“La Femmina è come una brocca, chi la rompe se la piglia” Amalia, madre di Oliva Denaro
Dopo il grande successo di pubblico e critica per Il treno dei bambini, Viola Ardone ha pubblicato altri due romanzi: Oliva Denaro e Grande meraviglia, una sorta di ideale trilogia del Novecento.
Nel secondo romanzo ambientato negli anni ’60 in Sicilia, nel povero paesino di Martorana vengono narrate le vicende di Oliva, una ragazza di appena sedici anni che ama studiare e trascorrere il tempo libero a catturare babbaluci e rane in compagnia di suo padre. La madre Amalia le ripete spesso la frase che fa da esergo e pertanto Oliva si pone domande sulla sua condizione di futura donna, sposa e madre e sulle regole non scritte che una ragazza della sua età deve rispettare, prima fra tutte quella di mantenersi pulita. Ma ecco che l’erede dell’influente famiglia Paternò ,proprietaria di una pasticceria e invischiata in casi di usura, si accorge di lei facendole violenza. Oliva, rifiuterà il matrimonio riparatore contravvenendo alle aspettative di sua madre e dei paesani e si renderà indipendente diplomandosi maestra.
Ecco con quale motivazione Concita De Gregorio propose il romanzo per il Premio Strega 2022: «Per la potenza della voce della protagonista che ci parla da un tempo e da un luogo in cui la parola libertà, per una giovane donna di sedici anni, era da inventare. Per la forza del racconto corale di un paese della Sicilia che custodisce la matrice di caratteri e dinamiche certamente arcaici ma tuttora presenti nel comune sentire e capaci di retroilluminare l’origine del nostro senso comune. Per il pudore, la riconoscenza e la grazia con cui rende omaggio alla storia di una donna realmente esistita, celebre e vivente, che pur essendo fondamento e simbolo di emancipazione ha scelto di condurre il resto della sua esistenza nel riserbo e nella discrezione. Per il rispetto che le porta. Per la forza letteraria del romanzo, per l’assenza di retorica edificante, per la freschezza e la precisione dello sguardo. Per la capacità di orchestrare dialoghi e silenzi, di dare corpo al pensiero inespresso». Ed infatti Oliva Denaro ,anagramma di Viola Ardone, è un romanzo di formazione, storico, verista, appassionato che vede protagonista una giovane donna che rimanda a Franca Viola che per prima rifiutò di sposare il suo stupratore. Altra coincidenza?
Il romanzo dalla scrittura potente ha capitoli brevi ma intensi ed il personaggio di Oliva Denaro è descritto con profondità di pensieri e sentimenti. Il lettore si affeziona da subito a Oliva e ne sente quasi il respiro e i palpiti del cuore.
Oliva dice spesso “io non sono favorevole” a cui fanno eco le parola del padre “non lo preferisco”. Salvo è un uomo che si discosta dall’archetipo del padre-padrone. Sa che potrebbe lavare col sangue l’onta ed il disprezzo riservati alla figlia ma invece la sostiene nelle sue scelte e la difende dai pettegolezzi del paese mantenendo coerenza tra pensiero ed azione.
Oliva diventa il simbolo dell’emancipazione femminile e della lotta contro un’intera società piegata dal patriarcato. Eppure la sua lotta è silenziosa, pudica ma altrettanto ferma ed ostinata e coinvolge a poco a poco la madre , la sorella Fortunata che scappa dalle grinfie di un marito violento ed offre motivo di vittoria alla sua amica Liliana che, come la maestra Rosaria, hanno sempre creduto in lei e nelle sue possibilità di riscatto.
Il romanzo è meraviglioso, commovente ed il lettore vorrebbe essere Franco, il ragazzo cieco suo promesso sposo che per vedere il volto di Oliva lo accarezza delicatamente.
Con Oliva Denaro,Viola Ardone conferma le sue grandi qualità di scrittrice e dimostra la forza del femminile singolare e la volontà di tutte le donne che non vogliono sentirsi oggetto di desiderio rinchiuse nei soli ruoli di moglie e madre.