Roberta Di Mario torna sulla scene con il nuovo album dal titolo “Disarm” (Warner Music Italy). Si tratta di un progetto di pianismo contemporaneo, un concept album che racconta il “disarmo” declinato nelle sue forme più molteplici. Pianista e compositrice, Roberta Di Mario con questo nuovo disco intraprende un viaggio che dalla paura porta all’apertura e alla speranza. Un viaggio che vuole disturbare, creare fratture per poi consolare.
«Viviamo in un’era complessa e pericolosa – spiega l’artista – dove si ergono muri, dove la chiusura fisica ed emotiva pervade e insiste, invece di trasformarsi e aprirsi al dialogo e all’inclusione. Deporre le armi interiori, smettere di difendersi, abbandonarsi, far crollare i muri, lasciarsi andare e unirsi all’altro, al nuovo, al diverso, all’anima e all’intimo. Disarmare con la non-azione. Consegnarsi e concedersi, senza riserva. Così come deve fare l’arte per aprirsi alla luce e alla bellezza. Così come deve fare la musica».
“Disarm” contiene 15 tracce di cui 11 inedite, scritte, arrangiate e interpretate da Roberta Di Mario, dove la musica si disarma, si concede, dà valore e potenza alla parola e la parola si concede e restituisce valore e potenza alla musica.
Il tuo precedente lavoro Illegacy lo hai definito come “un viaggio di ritorno verso casa”. Come definiresti Disarm?
«Un viaggio che dal buio porta alla luce, dalla paura alla speranza, consapevole che bisogna avere la forza di lasciarsi trasportare nelle trame di sentimenti scomodi e sofferenti, per giungere alla felicità verso un nuovo inizio, una rinascita».
Disarm, il tuo nuovo album è un progetto di pianismo contemporaneo, un concept album che racconta il “disarmo” declinato nelle sue forme più molteplici. Il concetto di disarmo è nato prima in lei? Cosa ha scaturito tutto ciò?
«Si, è nato prima in me. Se parliamo di “disarmo” interiore ed emotivo, assolutamente. Ho anch’io come tutti e per difesa, innalzato muri e non ho lasciato andare… mi sono accorta che quando agisci in questa direzione inevitabilmente anche il muro dell’altro crolla. Per effetto domino. Lasciarsi andare è il regalo più grande che possiamo farci».
L’album vanta anche importanti collaborazioni come quella di Alessandra Sarchi e Andrèe Ruth Shammah. Come è nata questa collaborazione tra di voi?
«Conoscenza, amicizia, stima reciproca. Amo l’idea che abbiamo unito 3 sensibilità femminili differenti, ma molto simili e vicine. L’empowerment femminile non si smentisce mai».
Il brano “Valzer in A Minor” viene scelto da Tiscali per il nuovo spot dell’azienda, il cui video è stato diretto da Howard Greenhalgh, uno dei più stimati autori di video musicali oltre che di campagne pubblicitarie, il quale ha lavorato con artisti del calibro dei Muse, George Michael e Pet Shop Boys. Cosa ha significato per te questo traguardo?
«Avvicinare la mia musica alle immagini è sempre stato un mio traguardo. La musica si è concessa all’immagine e viceversa. Anche questo è in fondo un altro significato di Disarm».
Come mai hai scelto “Valzer in A Minor” come singolo per presentare il nuovo album?
«Perché il valzer, danza popolare per eccellenza, arriva immediatamente al cuore delle persone. La sua “semplicità” pregna disarma. D’altronde la semplicità e la leggerezza sono molto esigenti».
Disarm, la composizione che dà il titolo all’album, inizia con il piano, regalando una sensazione di serenità, poi quando al piano si alternano gli archi, le emozioni percepite si mescolano. Cosa ha voluto realmente trasmettere all’ascoltatore?
«Inquietudine. Angoscia. Paura. Contatto con il sè, per poi arrivare alla consapevolezza, alla rinascita. Il pianoforte sa consolare, ma anche tanto disturbare».
In “Le prėsage” si avverte un clima drammatico e al tempo stesso malinconico. Com’è stato concepito?
«È un brano molto potente, nella tonalità di sol minore, una struttura armonica che mi appartiene ed in cui io mi sento esattamente io, irrequieta e serena allo stesso tempo».