«Spesso mi sono chiesta cosa sarebbe successo se la lettera fosse giunta a destinazione, quale serie di avvenimenti avrebbe scatenato, quali casualità e bizzarie, quali possibilità si sarebbero dischiuse…Non c’è alcun modo di affermare cosa sarebbe cambiato, o come le nostre vite si sarebbero potute riunire o separare, o quale altra forma avrebbero preso se un tagliacarte avesse lacerato la busta…»(pag.289).
Il romanzo TransAtlantico dello scrittore irlandese naturalizzato statunitense Colum McCann, finalista al Man Booker Prize 2013, è un piccolo gioiello della letteratura perché costruisce su fatti realmente accaduti una trama affascinante, ricca di colpi di scena, illuminando i rapporti storici complessi tra l’Irlanda e gli Stati Uniti. Tre storie apparentemente slegate tra loro finiscono per convergere nell’ esistenza tormentata di quattro donne: Lily Duggan, Emily Ehrlich, Lottie Ehrlich ed Hannah tutte le protagoniste di una saga familiare dai risvolti drammatici e intensi.
Isola di Terranova 1919 Due aviatori britannici Jack Alcock e Teddy Brown sorvolano per la prima volta con il loro aeroplano Vickers Vimy l’Oceano Atlantico senza scali intermedi. L’impresa riesce ma resta nelle tasche di uno dei due una missiva che non mai sarà consegnata al destinatario…
Dublino 1845 Frederick Douglass tiene un ciclo di conferenze per la causa abolizionista della schiavitù in un’Irlanda devastata dalla carestia sconosciuta persino ad uno schiavo americano. Una cameriera di nome Lily resta affascinata dalla sua personalità e decide di fuggire dall’Irlanda per andare in America a trovare fortuna con pochi soldi in tasca ed una spilla di ametista…
New York 1998 Il senatore americano George Mitchell parte per Belfast per condurre da politico esperto e super partes le delicate trattative tra le parti belligeranti della guerra civile nord-irlandese lasciando a casa moglie e figlio piccolo.
Cosa lega queste tre storie ai destini delle quattro donne citate? Tutto e non saremo certamente noi a svelarlo. Noi ci limitiamo a dire che il romanzo pone una cura fuori dal consueto nel tratteggiare gli eventi storici e la psicologia dei personaggi, mostra una notevole capacità nel descrivere ambienti ed atmosfere facendo risaltare il potere lirico ed emotivo del romanzo che traspare in ognuna delle pagine. All’inizio, forse, il lettore può rimanere leggermente spiazzato dai troppi salti temporali e dalla domanda ricorrente di cosa ci sarà scritto di tanto importante nella lettera mai giunta a destinazione ma poi i fili si riannodano magicamente anche grazie ad una prosa fluida e scorrevole, degna di un vero scrittore. Qualche critico letterario lo ha definito un romanzo matrioska ma forse, proprio questo costituisce il suo fascino e le ragioni per cui il lettore arriva all’ultima pagina a malincuore essendosi affezionato soprattutto ai personaggi femminili di fantasia. Un romanzo da leggere e meditare, un romanzo che sorprende ed insegna svelando i retroscena della Storia nelle storie di ognuno di noi.
Colum McCann è nato a Dublino il 28 febbraio del 1965 ma vive da tempo a New York dove insegna scrittura creativa all’Hunter College della City Universiti di N.Y. Nel 2009 ha vinto il National Book Award con il romanzo Questo bacio vada al mondo intero. Altri suoi romanzi sono: Di altre rive (1994), La legge del fiume (1995), I figli del buio (1998), la sua danza (2003), Zoli: storia di una zingara (2006), tredici modi di guardare (2018), Apeirogon (2020). Scrive per numerose testate quali gli statunitensi The New York Times, The Atlantic e GQ, il britannico The Times, l’irlandese The Irish Times e l’italiano La Repubblica. Nel 2003 è stato nominato dalla rivista Esquire Magazine come uno dei migliori autori viventi.