Lo spettacolo diretto da Vinicio Marchioni in scena al Teatro Diana di Napoli
Il Teatro Diana ospita fino a domenica 6 febbraio I soliti ignoti con Giuseppe Zeno e Fabio Troiano, regia di Vinicio Marchioni.
La commedia è la prima versione teatrale del famosissimo film di Mario Monicelli , uscito nelle sale nel 1958 che si aggiudicò due Nastri d’argento e una candidatura ai Premi Oscar nel 1959 come Miglior film straniero. Monicelli, insieme ad Age & Scarpelli con Suso Cecchi d’Amico si ispirarono alla novella Furto in una pasticceria dell’Antologia Ultimo viene il corvo di Italo Calvino e avrebbe dovuto intitolarsi Rifufu , eco parodistica del fil francese di Jules Dassin Rififi girato nel 1955.
Il film può considerarsi il primo del genere caper movie e vide per la prima volta sullo schermo un Vittorio Gassmann recitare in un ruolo comico e fortemente caratterizzato, quello del pugile suonato Giuseppe Baiocchi detto Peppe er Pantera.
La trama è arcinota: un gruppo di ladruncoli sgangherato ed esilarante della periferia romana nell’Italia del primo dopoguerra, tenta un furto al Monte di Pietà e si ritrova a mangiare un piatto di zuppa!
Nelle note di regia si legge: «Ci sono dei film che segnano la nostra vita e I soliti ignoti è uno di questi. Come uomo mi sono divertito e commosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di scalcinati ladri. Come attore mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Marcello Mastroianni e Vittorio Gassmann. Come regista ho amato il perfetto equilibrio con cui Mario Monicelli rende un argomento drammatico in tono leggero . Così l’idea di realizzare lo spettacolo teatrale dal film, mi ha immediatamente conquistato. È una storia bella e necessaria che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia. Vorrei restituire sulla scena l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza. Spero che gli spettatori possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo la visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei personaggi indimenticabili. Adattare un classico è sempre una sfida rischiosa e difficile. Ma sono le sfide che vale la pena di vivere, insieme ai miei compagni di strada».
Noi di Mydreams possiamo rassicurare il regista Vinicio Marchioni che con l’aiuto di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli nonché degli interpreti, ha saputo rendere moderna quell’epoca lontana consentendoci di rivivere quelle stesse atmosfere.
Nella penombra di una scenografia che rimane identica per tutta la durata dello spettacolo realizzata da Luigi Ferrigno e che diventa di volta in volta carcere, aula di tribunale appartamento, compare Capannelle (Salvatore Caruso), un redivivo Pulcinella sempre affamato e a caccia di una pecora ovvero di una persona che si accolli la pena detentiva di un’altra.
E intanto si fanno avanti gli altri personaggi dello spettacolo tutti caratterizzanti e fortemente caratterizzati al pari di attori della Commedia dell’arte: Cosimo( Paolo Giovannucci), er Pantera (Giuseppe Zeno), Mario (Antonio Grosso), Ferribotte (Vito Facciolla), Tiberio (Fabio Troiano), Dante (Ivano Schiavi), Nicoletta/Carmela (Marilena Annibali), fasciati dai costumi della brava Milena Mancini
La narrazione corale prosegue spedita a cui fanno da contrappunto le musiche originali di Pino Marino fin dall’apertura del sipario.
Uno spettacolo gradevole, ben costruito e ben recitato. insomma una sfida vinta sottolineata dagli applausi lunghi e calorosi del pubblico del Teatro Diana.