Al via dal 17 settembre al 24 novembre, la XXXIV edizione della Romaeuropa Festival, con 377 artisti provenienti da 27 paesi e ben 126 eventi in scena in 22 palcoscenici della capitale tra danza, teatro, musica, arti digitali e kids. Un “Landscape”, titolo di questa edizione, da scoprire e attraversare, una geografia del nostro mondo di oggi tra virtualità e realtà, oniriche proiezioni di futuri possibili e affondi nell’ambiguità del nostro quotidiano.
Ad inaugurare il Romaeuropa Festival 2019 dal 17 Settembre al 19 settembre all’Auditorium Parco della Musica Lia Rodrigues, dalla favela di Marè in Brasile, dove lavora con la sua compagnia, per la prima volta al REF per presentare Furia: la danza contemporanea e l’energia delle musiche rituale della Nuova Caledonia caratterizzano una pièce forsennata per un tribalismo contemporaneo. Segue, dal 18 al 20 settembre, Akram Khan al Teatro Argentina con la sua imperdibile ultima apparizione in un solo di lunga durata dal titolo Xenos.
Il 25 e 26 settembre dal Brasile arriva per la prima volta al festival all’auditorium Parco PDM anche Bruno Beltrao con il suo Grupo De Rua, mentre ritornano al ReF il 30 e 31 ottobre anche il maestro William Forsythe al Teatro Olimpico e, dal 13 al 15 novembre all’Auditorium Parco della Musica, il visionario Aurelien Bory con un nuovo ritratto dedicato alla danzatrice indiana Shantala Shivalingappa. Il 17 novembre gli “events” coreografati da Merce Cunningham sono riallestiti sempre all’Auditorium PDM dalla sua ex ballerina Jeannie Steele per il corpo di ballo della compagnia Rambert, con le musiche live di Philip Selway (Radiohead) e con i dipinti di Gerard Richter. Lo spagnolo Jesús Rubio Gamo trasforma il 22 e 23 novembre al teatro Vascello il Bolero di Ravel in un inno alla danza e al movimento, la compagnia ungherese Forte racconta la morte di Borromini all’interno di Palazzo Falconieri – Accademia d’Ungheria il 14 novembre, mentre Dancing Days, la sezione dedicata alla danza europea, oltre NAïF Production (11 ottobre) e Kim-Jomi Fischer con Marta Alstadsaeter (12) per le proposte del network Aerowaves vede protagonisti a ottobre: Arno Schuitemaker (Olanda) l’8 e il 9 al Teatro Vascello, mentre al Mattatoio: Chiara Taviani ed Henrique Furtado Viera (Italia-Portogallo) il 9, Hamdi Dridi (Tunisia) il 9 e l’11, Elena Sgarbossa (Italia) il 12, la compagnia Kor’sia (Spagna) il 13 e i Leoni d’Argento alla danza 2019 Théo Mercier e Steven Michel (Francia) il 12 e il 13.
Costruiscono riflessioni complesse e articolate sul nostro presente alcuni dei registi più acclamati della scena contemporanea: Dal 23 al 25 settembre al Teatro Argentina lo svizzero Milo Rau ambienta l’Orestea di Eschilo a Mosul, nel contesto della guerra contro l’IS; il tedesco Thomas Ostermeier insieme a Sonia Bergamasco porta in scena dal 20 al 23 novembre all’Auditorium PDM Ritorno a Reims del sociologo francese Didier Eribon; Ascanio Celestini esplora dal 5 al 17 novembre al Teatro Vittoria il mondo delle barzellette tra luoghi comuni e autoironia; Saverio la Ruina ricostruisce dal 26 al 27 ottobre al Mattatoio il rapporto tra un italiano e un musulmano nell’Abruzzo dei terremotati, mentre il giovane talento Julien Gosselin si cimenta nel testo Falce e Martello di Don Delillo dal 25 al 27 ottobre sempre al Mattatoio.
Dal 27 al 29 settembre per la prima volta al festival il francese Cyril Teste porta in scena al Teatro Argentina l’attrice icona Isabelle Adjani per rileggere un culto della cinematografia mondiale: Opening Night (La notte della prima) di Cassavetes. Contropartita di questo viaggio nella mente di un’attrice è il testo autobiografico e introspettivo di Jan Fabre The Night Writer. Giornale Notturno realizzato appositamente per l’attore italiano Lino Musella dall’11 al 13 ottobre al Teatro Vascello. Visionarietà e movimento sono alla base del mago della scena teatrale James Thierrée tra i più grandi innovatori della scena circense, dal 2 al 6 ottobre al teatro Argentina, ma anche di tre pionieri della sperimentazione teatrale italiana come Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi e Marco Solari riuniti sotto il nome della loro storica compagnia La Gaia Scienza per riallestire con un nuovo cast La rivolta degli oggetti dal 17 ottobre al 3 novembre al Teatro India. Ponte tra generazioni, infine la sezione Anni Luce al Mattatoio dal 15 al 20 ottobre, conduce nel mondo di Liv Ferracchiati e de La ballata dei Lenna dal 15 al 16 ottobre e di Dante Antonelli e Industria Indipendente dal 18 al 20 ottobre.
L’Auditorium Parco della Musica ospiterà la maggior parte dei concerti di questa edizione del festival: le celebri pianiste Katia e Marielle Labèque insieme a Bryce Dessner dei The National propongono il 10 novembre nella Sala Santa Cecilia un programma di musiche commissionate ai più grandi compositori contemporanei (tra cui Thom Yorke); mentre Vanessa Wagner e Murcof reinterpretano il 29 settembre alcune delle pagine musicali più importanti del Novecento. Ancora, protagonisti della composizione contemporanea sono: Lubomyr Melnyk e Craig Leon il 28 settembre, Andrea Liberovici con lo Shallfeld Ensemble il 6 novembre e il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista impegnato in due ritratti dedicati a Ivan Fedele e Louis Adriessen rispettivamente il 7 novembre e il 17 novembre.
Per Diaspora, un nuovo ciclo di doppi concerti, sono protagonisti alcuni degli artisti emergenti affermatisi in Europa ma costretti a lasciare il loro paese d’origine: le sudanesi icone della musica retropop Alsarah and the Nubatones e il soulman burundese J.P Bimeni & The Black Belts il 10 ottobre; il songwriter camerunense Blick Bassy capace di fondere musica africana e latino americana e la capoverdiana Mayra Andrade considerata l’erede di Cesária Évora l’11 ottobre; l’egiziano Abdullah Miniawy al fianco del jazzista Erik Truffaz nel progetto Le cri du Caire e i libanesi Rayess Bek, Mehdi Haddab e Randa Mirza che con il loro Love & Revenge costruiscono un inno alle icone dell’epoca d’oro del cinema e della musica egiziana il 12 ottobre.
Ci si sposta al Mattatoio il 12 e 13 ottobre per il concerto dedicato dall’Associazione Audior alla compositrice Elzbieta Sikora e alla sua musica acusmatica e il 19 novembre per Rivale film diretto da Giovanni Andreotta e Francesco Mansutti con la collaborazione di Lucia Ronchetti e costruito sull’omonima opera presentata dalla compositrice italiana durante la 70° Sagra Musicale Malatestiana. L’Opificio Romaeuropa ospita infine il 20 ottobre il concerto di Fabrizio Ottaviucci dedicato alla alla Treatise di Cornelius Cardew: una partitura grafica di 193 pagine realizzata tra il 1963 e il 1968 che stimola l’interprete a concepire idee e forme musicali nuove.
Saranno due gli spettacoli teatro musicale: il 26 e 27 settembre al Mattatoio l’artista visivo fiammingo Hans Op De Beeck insieme al quartetto di sax BL!NDMAN diretto da Eric Sleichim racconta con il visionario The Valley la banalità della violenza, mentre il 26 e 27 ottobre al Teatro Biblioteca Quarticciolo sarà protagonista la compagnia Bartolini/Baronio con 16,9 Km, una performance-concerto costruita intorno al tema della casa per una narrazione musicale in grado di indagare in profondità il senso del verbo “abitare”.
Ancora musica con il Gran Finale del Romaeuropa Festival 2019 realizzato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma. Il 24 novembre tutte le sale dell’Auditorium Parco della Musica saranno coinvolte in una serata di concerti, una line-up d’eccezione composta dall’atteso ritorno di Ryuichi Sakamoto al fianco di Alva Noto per presentare il loro Two, Christian Fennesz impegnato al fianco dei visuals di Lillevan nella presentazione del suo ultimo disco Agorà, il pianista e compositore Chassol con il suo Ludi e l’attrice e cantante, “statuaria, superba, elegante” Fatoumata Diawara
Alle sottoculture digitali e alle tribù del virtuale è dedicata la sezione Digitalive: una tre-giorni di programmazione dal 4 al 6 ottobre negli spazi del Mattatoio oltre ogni categoria disciplinare o classificazione di genere che vede protagonisti Marco Donnarumma e Margherita Pevere, Jacopo Battaglia, Luca T.Mai, Massimo Pupillo e Lorenzo Stecconi di ZU, Mara Oscar Cassiani, Ultravioletto, Enrico Malatesta, Maria Di Stefano, Franz Rosati, Sandra Mason, i progetti in collaborazione con il premio Re:Humanism e l’Accademia RUFA, e infine due guest star come il performer e coreografo giapponese Hiroaki Umeda e la promessa dell’elettronica internazionale Nicolas Jaar impegnato in una “durational performance” al fianco della danzatrice messicana Stephanie Janaina. Opere luminose e digitali sono, infine, quelle pensate dagli artisti Gyula Várnai e Quiet Ensemble sulle linee architettoniche della Sala Santa Rita di Roma. Al Palazzo delle Esposizioni il regista Giulio Boato presenta Shiro Takatani. Between nature and technology, il suo documentario dedicato all’artista giapponese, tra i fondatori di Dumb Type, pioniere e ancora tra gli artisti più all’avanguardia per il rapporto tra arte e nuove tecnologie. A introdurre il film sarà lo stesso regista al fianco di un altro artista d’eccezione come Ryuichi Sakamoto.
Vero e proprio festival nel festival, Kids + Family trasforma dall’8 al 24 novembre il Mattatoio in uno spazio interamente dedicato ai bambini e alle loro famiglie costruendo una programmazione parallela di danza, musica, teatro e arti visive, talk, laboratori e attività ludiche gratuite.
Hans Op De Beeck è presente anche nella sezione del REf19 dedicata alle arti visive grazie alla collaborazione con Galleria Continua e al prezioso sostegno del Flanders State of the Art con i quali Romaeuropa presenta anche tre opere dall’artista africano Pascale Marthine Tayou. La mostra The Rythm of the brain curata da Achille Bonito Oliva e Melania Rossi e prodotta dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture per Palazzo Merulana, in collaborazione con la galleria Magazzino ospita opere inedite di Jan Fabre, video di alcune sue celebri performance, e opere realizzate ad hoc.