I “E canterò di quel secondo regno/dove l’umano spirito si purga,/ e di salire al ciel diventa degno”. Dante Alighieri- La Divina Commedia (Purgatorio I, 4-6)
Dopo la Cantica dell’Inferno dantesco analizzata nel volume A riveder le stelle-Dante il poeta che inventò l’Italia, Aldo Cazzullo si cimenta con quella del Purgatorio con Il posto degli uomini-Dante in Purgatorio dove andremo tutti, Ed. Mondadori, pag. 288, Collana Strade Blu.
« I nostri nemici finiranno all’ Inferno, le nostre mamme in Paradiso ma a noi un po’ di Purgatorio non ce lo leva nessuno. Per questo il Purgatorio è degli uomini, dove andremo tutti. Meglio sapere per tempo quello che ci aspetta. Dante stesso pensava di finirvi da morto, nel girone dei superbi».
E così Aldo Cazzullo prosegue il suo viaggio nei regni dell’oltretomba insieme a Dante Alighieri, Virgilio e Beatrice. Questa volta si parla del Purgatorio, riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa soltanto nel 1274. Dante allora se lo immagina come una montagna che si innalza sino al cielo della Luna, collocata agli antipodi della città santa di Gerusalemme, formatasi in conseguenza della precipitosa caduta di Lucifero fino alla profondità della Terra. Essa è costituita da sette cornici concentriche o gironi e accoglie le anime penitenti dei superbi, invidiosi, iracondi, accidiosi, avari, golosi, lussuriosi. Per la legge del contrappasso i superbi sono costretti a portare dei pesi su per la montagna, gli invidiosi hanno gli occhi cuciti con il fil di ferro, gli iracondi sono avvolti da una densa nube di fumo, gli accidiosi sono costretti ad urlare esempi di sollecitudine e di accidia punita, gli avari sono legati, i golosi costretti a patire la fame e la sete, i lussuriosi a camminare nel fuoco.
Il Purgatorio ha il fascino di una città di frontiera. È il luogo del quasi, dell’attesa della felicità nel rivedere Dio, unica fonte di vita e di consolazione.
L’autore ricostruisce le vicende di Dante in Purgatorio con le stesse tecniche narrative adoperate per l’ Inferno ovvero il viaggio del Sommo Poeta viene arricchito da riferimenti continui alla storia, all’arte, all’ attualità con una prosa mai banale o pesante ma fluida e coinvolgente.
E Dante incontra nel Purgatorio tantissime anime tra le quali ricordiamo il musico Casella, il poeta Guido Guinizelli, il miniaturista Oderisi, Giotto , Forese Donati, Manfredi, Sapia, Nella e Pia de’ Tolomei , l’unica anima che si preoccupa per Dante e chiede di essere ricordata nelle sue preghiere. Cazzullo si sofferma con dovizia di particolari su ciascuno di loro raccontandone la vita e i rapporti avuti con Dante. E tutti questi personaggi diventano vivi ed attuali nelle loro passioni così come lo è Dante durante il suo viaggio. E in cima alla montagna, entrato nell’Eden, il nostro paradiso perduto a causa del peccato originale di Adamo ed Eva colpevoli di aver mangiato il frutto proibito della conoscenza, rivede Beatrice, più bella di come la ricordava. Dante trema e poi piange per l’emozione e si prepara a volare con la donna amata verso il Paradiso.
In una biblioteca che si rispetti non possono mancare i libri di Aldo Cazzullo in particolare questi che si riferiscono a Dante Alighieri e al suo capolavoro. Siamo in attesa di leggere il terzo volume della trilogia che riguarderà il Paradiso, di prossima pubblicazione.