«Chi si costruisce una leggenda, diventa la leggenda». Coco Chanel
«Siamo tutti immersi nel fango ma alcuni di noi guardano le stelle». Oscar Wilde
Da pochi giorni è disponibile il romanzo biografico di Gaia de Beaumont, Scandalosamente felice, Ed. Marsilio, pag.190, sulla star creola Joséphine Baker (Saint Louis 3 giugno 1906-Parigi 12 aprile 1975).
Uno dei suoi primi amanti, lo scrittore belga Georges Simenon, così la descrive: «Una sintesi di voluttà animale, giovane e vivace come il jazz, trepidante, ridente, brutale e candida. Gioiosa di una gioia infantile ,sana ed esuberante, non corrotta ma troppo vorace». E recentemente Serena Dandini: «Si può essere al tempo stesso ironica e sexy, impegnata politicamente e ballare seminuda coperta solo da un gonnellino di banane e una collana di perle? Un’impresa quasi impossibile, ma a Josèphine Baker, nella vita di queste pagine, riesce naturale come un leggero passo di danza». Infatti il libro-romanzo della de Beaumont racconta con uno stile scorrevole e piacevolissimo le vicende umane di una donna, prima diva di colore, ambigua ed androgina, icona e prototipo di una nuova femminilità capace di vivere il proprio corpo in libertà: Joséphine Baker!
Nata poverissima nel ghetto di Saint Louis nel Missouri, riesce a trasferirsi prima a New York e poi a Parigi, la Ville lumière, catturando ben presto l’attenzione di numerosi impresari per il suo nuovo modo di ballare su ritmi selvaggi e sincopati, tra scenografie di un’Africa lontana e lussureggiante, infestata da animali feroci ed esotici. Tutto questo l’avrebbe già consegnata all’immortalità ma Josephine è altro ancora: si arruola nei servizi segreti per la Francia libera del generale Charles De Gaulle, partecipa alla marcia per la libertà di Martin Luther King, adotta dodici ragazzi, diversi per religione e colore della pelle, la sua tribù arcobaleno, solo per compensare la sua mancata maternità ma per contrastare in modo evidente e fattivo la discriminazione razziale che tanto l’aveva fatta soffrire da bambina.
Abituata al lusso sfrenato, agli abiti dei migliori stilisti, ad abitare addirittura in un castello di sua proprietà con annessi terreni, una sorta di Neverland ante litteram ,finisce i suoi giorni in miseria aiutata soltanto da Grace di Monaco che l’accoglie nel suo Principato e le organizza, insieme ai pochi amici rimasti, un’ultima serata al Bobino, un piccolo locale di Montparnasse, per festeggiare gli oltre cinquant’anni di carriera. Un trionfo!
Al suo funerale, pochi giorni dopo, in una Parigi piovosa, settemila persone attendono il suo feretro in place de la Madeleine nel prestigioso VIII arrondissement, accanto agli Champs-Elysées. La bara è avvolta nel tricolore e madame Baker indossa un vestito color avorio di Nina Ricci.
È di pochi giorni fa la notizia che la sua salma da Monaco, sarà accolta all’interno del Pantheòn di Parigi, il prossimo 30 novembre. La star del Music-Hall, sarà la prima donna di colore ad essere lì sepolta accanto a numerose personalità della cultura francese quali: Alexandre Dumas, Victor Hugo, Pierre e Marie Curie, Voltaire, Simon Veil.
Come nostra abitudine, per invogliarvi alla lettura di Scandalosamente felice, trascriviamo una parte del prologo.
«Parigi 1925. Folies Bergère. Gran fracasso. Rullio di tamburi, tam tam, assillanti bang di bonghi. Grandi ventagli e flabelli che spostano l’aria dal soffitto. Il sipario si apre sullo sfondo di una giungla . Nella luce filtrata una giovane indigena si dondola appesa a una liana. Salta a terra e si immobilizza. Guarda di scatto a destra e a sinistra. Rivolta verso il pubblico, infila i pollici nelle orecchie, incrocia gli occhi rotondi in una smorfia beffarda. Sembra inconsapevole di quel gesto sgraziato. È quasi nuda. Il torso è coperto da lunghe collane di perle. Due enormi anelli d’oro alle orecchie. I capelli cortissimi sembrano congelati e spalmati di caviale .Ai piedi sandali leggeri. In vita una cintura di banane rivolte all’insù che oscillano come gelatina sul cucchiaio. È Josephine Baker: la spina nel fianco di Parigi, la sconvolgente e oltraggiosa ventenne dalla pelle scura più bella che sia stata mai vista addosso a qualcuno…Parigi è abituata a tutto ma una cosa così non l’ha mai vista».