Fisico statuario, occhi da cerbiatto, fascino da vendere. Parliamo di Roberto Farnesi, l’attore 44enne, originario di Pisa, che negli anni ‘90 ha esordito come protagonista di fotoromanzi. Amato dal pubblico, ormai da numerosi anni, grazie anche alla sua partecipazione nel cast della soap opera Centovetrine, Roberto Farnesi, ha collezionato molteplici ruoli da protagonista divenendo uno degli attori più richiesti ed apprezzati del panorama italiano. Attualmente in gara tra i concorrenti di Ballando con le stelle su Rai 1 e protagonista della serie tv Le tre rose di Eva su Canale 5, abbiamo incontrato Roberto Farnesi in occasione della sfilata di Carlo Pignatelli, all’evento TuttoSposi di Napoli.
Ti abbiamo visto lavorare per il cinema e per la televisione. Ma non hai mai recitato a teatro. Come mai questa scelta?
«Teatro, no! (risponde a bruciapelo! n.d.r.). Sono stato in teatro a vedere la mia amica e collega Giorgia Wurth che ha recitato con me al cinema nel film “Oggetti smarriti” e, attualmente, nella fiction “Le tre rose di Eva”. Giorgia è una grande professionista. Molto brava. Trovo che il teatro sia un’arte di gran fascino che accresce molto a livello emozionale. Successivamente, però, sono arrivati i fratelli Lumiere, e la “bugia” ce l’hanno raccontato “sul grande schermo”. Quando vado a teatro – anche nel caso di una commedia divertente come questa in cui ha recitato la Wurth, simpaticissima, ambientata in un ascensore – faccio fatica a seguire, a “credere a questa bugia”. Vengo coinvolto meno. Al cinema o in una serie televisiva, invece, grazie anche all’aiuto della sceneggiatura e delle ambientazioni, viene raccontato tutto in maniera più veritiera e trascinante. Per cui, diciamo che, quella del cinema, è una “finzione” a cui riesco a credere di più. Per adesso è così, poi domani, chissà, potrei provarci e farla diventare una sfida. Come ho fatto con il ballo.»
A proposito di ballo, sei in gara a Ballando con le stelle. Come stai vivendo questa nuova esperienza?
«Mi sto divertendo molto! (Sorride sereno e giunge alla risposta. ndr) Milly Carlucci è una grande professionista. Sono tanti anni che me lo propone, ma non potevo accettare per motivi di lavoro. Quest’anno, invece, la proposta è arrivata nel momento in cui potevo farlo. Avevo questo periodo libero che coincide, tra l’altro, con la messa in onda su Canale 5 di una serie che mi vede protagonista – “Le tre rose di Eva” e ci sembrava il momento giusto. Televisivamente, si accavallano le due cose. Stare su entrambi le reti (Canale 5 e Rai 1) nello stesso periodo, professionalmente, era un’occasione che, difficilmente, si sarebbe ripresentata. Milly mi aveva anticipato che ci saremmo divertiti ed aveva ragione. Si è creato un bel gruppo e credo che quando finirà il programma, molti concorrenti resteremo con l’amaro in bocca per la fine di questa bella esperienza.»
Stai avendo difficoltà a ballare o il ballo era già una tua passione?
«No! Io e il ballo fino ad ora eravamo due cose diametralmente opposte. Sono sempre stato negato. Credo, però, che faccia sorridere vedere un attore che, pur non sapendo ballare, ci provi. Che si alleni con impegno e sudando. È divertente. E con l’occasione ringrazio il pubblico che mi sta votando. La giuria interna è spietata, ma il televoto mi sta permettendo di andare avanti. Non credevo possibile un mio miglioramento ma grazie anche alla mia insegnante di ballo, Samantha Togni, puntata dopo puntata, qualcosa sta andando meglio.»
Quali hobby o sport ti appassionano?
«Pratico jogging, vado a cavallo, frequento palestre, mi piace giocare a tennis. Insomma, sport classici e tranquilli (aggiunge sorridendo n.d.r.). Non ho mai avuto una passione forte per un unico sport.»
Ami cucinare?
«Piuttosto che cucinare, amo mangiare! Mi piace stare a tavola. Ad onor del vero, ho un ristorante da un anno e mezzo ma non cucino io. Ho un socio ristoratore molto bravo, lui è un vero competente del settore. Io mi occupo principalmente delle pubbliche relazioni. Mi sono avvicinato a questo mondo, ma non è semplice. L’arte culinaria non è una cosa da prendere sottogamba. Chi ha palato lo sa. Quanto a gusti, preferisco mangiare piatti a base di carne e pesce, piuttosto che pasta.»
Quanto a “dopocena”, invece, cosa ti piace programmare? Vieni visto come sex symbol. Hai particolari tecniche di seduzione?
«Di solito non programmo nulla. Lascio che accada tutto in maniera naturale. Si va a cena, poi se nasce un feeling si può andare avanti, e ci potrà essere un dopocena. Nel caso non ci fossero presupposti per piacersi, resta una semplice cena e finisce la serata.»
Il matrimonio è una delle tappe che prevedi nella tua vita?
«Non lo so! Vedremo. Siamo andati un po’ lunghi. Ho 44 anni. Però, chissà. Nella vita mai dire mai. Può darsi!»