La Stagione 1 di Piedone Uno sbirro a Napoli vede protagonista Salvatore Esposito nei panni di Vincenzo Palmieri, un erede del mitico commissario Rizzo reso immortale da Bud Spencer. Lo affiancano Silvia D’Amico nel ruolo della commissaria Sonia Ascarelli e Fabio Balsamo in quello dell’ispettore aggiunto Michele Noviello. La regia è di Alessio Maria Federici, il soggetto è firmato da Salvatore Esposito, Giuseppe Pedersoli, Peppe Fiore, Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Jacopo Sonnino che ne hanno curato anche la sceneggiatura.
La Stagione che comprende quattro puntate disponibile su Sky Investigation, Sky Cinema Uno e NOW.
La serie non è un remake ma più idealmente un sequel dell’opera originale.
Vincenzo Palmieri (Salvatore Esposito), allievo del famoso commissario Rizzo , detto Piedone, fa ritorno a Napoli dopo diversi anni per chiudere i conti con il passato. L’ispettore deve conquistare la fiducia della sua nuova squadra ed in particolare Sonia Ancelli (Silvia D’Amico), a capo del distaccamento ubicato al porto di Napoli determinata e rispettosa delle regole e dell’ispettore aggiunto Michele Noviello (Fabio Balsamo) la cui prima dote è l’umanità.
Tra un’indagine e l’altra in cui non mancano colpi di scena, situazioni rocambolesche, avventura e sorrisi, Vincenzo riuscirà a fare pace con i propri fantasmi in una Napoli viva e verace.
Salvatore Esposito che si è sentito onorato di far parte di questa nuova produzione, parla così di questa nuova avventura: «Ho sempre visto Bud Spencer come un supereroe dotato di grande empatia e umanità, sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi. Lo immaginavo da bambino con una valigia da cui poteva uscire il costume di Batman. Forte e coraggioso, non veniva mai sfiorato dai proiettili o dai tavoli e dalle sedie che volavano e le sue scazzottate erano divertenti come un cartone animato. Il mio personaggio ovvero Vincenzo Palmieri è stato salvato da Piedone e pertanto nei suoi confronti prova una sincera riconoscenza. Il mio è un personaggio moderno, attuale e non un’imitazione caricaturale di Bud Spencer. Certo, quando me lo hanno proposto ho sentito tutto il sapore ieratico del personaggio ma il mio Palmieri ha un’anima propria e ben delineata». Ha poi aggiunto: «In Piedone – Uno sbirro a Napoli l’altra grande protagonista è la città partenopea. Non è un caso che molte produzioni l’abbiano scelta per ambientare storie. Napoli è “mille colori” e ha tutto: un immenso patrimonio culturale ma anche il degrado delle periferie, i quartieri spagnoli e monumenti che tutti ci invidiano. I napoletani ogni giorno inventano cose per attirare i turisti da tutto il mondo: i murales, primo fra tutti quello dedicato a Maradona o la limonata a cosce aperte.Napoli è davvero unica e autentica».
E’ stata poi la volta di Giuseppe Pedersoli che così si espresso:”Mio padre aveva molta stima in Salvatore Esposito, visto in alcuni episodi di Gomorra nel celebre ruolo di Gennaro Savastano. Aveva da subito compreso le sue grandi capacità attoriali. Piedone – Uno sbirro a Napoli vuole recuperare quelle atmosfere dei film di papà, in particolare quelle relative alla serie di Piedone. [N.d.r. Piedone lo sbirro 1973-Piedone a Hong Kong 1975- Piedone l’africano 1978 e Piedone d’Egitto 1980, tutti per la regia di Steno]. Si trattava di film per famiglie dove il divertimento era assicurato. Oggi ovviamente ci affidiamo allo spirito critico degli spettatori riproponendo un personaggio nuovo nella forma e nei contenuti per superarne quel sapore ieratico”.
Poi ha preso la parola Silvia D’Amico che ha sottolineato come per la prima volta in un film che si ispira alle avventure di Piedone , la presenza femminile è stata notevole a partire dal suo personaggio molto sfaccettato e stratificato.
Il regista Alessio Maria Federici durante il suo intervento si è soffermato principalmente sulla sceneggiatura e sulla grande umanità che traspare in tutti i personaggi della serie. Ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato al progetto sottolineando che sul set si è respirato un clima di fattiva collaborazione.
Uno degli sceneggiatori, Beppe Fiore, ha detto: «Nel raccontare le nostre storie ci siamo ispirati alla cronaca cittadina. Si parla infatti anche di immigrazione, di malasanità e di criminalità organizzata. Vorrei sottolineare però che la violenza e la rabbia vengono stemperate da malinconia e tenerezza e da una notevole dose di umanità».
E’ stata poi la volta di Fabio Balsamo: «Il mio personaggio può rappresentare l’anello di congiunzione tra noir e comedy.Ho cercato di dare quella leggerezza credibile ed elegante per superare qualsiasi situazione. Penso che tutti noi che abbiamo lavorato a questo progetto dobbiamo ringraziare Bud Spencer. Ciascuno di noi ha cercato di onorare il commissario Rizzo e gli dobbiamo tanta gratitudine».
La produzione ha parlato sia della professionalità riscontrata nelle maestranze che hanno realizzato il progetto sia del grande successo che riscuotono i film di Bud Spencer venduti ancora all’estero.
Noi spettatori attendiamo con ansia la messa in onda di questa nuova serie.