Dal 18 novembre è disponibile in tutti i negozi di dischi in versione CD e vinile e su tutte le piattaforme streaming Rifugio, il nuovo album di Darman, cantautore di origini calabresi ma trapiantato a Torino.
Rifugio è il quarto album di inediti composto da nove brani scritti ed arrangiati dallo stesso Darman, eccetto il testo di Come la mente sempre più assisa di Umberto Alcaro. Ecco la tracklist: Intro/Verso, Agay, Elle, Zabaione, Cicale, Doposcuola, L’essenza, Ellittica, Come la mente sempre più assisa.
Ecco come l’artista ne spiega la genesi: «Rifugio è il mio quarto album in studio, nato in questi due ultimi anni. È un disco sentito e passionale, dolce e viscerale, come d’altronde lo è tutta la mia produzione. L’album ha quel tocco di intimismo in più rispetto ai precedenti (N.d.r. Four-Leaved Shamrock 2015- Segale cornuta 2017-Necessità interiore 2020), essendo privato delle distorsioni e delle batterie che tradizionalmente caratterizzano il mio sound. È nato un disco più minimale ma anche più complicato da arrangiare nella sua semplicità. Grazie alla pandemia ho potuto riscoprire la chitarra acustica e, con essa, la mia parte artistica più riflessiva e leggiadra, più protrusa verso sensazioni di vita quotidiane, di casa, di mare, di vita semplice condita da fioca eccitazione».
La copertina dell’album, realizzata da Caterina Borrelli, mostra l’irregolarità di un guscio d’uovo spaccato, dipinto su una tela grezza dai colori rossicci di grande impatto visivo.
Noi di Mydreams abbiamo avuto il piacere di intervistare Darman.
Quando hai sentito prepotente il richiamo della musica?
Quando galleggiavo ancora nella placenta e giungevano a me le onde sonore della musica che si ascoltava e suonava in famiglia.
Quali i tuoi artisti di riferimento?
Sicuramente band come i Pink Floyd, i Radiohead, i Led Zeppelin, i Black Rebel Motorcycle Club, Marlene Kuntz; ma anche cantautori come Battiato, Neil Young, Springsteen, ecc.
Parlaci del progetto Rifugio, il tuo quarto album in studio.
Rifugio è un disco acustico, nato in questi ultimi due anni. È nato dal tour di lancio del terzo album “Necessità Interiore”, saltato in versione reale e riproposto in chiave virtuale. Da lì, la nascita di tre canzoni, nel giugno del 2020, in Costa Azzurra, in particolare in una località di nome Agay e la voglia di inserirle in un disco che racchiudesse anche brani che erano già stati scritti e aspettavano soltanto l’occasione giusta per essere proposti al pubblico.
Quale brano ha richiesto un’attenzione particolare durante la fase creativa?
Dunque, in termini di composizione nessuno, visto che i miei brani vengono fuori tutti in maniera fluida, quando è l’ispirazione a dirmi di scriverne uno. Dal punto di vista degli arrangiamenti, sicuramente Doposcuola.
A quale brano sei più affezionato e perché?
Sono affezionato a tutti i brani, però sicuramente quello più passionale per me è “L’essenza”.
Cosa provi quando e se riascolti la tua musica? Saresti tentato di cambiare qualcosa?
Domanda interessante. Diciamo che con l’esperienza impari a riascoltarti con piacere. Non nascondo che i primi anni di carriera riuscire a fare questo è un po’ più difficile, però col tempo capisci che qualsiasi lavoro che pubblichi è la cristallizzazione di un momento, che porta con sé una serie di evoluzioni personali, artistiche, ed è bello anche, ascoltando i dischi di un artista, coglierne l’evoluzione e i miglioramenti.
Come pensi che un artista debba essere valorizzato?
Beh, un artista per valorizzarsi deve innanzitutto lavorare su sé stesso e capire qual è la direzione da seguire, a livello inconscio, così da mostrare nettamente è inequivocabilmente agli altri l’energia musicale e artistica che muove la sua mente e la sua composizione.
Come intendi promuovere Rifugio?
Ora mi sto godendo questo lancio insieme a voi addetti ai lavori e a tutti coloro che hanno già ascoltato il disco e che mi riportano le loro sensazioni. Il disco è stato anticipato da due singoli che mi hanno reso molto felice, “Agay”ed “Elle”, e con l’anno nuovo ci saranno un sacco di sorprese.