L’ultima fatica letteraria di Massimiliano Virgilio ha per titolo Luci sulla città. Un’inchiesta per Matilde Serao, Ed. Feltrinelli, pag.231. La città a cui si riferisce il noto scrittore, giornalista, sceneggiatore e autore radiofonico classe 1979, è Napoli e vede protagonista Matilde Serao, ‘a signora, fondatrice con il marito Edoardo Scarfoglio del quotidiano Il Mattino e autrice di libri di successo quali Il ventre di Napoli ,Il paese della cuccagna e ben due romanzi gialli: Il delitto di via Chiatamone e La mano tagliata.
Napoli di fine’800. Nella redazione de Il Mattino, la Marinoni sbuffa perché si va in stampa. Al di là di un vetro opaco, Matilde Serao siede alla sua scrivania dove troneggia una Olympia. É lei la vera anima de Il Mattino e scrive di tutto e di tutti con tenacia ed abnegazione, dalla cronaca ai famosi Mosconi. La sua amica del cuore, la grande attrice Eleonora Duse, la invita spesso ad emanciparsi dal marito Edoardo Scarfoglio che continua a tradirla e a non interessarsi alle sorti del giornale come dovrebbe. Ma ecco che in un vicolo dei Ventaglieri, viene rinvenuto il cadavere di Carlo Montanari, un amico di vecchia data, marito di Annarella e padre di Emiliano. Le autorità preposte alla soluzione del caso seguono piste fantasiose e in particolare il capitano Barbatello ritiene che il Montanari sia stato ucciso per questioni politiche interne al partito socialista. Tocca a Matilde Serao scoprire la verità attraversando impavida le zone più pericolose della città tra vicoli malsani e maleodoranti e bassi abitati da una popolazione in preda a malattie, fame, disperazione. Il governo ha intenzione di sventrare la città assoldando speculatori senza scrupoli che non mostrano pietà neppure per quei poveri disgraziati che si indebitano confidando nel gioco del lotto, anche quello clandestino. Ma a’ signora, come tutti chiamano Matilde Serao, svelerà, con tanto di prove, il fitto mistero che si nasconde dietro al delitto.
Massimiliano Virgilio con la sua prosa raffinata e potente costruisce un romanzo davvero intrigante che ha il pregio di riportare in vita una delle donne più straordinarie della Belle Epoque: Matilde Serao. Nelle sue pagine la grande scrittrice e giornalista rivela il suo amore per la città partenopea ma soprattutto per i suoi abitanti cogliendone anche gli aspetti meno olografici e folkloristici. Il suo Ventre di Napoli rappresenta ancora oggi un punto di riferimenti per tutti coloro che vogliano approfondire la storia di Napoli e, in particolare, quella legata al periodo in cui il re Umberto I e l’onorevole Depretis decisero, dopo il colera del 1884 «lo sventramento della città che negli anni era diventata la tavola imbandita del potere con la carne e il sangue dei napoletani, il popolo perfetto con cui banchettare e su cui riversare le colpe dei propri fallimenti» (pag.191) Matilde Serao, di cui Massimiliano Virgilio riesce a coglierne gli umori ,gli stati d’animo e i pensieri, senza tralasciare i suoi ruoli di moglie e di madre, viene aiutata nelle indagini da altri personaggi altrettanto vivi e ben delineati nel romanzo: il vice proto Baldassarre Pietrocola che si rovina la vita e ne sogna una nuova con una vincita al lotto, Ninuccio seduto davanti al compositoio in legno, il suo braccio destro Giulietto Scalinger,Arturo il cocchiere fedele sempre pronto a scarrozzare ‘a signora per le strade di Napoli, Eleonora Duse attrice e amante di D’Annunzio, il suo maestro Gandolin (Luigi Antonio Vassallo detto Gandolin Genova 1852-1906) che continua a ripeterle che il dovere di un giornalista è trovare la verità. E Matilde Serao si abbandona con tutta se stessa a questa ricerca per un alto senso della giustizia ma soprattutto perché il suo mestiere è raccontare la verità.
Poche volte un romanzo che vede nella sua stesura la partecipazione di personaggi realmente esistiti riesce ad essere credibile. Luci sulla città lo è in tutte le sue pagine perché è evidente che Massimiliano Virgilio si è documentato e ha letto con grande interesse le opere della Serao, in particolare Il ventre di Napoli «non solo come guida nei meandri di una città perduta, ma anche una grammatica impareggiabile, serbatoio di un lessico vitale e generoso».(pag.231)
Durante la presentazione di Luci sulla città, tenutasi a Ricomincio dai libri, presso l’Archivio di Stato della città di Napoli, Massimiliano Virgilio ha detto: «La penna di Matilde Serao riuscì ad infrangere convenzioni e pregiudizi. Con uno stile capace di coniugare la cronaca alla letteratura raccontò le storie del popolo, quelle spesso volutamente dimenticate. Il suo era un giornalismo attivo, partecipe. Oggi forse lo chiameremmo denuncia. La Serao era una giornalista a tutto tondo e benché frequentasse la nobiltà e l’alta borghesia resta sempre legata alla realtà di coloro che non avevano voce per difendersi in una Napoli ferita e abusata. Molti dei problemi segnalati dalla Serao nei suoi scritti restano ancora oggi irrisolti».
Luci sulla città è un romanzo gradevolissimo e se ha suscitato una certa curiosità nei lettori intorno alla figura di Matilde Serao e ha spinto qualcuno a leggere almeno una delle sue opere, ha raggiunto il suo obiettivo primario.