RiMembra, Drammaturgia per immagini di Monica Biancardi è la mostra inaugurata presso la Biblioteca del Museo Nitsch di Napoli, visibile fino al 21 maggio 2017 dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 18:30 ed il sabato dalle 10:30 alle 13:30.
L’ esposizione è promossa ed organizzata dalla Fondazione Morra e raccoglie un corpus di immagini concepite come singole unità, ma che, nel loro dare forma alla memoria, si collegano formando un atlante visivo fatto di corrispondenze di varia natura.
Si tratta, infatti, di un racconto fotografico, che l’artista, Monica Biancardi, ha costruito nel tempo, “raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna”.
Il critico Lorand Hegyi, per quindici anni direttore del Museo d’arte moderna di Saint-Étienne e attualmente prestigioso critico e curatore, a proposito del progetto, scrive “Monica Biancardi utilizza collage apparentemente semplicissimi, in cui le diverse immagini di partenza vengono accostate e così unite da collegamenti che emergono dall’analogia formale di elementi figurativi completamente diversi, si servono di somiglianze che possono riguardare la qualità, determinate caratteristiche fisiche reciprocamente associabili, o anche superfici e strutture materiali simili. Destabilizzante è il fatto che non sussiste una spiegazione evidente, un nesso palese tra i diversi elementi dell’immagine”.
Sempre Hegyi sostiene che nelle fotografie della Biancardi “alla bellezza della superficie si sovrappone un’irresistibile ricerca di spiegazioni”, in quanto la rappresentazione genera immagini che si relazionano solo nel corso del tempo, compiendo un viaggio nella memoria che trascende la singolarità dell’immagine fissa.
Monica Biancardi è nata a Napoli nel 1972 e si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Ha iniziato a lavorare giovanissima per importanti registi italiani e stranieri ed ha svolto parallelamente l’insegnamento di disegno e storia del costume realizzando anche sue personali ricerche fotografiche. La prima di queste, “Credere”, a carattere antropologico, venne acquistata dalla Bibliothèque Nationale de France. Ricordiamo che la sua prima mostra “Ritratti”, inaugurata presso la galleria RiccardoArtivisive in Napoli, riscosse molto successo tanto da essere invitata al Macba di Barcellona, a Madrid, Salamanca, alla biennale della fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia curata da Achille Bonito Oliva che la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. Inoltre uno dei “Ritratti” vinse il premio Serrone, presso la Villa Reale di Monza. Uno dei lavori di un altro suo progetto artistico “Aldilà”, venne acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli. Invitata da Antonio Presti a Catania, realizza un racconto per immagini dal titolo “Viaggio a Librino” con lo scrittore israeliano Mejr Shalev. Nel 2005 ha organizzato una performance in piazza Castello a Milano con tantissime donne intitolata “Un Abbraccio per la pace”, che è stata ripetuta a distanza di tempo in piazza Dante a Napoli e sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme con donne arabe ed israeliane. Su richiesta della Soprintendenza, nel dicembre del 2006 ha dedicato al padre il nuovo progetto artistico “Mutamenti” negli spazi di Castel S. Elmo a Napoli che poi è giunto a Milano e ad Aarau, in Svizzera. Dopo diversi viaggi nei territori palestinesi, Monica ha realizzato una mostra voluta dall’All Quds University di Gerusalemme con la relativa pubblicazione. Nel 2009 ha poi realizzato, su invito della Soprintendenza di Napoli, una grande mostra dal titolo “Orientamenti” al Museo di Capodimonte di Napoli dove ha affrontato il tema dell’integrazione culturale e lo stesso anno, in forma multimediale ha presentato un lavoro sulla Palestina, “Tra le immagini”, valorizzando l’etnia beduina che ha presentato al museo MAV di Ercolano. Ha chiuso nel 2012 il suo progetto “Habitus” che venne presentato al museo Marte di Cava dei Tirreni. Nel 2013 ha vinto il “Premio Napoli” mentre nel 2015 ha vinto il Premio Dolomiti Contemporanee. Attualmente lavora con Shazar Gallery e le sue opere sono presenti in molte collezioni private di arte contemporanea.