Imprinting autobiografico incontriamo nel nuovo lavoro discografico di Riccardo Maffoni. Il cantautore bresciano torna sulla scena musicale con Faccia. Un disco che ripercorre le immagini della sua vita, sull’onda di uno scenario rock, in cui la voce graffiante ne cattura ogni suono. Classe 1977, Riccardo Maffoni si appassionerà alla musica sin da adolescente, in un legame di travolgente dedizione con la chitarra. La sua esperienza sarà caratterizzata dalla formazione di diversi gruppi tra cui i Killjoy. Una rockblues band con cui inciderà nel 1995 la prima demo. Nel 1997 giungerà al percorso da solista, realizzando tre demo per chitarra e voce. Un’attività sempre più intensa che vedrà Maffoni protagonista dell’apertura di concerti di numerosi artisti, tra cui la Premiata Forneria Marconi e i Nomadi. Nel 2002 il trionfo al Festival di Castrocaro con la canzone Circostanze di Napoleone. La partecipazione a Destinazione Sanremo, il primo contratto discografico con CGD East-West. Il cantautore pubblicherà nel 2004 l’album dal titolo Storie di chi vince a metà, preceduto dal singolo radiofonico, Viaggio libero. Seguirà l’uscita del secondo singolo, fino alla partecipazione a Sanremo nel 2006, vincendo nella sezione giovani, con il brano Sole negli occhi. Da questo momento un ampio giro in tour fino a Ho preso uno spavento.
Un’impennata di esperienze di crescita e di maturazione che vedranno Riccardo Maffoni impegnato nella scrittura del nuovo album pubblicato ad aprile 2018. Faccia è un lavoro discografico interamente scritto e musicato dal cantautore bresciano, insieme agli arrangiamenti di Michele Coratella, per la casa discografica, Le Parc Music. “Non metterci solo la faccia, è metterci tutto quello che sono, metterlo nelle mie canzoni, nella mia voce, nella mia chitarra, nelle mie parole. Registrare quest’album è stato un lavoro di costante ricerca, un lavoro di costante creatività, senza scadenze temporali, se non il mio appagamento artistico. Per me la musica è tutto questo, è la condivisione di un’emozione”.
È con questa descrizione che Riccardo sintetizza il fil rouge del suo nuovo album. Emozioni ruggenti descritte in musica, in cui il cantante si racconta, mettendosi a nudo. Quattordici tracce unite da un unicum di sensazioni, che arrivano e ripartono in una fluidità emozionale. Si da il via con la profondità acustica di Provate voi. “Provate voi a camminare senza scarpe…provate voi a vedere i genitori ammazzati davanti agli occhi. A non essere nessuno per il colore della pelle, ad essere gli ultimi. Provate voi tutto questo e poi venite a raccontarmi se non avrete voglia di scappare da questo mondo e non tornare più”. Pregnante e malinconica appare il pezzo di apertura di Faccia. “Ci vuole tempo per capire cosa è importante veramente, ci vuole faccia per capire cosa è importante. Ci devi mettere la faccia, continua a cercare. Ci vuole una canzone e la voglia di provare ancora quella emozione”. Un testo splendido. Un suono che emoziona l’anima. Un messaggio opposto a quello di Provate voi. Faccia ci fa inseguire la speranza, ci fa vedere la bellezza, ci fa toccare il cuore con le dita. Un inno al cambiamento sull’onda delle note autobiografiche è Cambiare. La decisione acustica delle timbriche, prosegue nei brani di Faccia, così come ascoltiamo in L’uomo sulla Montagna. “Sotto la luna stasera, ci siamo solo io e te… e non mi importa di niente, di tutto il resto che c’è”. Ballata d’amore è Sotto la luna. Ombre e luci appaiono scandite dall’alternanza dei suoni in Quello che sei. Un brano di riflessione che ondeggia tra malinconie, rimpianti e ricerca di un motivo di risalita. L’acustica della chitarra è di ampia dolcezza in Le ragazze sono andate. Una descrizione che cela tra la metafora dello schiaffo e quello della carezza, la delusione d’amore. Il suono che accoglie Mi manchi echeggia un giovane Luca Carboni, in un ascolto di musicalità romantiche e disilluse. Timbriche rock pop in Sette Grandi. Un testo che apre l’ascolto ad un filo che cambia rotta. Le note nostalgiche, sono sostituite dalla grinta che Riccardo Maffoni canta in modo veloce e tenace. Le sonorità elettriche proseguono con La mia prima constatazione. Cambio di guardia con Il mondo va avanti. Un brano che divulga un contenuto di speranze in una musicalità che ricorda Springsteen. Rientro di tonalità nostalgiche in Senza di te che si colloca in modo continuo anche in Scala D e Tommy è felice. Faccia rincorre una malinconica riflessione nella sua chiave di chiusura.