Ecco come Federica Pellegrini descrive il nuoto nel suo libro autobiografico Oro (Ed. La Nave di Teseo, pag. 200, Collana Oceani): «Nuotare è una preghiera. Si sta in silenzio, il rumore del mondo lontano, concentrati solo sul gesto da eseguire nel miglior modo possibile. Lasciando fuori dall’acqua i pasticci, i dolori, le imperfezioni della vita…I cordoli che separano le corsie sono grani di un rosario…». E chi meglio de la Divina poteva dare una definizione così poetica di questa nobile disciplina sportiva?
Difficile, se non impossibile elencare tutte le gare e i record da lei realizzati nel corso della sua lunga e fortunata carriera. Ne citiamo solo alcuni: 2004 La più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale (16 anni); 2009 La prima nuotatrice della storia che è stata capace di scendere sotto i ‘400 nei 400 sl e sotto ‘1 53 nei 200; 2011 Prima ed unica nuotatrice in grado di vincere l’oro nei 200 m sl in tre edizioni consecutive degli Europei; 2018 Prima ed unica nuotatrice italiana della storia a vincere 50 medaglie internazionali; 2021 Nuotatrice con più finali olimpiche nella stessa prova, ben 5.
In Oro, Federica Pellegrini, con l’aiuto di Elena Stancarelli, racconta non soltanto le vittorie, che frutto di estenuanti allenamenti, ma le paure, le sconfitte, l’impegno, gli amori, le rivali temibili, la bulimia attraverso un linguaggio lineare, semplice, schietto come altrettanto immaginiamo lo siano state le conversazioni avute con la scrittrice de La femmina nuda alla quale la campionessa, nei ringraziamenti, rivolge parole affettuose.
Federica Pellegrini si mostra senza filtri, matura e consapevole di ciò che è diventata nel tempo .
«Sono nata a Venezia il 5 agosto 1988. Quindi nel mio patrimonio genetico ci sono l’acqua, la bellezza, la malinconia».
Con cautela porta il lettore a nuotare con sé prima di una gara nell’acqua tiepida corretta dal cloro,dopo avergli fatto indossare occhialini, cuffia e costume.
Le piastrelle blu del fondale della piscina cambiano forma come gli orologi di Dalì per i riflessi della luce. Il bordo della vasca ha quasi lo spessore delle labbra fredde di Toulouse-Lautrec descritte così dalle sue amanti. I movimenti sinuosi delle avversarie da battere sono affascinanti perché appartengono a donne che non temono di sfidare una nuotatrice affamata di trionfi.
«La condizione ideale per gareggiare è sentirmi un animale braccato, un lupo con un atavico istinto al combattimento». E ancora gli spruzzi, le virate, lo schiaffeggiare l’acqua e lo scendere delle lacrime di gioia dopo la vittoria o la cocente delusione di un oro perso per una frazione di secondo.
E pensare che Federica afferma: «Non ricordo di aver imparato a nuotare. É buffo. Ho passato tutta la vita a perfezionare un gesto che non ricordo di aver imparato. Nella mia testa non c’è un’immagine di me prima dell’acqua. Così come non ho memoria del tempo prima di imparare a dormire o a mangiare. In una foto galleggio felice in una piscina . Avrò avuto due anni. Devo avere imparato prima a nuotare che a camminare».
Federica Pellegrini è stata sempre pronta a scattare e a soffrire per portare il limite un po’ più avanti. E la Divina lo ha sempre fatto con determinazione e caparbietà aiutata dai suoi allenatori, primo fra tutti il compianto Alberto Castagnetti.
In Oro vengono raccontati anche i suoi amori e l’incontro con Matteo Giunta, sposato il 27 agosto del 2022.
Significative le parole che concludono Oro: «Smettere è dura per chiunque e mi dispiace. Lo so che non ci sarà più un momento in cui sentirò di essere così in forma da poter spostare il mondo un po’ più in là con la sola forza delle braccia. Ma è già abbastanza bello pensare di averlo fatto. E credetemi: è stato bellissimo».