Dopo la sessione estiva realizzata all’aperto ed in sicurezza dall’1 al 31 luglio, il Napoli Teatro Festival Italia torna a settembre con sette eventi tra spettacoli internazionali, danza, progetti speciali e mostre che proseguiranno fino a febbraio 2021 ritornando nei teatri partenopei con rinnovato entusiasmo nel rispetto della normativa vigente dettata dal Coronavirus.
Il primo di questi eventi inserito nella Sezione internazionale è lo spettacolo in lingua tedesca con sovratitoli in italiano dal titolo Resurrexit Cassandra per la regia di Jan Fabre su testo di Ruggero Cappuccio e la performer Stella Hottler, ospitato al Teatro Bellini nei giorni 12 e 13 settembre. La traduzione del testo è stata curata da Verena Schmeiser, le musiche originali composte da Arthur Lavandier, i costumi realizzati da Kasia Mielcazrek e il light design di Wout Janssens.
Nelle note di regia si legge: «Resurrexit Cassandra è un concerto per immagini. La profetessa inascoltata ha il compito di tutelare il mondo. Rappresenta la Madre primordiale, Madre Natura, la sciamana, la santa che ci mette in guardia sulle sorti del nostro Pianeta .Resurrexit Cassandra è un atto d’accusa contro l’inconcepibile piacere dell’autoinganno in cui si crogiola l’umanità: sappiamo bene tutto ciò che può accadere a noi stessi e alla Terra ma la brama di ingannarci è maggiore. Questa è la nostra vergogna e la nostra tragedia».
A sipario aperto si notano cinque grandi specchi–monitor sotto i quali sono ripiegati quattro vestiti di diverso colore: nero, blu, rosso e bianco custoditi da cinque tartarughe immobili.
Cassandra entra sul palcoscenico in un allegorico abito verde ed inizia il suo monologo spiegando i motivi della sua resurrezione. Ricorda gli avvenimenti che l’ hanno preceduta nonché le sue profezie inascoltate tra le quali la caduta di Troia e la sua stessa morte per mano di Clitennestra.
La figlia di Ecuba e di Priamo, di cui si era invaghito Apollo donandole la facoltà della profezia ma che respinto, le sputa sulle labbra condannandola a restare per sempre inascoltata ha nel corpo di Stella Hottler tutta la potenza ed il fascino del mito greco riproposto con vigore dal testo potente ed evocativo di Ruggero Cappuccio. La fisicità dell’attrice tedesca è travolgente ed asseconda lo stile provocatorio e geniale del regista belga Jan Fabre che ha sempre sorpreso gli spettatori per l’originalità delle soluzioni sceniche e drammaturgiche trovate non smentite in questo nuovo allestimento. I cambi d’abito al suono di melodie orientali, il richiamo all’orfismo e ai riti orgiastici, gli orgasmi simulati baciando le tartarughe simbolo di longevità, tenacia,fortuna e resilienza rendono lo spettacolo magico, unico.
Gli elementi della Natura nelle nuove profezie di Cassandra sono palpabili e minacciosi, prepotenti ed imperturbabili. La nuova Pizia, l’immortale Sibilla cumana, la Vestale della tragedia avverte ancora una volta gli uomini del disastro a cui vanno incontro. Essi sono sull’orlo di un cratere che li inghiottirà inesorabilmente. Non c’è tempo da perdere: bisogna cambiare rotta per approdare ad Itaca e stili di vita per ricongiungersi all’armonia del creato. Ma ancora una volta le parole di Cassandra cadranno nel vuoto. Nessuno le ascolterà. Cassandra leggerà negli occhi degli uomini l’indifferenza e lo scherno. Nessuna complicità, nessun rimorso per le azioni compiute, nessun segnale anche flebile di ravvedimento e di fiducia nei suoi avvertimenti. Alla prima intensi e meritati applausi.