La scrittrice palermitana dedica il suo terzo romanzo alle vicende della famiglia Sorci
«La Sicilia è il mio mondo e non è cambiata, è sempre di una bellezza incredibile. In nessuno dei miei viaggi ho mai visto una terra così bella» Simonetta Agnello Hornby
Dopo Caffè amaro del 2016 e Piano nobile del 2020, ecco Punto pieno, il terzo romanzo dedicato alle vicende della famiglia Sorci della scrittrice palermitana Simonetta Agnello Hornby, pubblicato dalla casa Editrice Feltrinelli per la Collana I narratori, pag.320.
In questo ultimo romanzo, uno dei protagonisti, Andrea Sorci, in un accesso di rabbia uccide la sua domestica e tale omicidio viene prontamente insabbiato dal figlio illegittimo del barone, il potentissimo Peppe Vallo detto l’Americano.
In una Sicilia aspra e tormentata dove nulla sembra muoversi e dove regna sovrana l’omertà, tre donne, le zie dei Sorci, fondano nella sagrestia della Chiesa dei Santi Scalzi, il Circolo del Punto Pieno, dove ricamano e rammendano tovaglie, lenzuola, asciugamani, corredini per i bimbi poveri. Tale sorellanza diventa motivo di crescita e di confronto . Le storie nascoste ed incrostate dalla patina dell’omertà vengono tenute insieme e tramandate da forti, sagge e coraggiose presenze femminili di rara potenza narrativa. «Le donne a poco a poco facevano conoscenza e a volte si parlavano. Ricamando veniva naturale usare la parola ma non si trattava di ciarmulìo o pettegolezzo, bensì di vere e proprie confessioni fatte necessariamente ad occhi bassi, perché negli occhi non si guardava mai per non perdere il punto, e questo vinceva la timidezza delle più ritrose, aiutando a condividere segreti e dispiaceri il cui peso sarebbe stato più difficile reggere da sole». (pag. 76) Tuttavia fuori da quella sagrestia il mondo sta cambiando rapidamente: l’uomo può atterrare sulla Luna , il maggio parigino sgretolare certezze e abitudini , il boom economico fa emergere con più forza le contraddizioni di una Sicilia martoriata dalle sofferenze patite nel dopoguerra e a causa di Cosa Nostra con la strage di Capaci del 1992. E insieme a queste vicende storiche: rapporti familiari complessi, traumi sociali, amori ed intrighi, privilegi e prepotenze maturati nella famiglia Sorci.
«Le famiglie sono famiglie e chissà ancora per quanto tempo impediranno, nasconderanno, confonderanno…». (Citazione introduttiva dell’autrice nel secondo volume della saga Piano nobile).
Simonetta Agnello Hornby ci ha abituato dai tempi del suo primo romanzo La mennulara del 2002 ad una prosa scorrevole e piacevolissima, ad intrattenerci con storie complesse e avvincenti, a descrivere personaggi , luoghi e situazioni di rara potenza narrativa, a regalarci a piene mani tasselli di una sicilianità aspra e amara, forte e coraggiosa.
Come sosteneva Gesualdo Bufalino, la Sicilia di per sé ha una forte identità , anzi un eccesso di identità che la rende unica, inimitabile, irripetibile. E così tutti i romanzi della grande scrittrice palermitana che risiede a Londra dal 1972 in qualità di avvocato dei minori e magistrato part-time. I romanzi della Hornby si riconoscono fin dalle prime pagine ed il lettore ne resta da subito affascinato anche quando pubblica saggi come Il male che si deve raccontare per cancellare la violenza domestica o libri di cucina Un filo d’olio, La cucina del buon gusto.
Il romanzo Punto pieno termina con un “Io torno”, pronunciato da uno dei protagonisti. E Simonetta Agnello Hornby ha detto: «Non posso concludere così, il finale è troppo aperto. Questo non può essere l’ultimo libro della saga: sarà il penultimo perché bisogna sempre avere cortesia con i lettori». E noi le siamo grati.