“Risvegli” è il titolo dell’ultimo lavoro discografico della pianista Eugenia Canale. Il disco potrà essere acquistato su tutte le piattaforme digitali e in supporto fisico. Al progetto Eugenia è stata affiancata da tre nomi altisonanti della scena jazzistica nazionale: Max De Aloe (armonica, fisarmonica in Luise Chiquinha), Riccardo Fioravanti (contrabbasso, basso in Risveglie Sunday Steps) e Marco Castiglioni (batteria). La tracklist è formata da nove brani originali figli della fertilità compositiva di Eugenia Canale, che ha scritto anche gli arrangiamenti di tutte le composizioni presenti nel CD. Del suo lavoro compositivo ne abbiamo parlato con lei.
Se dovesse descrivere il suo lavoro discografico in una sola parola, come lo definirebbe?
«Errante».
Cosa rappresenta la musica per lei?
«Urgenza espressiva, prima ancora che comunicativa, qualcosa attraverso cui la bellezza può manifestarsi nel modo più concreto e diretto, riuscendo a intervenire senza filtri sul nostro sistema percettivo e quindi sulla nostra emotività. Per me è sempre stato un regalo, qualcosa che ho scoperto di amare tantissimo fin da bambina; ma ho imparato presto a capire che la musica è sempre di una sincerità disarmante, e ti chiede di essere altrettanto sincera con lei: non puoi ingannarla o ti tirerà subito i capelli. Perché in fondo, ricordiamolo, così come può essere sublime, la musica può anche essere veramente brutta».
Lei affianca la sua musica a pennellate di un dipinto intimistico, quali sono i colori che vuole fa risaltare nei brani che propone?
«Una tavolozza di colori sicuramente molto caldi: l’arancione dei tramonti mediterranei, il rosso del tango, la luce abbagliante di una distesa marina. Ma anche il verde, colore dei boschi e della pianura ricca di acqua nella quale vivo e scrivo la mia musica».
Cosa c’è nell’arte pittorica nei suoi brani?
«Nonostante io sia appassionata di arte pittorica, credo che i miei brani possano essere meglio accostati a vedute fotografiche o addirittura a riprese cinematografiche. Penso per esempio a “Gabbiani”, dove ho proprio immaginato quella che dovrebbe essere la veduta aerea di un volatile marino, oppure a “Agua y limon” come una spiaggia immortalata nell’ora di un tramonto estivo».
“Risvegli” è il titolo del suo nuovo lavoro discografico, cosa ha risvegliato in lei e quale messaggio vuole dare a chi ascolterà i nove brani contenuti nell’album?
«Risvegli prende il titolo da un brano contenuto nel disco, una composizione che ho scritto nell’aprile del 2022 quando già non pioveva da diversi mesi. Erano i primi segnali della siccità che sta diventando una emergenza. Quel giorno timidamente cominciò a piovere ed io casualmente mi trovavo seduta al piano. Mi sembrava un miraggio. La suggestione della pioggia che cadeva, prima piano poi copiosamente, è diventata la cellula ritmica del brano. Il titolo Risvegli calzava bene per tutto il lavoro. E’ uscito il 24 marzo, pochi giorni dopo l’ingresso della Primavera, che segna il risveglio della natura. Ed ha risvegliato anche la mia musica: molti brani sono stati scritti negli anni passati. Ora li ho rivisti e rinnovati sotto una nuova luce. È musica nuova. Infine, si sta risvegliando la situazione artistica dopo la pandemia».
Parla di sfumature mediterranee nei suoi brani, quali sapori o odori ha percepito durante le composizioni? Quale ritmo, genere, o ambientazione si è ispirata nelle sue creazioni musicali?
«Se c’è un profumo a cui spesso penso quando scrivo musica è proprio quello del mare, forse perché non lo vedo per lunghi periodi di tempo ma rimane un elemento al quale sono legata in modo viscerale. Nel disco si possono facilmente intuire alcune delle culture musicali che da sempre mi affascinano: il tango, lo choro, il fado, ma ultimamente anche le sonorità sudafricane e afrobeat».
Sonorità mediterranee e ventate scandinave, in che modo ha combinato questo matrimonio?
«Probabilmente fondendo la matrice estremamente lirica dei miei brani a trame armoniche vicine alla sensibilità del jazz europeo; in questo senso mi piace pensare di potermi inserire nel filone di jazzisti italiani che ho sempre molto apprezzato per questo modo di procedere a livello compositivo».
Lei è una pianista jazz, come o in quale contesto si è concretizzata la sua attrazione verso la musica Jazz?
«Ben presto, fin da bambina seguivo con passione il Festival Jazz della mia città, Magenta, di cui ora sono organizzatrice; ascoltando questa musica dal vivo fin da giovanissimi è difficile rimanerne indifferenti e non appassionarsi. Ci sono stati naturalmente gli anni accademici in conservatorio in cui lo studio del repertorio classico aveva la priorità, ma ho sempre portato avanti parallelamente la mia passione per il jazz, tornando ad approfondirlo maggiormente negli ultimi dieci anni».
Nell’album si potranno trovare influenze che negli anni hanno formato la sua sensibilità musicale, da chi o da cosa si è ispirata? E, soprattutto, cosa c’è della sua storia personale? Potremmo definirlo un diario da ascoltare?
«Non so se sia un vero e proprio diario, è musica che ho scritto in modo molto spontaneo, quindi inevitabilmente racconta di me anche senza che io l’abbia cercato; dai titoli si possono facilmente intuire molte cose che mi piacciono, ad esempio il mare come dicevo ma la natura in generale. Ci sono anche due dediche, una a Luis Bacalov e una a Chiquinha Gonzaga; di quest’ultima mi piace sempre raccontare la storia durante i mie concerti, una donna di un coraggio esemplare, alla quale credo che non solo noi strumentiste di jazz, ma un po’ tutti dovremmo guardare per poter superare quei tabù di genere (e qui purtroppo non parlo di genere musicale) di cui ancora non ci siamo liberati».
Lei predilige un “…qualcosa di ibrido” nella sua musica, può spiegaci meglio?
«L’incontro fra diverse culture musicali e la contaminazione fra generi, fondere insieme il jazz con influenze sudamericane, africane, ma appunto anche europee e italiane».
Oltre alla presentazione del lavoro discografico che è avvenuto il 24 marzo, quali saranno i progetti futuri per il lancio di “Risvegli”?
«Sono molto felice di aver già fissato numerosi concerti di presentazione di questo lavoro, talvolta avrò la fortuna di essere con il quartetto completo, altre sarò in duo o in piano solo, cosa che credo sia interessante perché questa musica suoni sempre in modo differente e si colori di diverse sfumature. Sul mio sito Eugeniacanale.it è possibile trovare il calendario delle date in costante aggiornamento, sarò felice di incontrare ai miei concerti un pubblico sempre nuovo».