«Non cerco nulla. Non ho bisogno di nulla. Non penso quasi a nulla. È uno di quei periodi in cui vago nella mia vita come potrebbe fare un passante, un turista, un cavaliere errante, un personaggio secondario, sicuramente non come la protagonista della mia avventura, quale dovrei essere fino in fondo e, in fondo, sono». Francesca Michielin
Il cuore è un organo è il romanzo di esordio della cantautrice e polistrumentista di Bassano del Grappa, classe 1995 Francesca Michielin, Ed. Mondadori, Serie Novel, pag. 262.
È una storia tutta al femminile che vede protagoniste tre donne molto diverse tra loro non solo per esperienze fatte ma per diverso sentire: Veridiana (Verde per gli amici), Anna e Regina. La prima è una cantautrice poco più che ventenne all’apice del successo che cerca disperatamente di trovare una sua collocazione nel grande mondo della musica di cui già intuisce i rischi ed i pericoli legati al successo. Regina è una vecchia gloria della musica leggera che si è ritirata in campagna schifata da quello stesso mondo che le ha regalato fama e riconoscimenti e che ha sempre criticando aspramente la sua eccentricità. Anna, dal passato misterioso e per questo avvincente, fa incontrare entrambe dopo la sua morte rendendole l’una lo specchio dell’altra. L’amicizia tra Verde e Regina si rivela profonda e destinata a cambiarle per sempre. E insieme a tutto questo un dolore immenso, intenso, straziante, apparentemente inspiegabile che fa da collante alle pagine del romanzo e che viene avvertito dal cuore delle due protagoniste.
In venti capitoli, Francesca Michielin dimostra di credere nelle donne e nella loro forza interiore. Crede in una sorellanza che si nutre di amicizia e di empatia. Crede nell’atto di aprirsi agli altri senza remore o scappatoie perché soltanto quando siamo capaci di guardare dentro noi stessi troviamo la forza per superare i momenti difficili e le avversità della vita.
Verde si scopre una ragazza forte e vitale, Regina l’artefice di uno sconvolgimento radicale nella vita della giovane cantante ed Anna, anche e soprattutto perché morta, lo strumento per una riflessione sul come gli avvenimenti, apparentemente dettati dalla casualità, riescono ad ordinarsi come tessere di un mosaico che prende vita a poco a poco.
Il romanzo, bello, insolito, ben scritto, porta a riflettere sugli incontri che possiamo fare nelle nostre vite e, in definitiva capire che essere adulti significa accettare di essere fragili e non aver paura di mostrarsi per quello che si è.
Il cuore è l’organo delle emozioni, dei sentimenti, dell’amore e «questo cuore non potrà essere una semplice parte del corpo, un organo, ma sarà la musica delle nostre vite. La mia anima tutto ha suonato, così il mio cuore è davvero un organo» (pag. 259).
Noi di Mydreams vi trascriviamo una parte del brano Ottanio per invogliarvi alla lettura del romanzo ed immergervi nelle atmosfere delle protagoniste:
«Forse non ci credi/mi capita spesso/quando sto con te/mi annienti il cuore/ all’improvviso /mi manca l’aria. Il panico dilaga/mi allaga la testa/parole naufragano./C’è un uragano in una festa/dimmi cosa fare/io non lo so….Ci vuole una vita per capire che cosa siamo/Se siamo nuvola o aeroplano/ Chi sono gli altri per dirci cosa siamo/ Che cuore abbiamo in mano/ Se siamo blu/oppure ottanio…».