Mercoledì 23 febbraio è andata in scena l’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, “Aida”, evento in cartellone per la stagione d’opera del Regio Teatro San Carlo di Napoli, allestita dal Teatro “La Fenice” di Venezia.
“Io! (Quale inchiesta! Forse… l’arcano amore Scoprì che m’arde in core… Della sua schiava il nome Mi lesse nel pensier!)” è la frase che sintetizza l’inizio di un dramma d’amore che lentamente, complicandosi, momento dopo momento, ordisce in una condanna a morte e il disperato volere di Aida di giacere al fianco del suo amato, Radames.
Lo stravolgimento di un complesso gioco di relazioni e gelosie dell’opera composta da Giuseppe Verdi, una dissoluzione contemporanea frutto di una rivisitazione dell’opera basata su due piani distinti che simboleggiano due territori: Egitto ed Etiopia. Sotto l’attenta e puntigliosa regia di Mauro Bolognini, con la direzione di Mariangelo Mazza e le scene di Mario Ceroli, si è costruita un’architettura originale che nel suo accenno astratto ha saputo dare il giusto senso al dramma.
Le voci di Radames interpretato da Stefano La Colla e di Aida interpretata da Liudmyla Monastyrska, insieme all’intero cast hanno dato luminosità a un dramma d’amore e di morte che viene scandito con grandi capacità interpretative. È stato un viaggio dove si sono mescolate canto e danza, e continui cambi di scena, un connubio vincente che ha esaltato l’intera storia scritta dal librettista Antonio Ghislanzoni.
In questo periodo dove vige l’incertezza assoluta e la sete del primato, quest’opera non poteva essere la più azzeccata, un amore che è capace di dividere due terre e che il fine conduce all’aldilà. In quest’opera si raccoglie il perfetto stile verdiano. In questa Aida ognuno cerca di non essere travolto: Radames al suo linguaggio immaginario, Amneris alla sua incertezza e fragilità, un uomo sempre sul punto di cadere, Aida un personaggio pieno di incognite. Un dramma, questo di Aida che si trasforma nella menzogna e nella sete di potere.
Gli altri protagonisti che hanno reso grande la rappresentazione sono : (Amneris) Agnieszka Rehlis, (Amonastro) Franco Vassallo, ( Ramfis) Nicolas Teste’, (il Red’Egitto) Mattia Denti, (Una Sacerdotessa) Desirèe Magliaccio, e (un Messaggero) Riccardo Rados. Infine bisogna citare l’Orchestra, il Coro e il Balletto del Teatro San Carlo.
L’opera sarà replicata per l’ultima volta sabato 26 febbraio alle ore 19,00.