Due sono i momenti in cui è possibile condividere le più intime emozioni con persone che si conoscono appena: attraverso un concerto e attraverso un pasto. Questa massima dal “sapore” antico, a quanto pare, fa proprio parte della filosofia di vita del giovane Rocco Hunt che ieri, 5 febbraio 2016, ha deciso di tornare sul lungomare di Napoli e condividere una pizza della Trattoria Fresco con i giornalisti invece di organizzare una delle solite e noiose conferenze stampa.
«Molti di voi non ci saranno al Festival di Sanremo la prossima settimana, ma se salirò nuovamente sul palco dell’Ariston è merito vostro.»
Un ritorno alle origini per il 21enne salernitano che a due anni dalla sua vittoria sanremese nella categoria giovani, adesso ritorna tra i big.
«Ancora non so se voglio fare il cantante da grande – scherza l’artista durante il pranzo – però ho una statuetta a casa della mia vittoria a Sanremo e potrò sempre farla vedere ai miei figli un giorno per dimostrargli che veramente il papà una volta facevo il rapper.»
Non parla molto del brano sanremese: «Sono rimasto sorpreso l’abbiano scelto, detto in tutta sincerità – confessa Hunt – purtroppo non posso farvelo ascoltare, ma è un brano di forte denuncia e questo dimostra che esiste ancora la libertà di espressione. Wake Up non è una citazione moralista, il primo che deve svegliarsi sono io. Sono tra i giovani fortunati che può utilizzare un Festival come quello di Sanremo come contenitore e amplificatore, per cui se proprio dovevo riandarci volevo farlo parlando a nome dei giovani e soprattutto dei giovani del sud.»
Il sud e le origini rievocano uno dei momenti più importanti della carriera di Rocco che ricorda così quando insieme con Clementino salì a cantare con l’immenso Pino Daniele: «Il Lazzaro Felice ci definì la musica del futuro, quella sua affermazione, fatta poi a quello che si è rivelato essere il suo ultimo concerto ha cambiato la mia visione delle cose e le mie motivazioni per continuare a fare e cantare solo quello in cui credo.»
Oltre a “Wake Up”, per la serata cover, come già anticipato, troveremo Hunt a reinterpretare Renato Carosone e la sua “Tu vuò fa l’americano”.
«Ho scelto questo brano ironizzando prima di tutto su me stesso – spiega Rocco – e su tutti i rapper che vogliono fare, per l’appunto gli americani. All’interno della cover ci sarà anche una strofa scritta da me, un ritorno alle origini della napoletanità senza perdere di vista il presente.»
A fine pranzo tutti chiediamo a Rocco chi lo accompagnerà quest’anno a Sanremo, dato che di due anni fa più che la sua vittoria è rimasta nella storia la presenza sul palco di mezza famiglia salita alla proclamazione del nome.
«Fazio ironizzò sulla faccenda e non solo lui, motivo per cui questa volta a Sanremo ci saranno ancora più parenti. In primis i miei genitori, il nonno Rocco senior e anche il mio barbiere (ci tengo molto a dirlo) , ovvero Peppino il barbiere di Salerno!»
Cerca
-
Articoli recenti
- Al Teatro San Ferdinando Lino Musella rilegge Eduardo con Gennareniello
- Recensione libri: Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni
- Alessandra Amoroso incanta Napoli con la tappa del Fino a Qui Tour 2024
- Le Ebbanesis travolgono il Nuovo con Bek Steig
- Peace Please – Controcanti di Natale dal Mondo: la nostra recensione
Find us on Facebook
-