Al via la nuova stagione del Mercadante, con Salomè di Oscar Wilde, nella versione di Gianni Garrera, con Eros Pagni e Gaia Aprea per la regia di Luca De Fusco; una co-produzione del Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona (repliche fino a dom. 11 Novembre).
Scritta in francese nel 1891, Salomè è una tragedia atipica per il repertorio di Oscar Wilde, forse per questo destinata – nella storia – più alla lettura che alla rappresentazione. Tratta del noto episodio biblico di Salomè, figliastra di Erode e figlia di Erodiade, che – vedendosi rifiutata da Giovanni Battista, che ha votato la sua vita solo a Dio – ne ordina la decapitazione. “I registri che Wilde usa – spiega De Fusco – oscillano tra il drammatico, l’ironico, l’erotico e il grottesco, in una miscela effettivamente molto ambigua e di difficile rappresentazione, proprio per la sua originalità”. Una tragedia moderna che, in sintesi, pone al centro la classica dicotomia Amore/Morte, desiderio carnale e aspirazioni spirituali, in cui tutti i personaggi ne escono sconfitti, compresa la protagonista, cui non resta altro che baciare le spoglie esanimi dell’oggetto del suo desiderio, in un gioco perverso di immedesimazione speculare.
Lo spettacolo, che già ha riscosso un notevole successo l’estate scorsa al Teatro Grande di Pompei, risulta riuscito per la lettura che De Fusco ne dà, in bilico tra tragedia e ironica leggerezza, perfettamente in sintonia con le intenzioni dell’autore, grazie anche all’interpretazione di quel monumento di Eros Pagni (il Tetrarca Erode), che riesce in modo naturale ad equilibrare i due registri, e dei suoi compagni di scena. Tra tutti ricordiamo un’eterea e misurata Gaia Aprea (Saslomè), Anita Bartolucci (Erodiade) e Giacinto Palmarini (Iokanaan/Giovanni). Memorabili le scene della danza dei sette veli di Salomè e della supplica di Erode alla fanciulla, mentre ella s’incammina, lentissimamente, attraverso la platea, glaciale come la Luna, in un crescendo di tensione e di effetto grottesco. Spettacolo visivamente molto efficace grazie alla scenografia (ancora più apprezzabile in un teatro al chiuso) e ai costumi firmati entrambi da Marta Crisolini Malatesta e alle installazioni video di Alessandro Papa. Un po’ abusato il tappeto sonoro delle pur belle musiche di Raul Bagno.
Lo spettacolo andrà in scena anche a Roma (Teatro Eliseo, dall’11 al 23 Dicembre), a Genova (Teatro Della Corte, dall’8 al 20 Gennaio), a Trieste (Teatro Rossetti, dal 19 al 24 Febbraio) e a Verona (Teatro Nuovo, dal 26 Febbraio al 4 Marzo).
Da vedere.