalia romani, riti erano però dedicati alla fertilità e non all’amore romantico.
Questa particolare ricorrenza prende il nome dal santo e martire cristiano San Valentino da Terni, e venne istituita nel 496 da Papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana delle lupercalia. La pratica moderna invece della celebrazione di San Valentino basata sullo scambio di messaggi d’amore e regali fra innamorati, risale probabilmente all’alto medioevo, ed in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese.
San Valentino dunque rappresenta il tentativo ben riuscito di porre termine al popolare rito pagano per la fertilità ove i romani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus secondo cui nomi e donne che adoravano questo dio venivano messi in un’urna ed opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati” e trovarono un candidato ideale in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
Perché la scelta cadde proprio su San Valentino? Le leggende sono tante. La principale, a cui credono anche gli americani, riguarda la “rosa della conciliazione” secondo cui San Valentino, udendo litigare due fidanzati vicino al suo giardino, andò incontro alla coppia sorridendo con una rosa tra le mani. La pace fu fatta e la storia si diffuse tra gli abitanti che iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese. E’ svelata così anche la tradizione di regalare rose a San Valentino.
Il tratto più caratteristico della festa di San Valentino è lo scambio di valentine, bigliettini d’amore spesso sagomati nella forma di cuori stilizzati o secondo altri temi tipici della rappresentazione popolare dell’amore romantico come la colomba, l’immagine di Cupido con arco e frecce, e tenti altre.
Il giorno dopo San Valentino, il 15 febbraio, si festeggia San Faustino, patrono dei single.