«Guardatevi dalla gelosia, mio signore! È un mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre». William Shakespeare
Per la Rassegna teatrale e musicale Ritmi di sole, di mare, di viaggio, di Sud, promossa dal Comune di Napoli, con la direzione di Maurizio de Giovanni e organizzata da Gabbianella Club Events, nella magica cornice del Maschio Angioino, è andato in scena lo spettacolo Otello dalla parte di Cassio con Alessandro Preziosi. Liberamente ispirato all’Otello di William Shakespeare, il testo del monologo è stato scritto da Tommaso Mattei e si avvale delle musiche di Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini.
Come è noto, la prima messa in scena dell’Otello risale al 1604, è una delle tragedie più famose del Bardo e riguarda il sentimento della gelosia, un mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre e che avvelena la mente ed il cuore. Il perfido Iago si serve di essa per corrompere l’animo di Otello insinuando in lui l’atroce sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fedele Cassio. Il Moro cade nella trappola tesa dal suo alfiere e anziché uccidere Cassio, il suo luogotenente, sacrifica Desdemona.
Lo spettacolo proposto racconta da un’altra prospettiva ,quella di Cassio, le vicende del Moro di Venezia.
In alcune interviste Alessandro Preziosi, spiega così la genesi dello spettacolo: «Si tratta di un adattamento molto coraggioso che porta in scena il concetto dell’iniquità, dell’insensatezza degli atteggiamenti violenti mai tramontati e quanto mai attuali. Uno spettacolo che parla di gelosia, di violenza sulle donne, di quanto l’uomo si spinga oltre i suoi limiti per un sospetto, fino a diventare un omicida. E, allo stesso modo, di come Otello vive il suo essere persona di colore, della difficoltà che ha nel superare una diversità. Elementi che, attraverso la visione di Cassio, ci dicono quanto possa essere ingenua e strumentalizzabile la natura della persona per bene».
E Tommaso Mattei: «Immaginiamo di essere catturati in un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto, né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili. Immaginiamo la storia raccontata da Cassio».
La rilettura ragionata del grande classico shakespeariano, trascende il gusto dell’età elisabettiana e si innesta nella realtà quotidiana. Le cause degli innumerevoli femminicidi possono ricondursi alla passione che cede il passo al possesso e all’Amore che si trasforma in odio. Il pregiudizio sul colore della pelle di Otello, ispira riflessioni circa le ondate migratorie alle quali assistiamo impotenti. La capacità di molti imbonitori e ciarlatani che arrivano a piegare la volontà delle persone impone una seria critica rivolta anche ai mezzi di comunicazione di massa. La troppa fiducia negli altri esige iniezioni di autostima, scatti di orgoglio e ritorno all’ introspezione. I troppi contrasti e le ambiguità ideologiche attendono di essere spiegate e sanate.
La trappola di Iago cattura ancora una volta gli spettatori e il punto di vista di Cassio sull’intera vicenda prende vita attraverso Alessandro Preziosi di cui conosciamo le grandi capacità attoriali. La sua eloquente fisicità, le sue repentine e puntuali modulazioni di voce, la sua partecipazione emotiva lo rendono più che adatto ad interpretare il testo.
Le musiche di Giuseppe Verdi e di Gioacchino Rossini, entrambi profondi conoscitori della tragedia shakespeariana tanto da dedicare entrambi un’opera ad Otello, fanno il resto.
Al termine della rappresentazione, applausi meritatissimi.