È in corso da alcuni giorni il tour di presentazione di Pericle Il Nero, l’ultimo film diretto da Stefano Mordini con protagonista Riccardo Scamarcio. Ieri è stata la volta di Napoli, dove si è tenuta, presso lo storico cinema Filangieri, la proiezione del film introdotta dallo stesso Scamarcio accompagnato dal regista toscano e dall’attrice napoletana esordiente Valentina Acca.
Pericle Il Nero è l’unico film italiano in concorso quest’anno alla 69esima edizione del Festival di Cannes, nell’ambito del quale verrà presentato il prossimo giovedì nella sezione Un Certain Regard: «questa selezione la vivo come una vittoria – racconta Scamarcio qui in veste di attore e produttore (con la sua casa di produzione Buena Onda) – siamo molto contenti per questo film, un progetto che ha avuto una gestazione intensa, tre anni di lavoro».
Pericle Il Nero è difatti tratto da un omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino pubblicato nel 1993, la cui trasposizione cinematografica ha dovuto affrontare un iter piuttosto lungo, passando negli anni dalle mani di Abel Ferrara a quelle di Scamarcio e Mordini. I due artisti nel rileggere insieme il romanzo hanno realizzato di essere di fronte ad un protagonista «molto forte, con un modo singolare di pensare, un personaggio che emana una sorta di genuinità dentro l’involucro di un animale; questa contraddizione, questo paradosso- confessa Scamarcio – è stato il motivo che ci ha spinti a cominciare questo viaggio tortuoso e difficile».
Il romanzo di Ferrandino è ambientato proprio a Napoli e racconta di Pericle Scalzone detto Il nero, che di lavoro “fa il culo alla gente” per conto di Don Luigi, ma nel film di Mordini la scena cambia, qui il boss camorrista ha lasciato la Campania per emigrare in Belgio, ma come sottolinea lo stesso regista «Napoli rimane centrale nel film, non c’è la città ma tutto ciò che ha fatto crescere nei protagonisti, nel bene e nel male», inoltre gli attori napoletani presenti nel film come Gigio Morra e Maria Luisa Santella «hanno portato con se la memoria del luogo di origine di questo racconto, oltre ad una tradizione attoriale difficile da trovare». Scamarcio chiarisce a proposito del trasferimento della vicenda dalla Campania al Belgio che «l’idea era quella di cercare un territorio un po’ più neutro, smarcarsi da una serie di connotati specifici, non perché non siano cinematografici, anzi, ma semplicemente perché il film racconta la storia di un uomo non di un camorrista né di un delinquente, ma semplicemente di Pericle, con l’intento quindi di raccontare l’individuo e non il prototipo di individuo dentro il quale si riconosce un nucleo di persone». Nel corso di una spedizione punitiva per conto del boss, Pericle commette un grave errore per il quale scatta la sua condanna a morte, ma “Il Nero” riuscirà a fuggire fino in Francia, dove incontrerà Anastasia – interpretata da Marina Fois – che gli mostrerà la possibilità di una nuova esistenza. «Costretto a scappare Pericle si scopre un uomo capace di amare e soprattutto di essere amato– racconta l’attore e produttore pugliese – l’amore di quest’uomo per la vita, questa nuova vita, la sua purezza, genuinità, ne fa un romanzo di formazione, nonostante sia un adulto di trentacinque anni». Riccardo Scamarcio sottolinea quindi la centralità del tema dell’amore ma anche della solitudine, in quanto Pericle «è un personaggio discriminato, messo in un angolo, in una gabbia, sfruttato. Quest’opera di Mordini è stata definita di genere noir “nel senso classico della parola, un film che cerca di raccontare all’interno di una storia di criminali, la parabola emotiva di un uomo», spiega Scamarcio. «Il cinema italiano – continua l’attore – si è sempre confrontato con il genere, poi per anni questa cosa è stata un po’ abbandonata, il nostro è un film che è a metà tra un film di genere e un film d’autore, nel nostro caso specifico il genere è strumentale nel raccontare un personaggio, attraverso il quale poter scatenare un meccanismo di empatia utilizzando però un antieroe». Ad oggi è evidente come il pluripremiato attore di Trani sia un artista che non si pone limiti in ambito professionale «faccio film molto diversi tra loro, anche film di genere estremo» come il recente sequel di “John Wick” al fianco della star hollywoodiana Keanu Reeves «un film fantasmagorico girato a New York. Sono contento di avere la possibilità di passare da film più leggeri e intrattenitivi a film più singolari come Pericle Il Nero».
In vista della presentazione della pellicola al pubblico del Festival di Cannes sorge spontanea una riflessione sui progetti firmati da Scamarcio con la sua casa di produzione Buena Onda (fondata con Valeria Golino e Viola Prestieri), in quanto è questo il terzo film da lui prodotto che viene selezionato in uno dei Festival cinematografici internazionali più importanti al mondo: «sicuramente questi progetti sono stati concepiti non proprio con l’idea di conquistare il mercato estero, ma di fatto sono frutto di un’idea di cinema che evidentemente abbiamo e che forse probabilmente coincide con il gusto europeo. Forse è perché viaggiamo tanto e contaminiamo le nostre idee o forse più semplicemente perché cerchiamo delle storie specifiche e autentiche, che non strizzano l’occhio a nessuno». È proprio questo il caso di Pericle Il Nero «un noir esistenziale che racconta di un personaggio che affronta il suo male non per risolverlo ma per capirlo. Una parabola di crescita di un uomo che nasce schiavo e cerca un’identità per liberarsi. Questo è il racconto di Pericle» conclude così l’incontro il regista Stefano Mordini.
Pericle Il Nero, il film diretto da Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio, Marina Fois, Gigio Morra, Valentina Acca, Maria Luisa Santella, Lucia Ragni e Nissim Renard, è in sala dal 12 maggio.