«Gridalo che tutto può cambiare. Gridalo forte». Roberto Saviano
«Grido, dunque sono». Reinaldo Arenas
L’ultima fatica letteraria di Roberto Saviano è Gridalo, Ed.Bompiani Overloock, pag 527- 22 euro. Il titolo è strutturato graficamente a forma di megafono e le belle illustrazioni in bianco e nero,contenute all’interno, sono di Alessandro Baronciani.
È un libro molto particolare che si discosta nettamente dai precedenti in quanto non è un’indagine sui fenomeni malavitosi come Gomorra o Zero Zero Zero e non è neppure un romanzo come La paranza dei bambini o Bacio feroce che, sebbene opere di fantasia, danno voce alla realtà violenta delle periferie metropolitane dove i giovani vogliono tutto e subito senza neppure i riti di affiliazione alla criminalità organizzata. Gridalo è un prontuario per tenere stretta la democrazia, un metodo per continuare ad esprimere liberamente le proprie opinioni, un manuale pronto all’uso per denunciare soprusi e violenze, un breviario laico per affermare convinzioni ed ideologie in assoluta libertà supportato da una serie di esempi di donne e di uomini che hanno pagato anche con la vita il bisogno di affermare la verità anche se scomoda. L’imperativo così urlato del titolo è rivolto innanzitutto alle nuove generazioni ma restituisce anche agli adulti quella carica di rabbia e di determinazione necessaria per cambiare il mondo e le sue leggi o quantomeno porsi degli interrogativi e prospettare soluzioni.
Roberto Saviano ci ha abituati come autore ad una prosa raffinata e dai toni pacati ma ora non c’è più tempo per la sola indignazione ed arriva il momento in cui non si può più ignorare la realtà dei fatti.
Ora bisogna urlare non ce la faccio più, non voltare lo sguardo dall’altra parte e negoziare sui valori fondamentali. Ora è il momento di unire le forze e gridare con quanto fiato in gola tutto quello che non possiamo più sopportare: la burocrazia, il rimandare la soluzione dei problemi, il dare sempre la colpa agli altri, la sensazione di essere colpevoli per qualcosa che non abbiamo fatto, la necessità di giustificarci, la sensazione scomoda di essere manipolati ed orientati dai mezzi di comunicazione di massa, i pettegolezzi, le calunnie, la certezza che quando alziamo la voce per chiedere un nostro diritto o anche per denunciare le ingiustizie patite da altri c’è sempre qualcuno che si domanda quale sia il nostro tornaconto personale, la bellezza che non va costruita piegando il nostro corpo a d un modello ideale,lo scendere a compromessi, la corruzione, il preferire la furbizia all’intelligenza, il credere che per giungere ad un traguardo ci sia bisogno di un parente blasonato o di una raccomandazione, l’imperativo scellerato di una scelta tra un male ed un male minore, la reale mancanza di pari opportunità tra uomo e donna e potremmo continuare all’infinito.
Tutto questo rende la nostra vita un inferno e abbiamo la consapevolezza che le nostre libertà individuali, così faticosamente conquistate possano perdere necessità ed importanza. Ed è inquietante pensare che ciò accada non sotto un regime totalitario ma in democrazia, frutto di una scelta. In modo più subdolo ma non per questo meno feroce ci privano della capacità di pensare in modo libero e critico, ci orientano verso opinioni scontate e ci manipolano fino ad arrivare a disprezzare noi stessi. Ed ecco quindi che il grido ci rende visibili e determinati o quantomeno a non essere complici. E gli esempi che ci vengono forniti da Roberto Saviano servono proprio a farci aprire gli occhi.
Il lettore è un ragazzo appena sedicenne che esce da liceo Diaz di Caserta con i capelli neri lunghi ed arruffati, il volto serio e pensieroso. Dalla tasca posteriore dei pantaloni fuoriesce un quotidiano, segno che è assetato di notizie e di verità. Ed al suo alter ego Saviano offre una mappa per ri-trovarsi nella selva oscura della vita alla ri-cerca della verità, al punto dove starà a te perderti e farti arrivare dove io non ce l’ho fatta ad andare oltre .(pag.12)
Le storie di tutti e per tutti di Giordano Bruno, Ipazia, Robert Capa, Jean Seberg, George Floyd, Pier Paolo Pasolini, Martin Luther King, Francesca Cabrini, Jamal Kashoggi, Hulk Hogan, Joseph Goebbels, Anna Achmatova, Anna Politkovskaja e tanti altri sono la testimonianza che questo grido c’è e ci sarà.
Roberto Saviano parla e ci provoca all’urlo viscerale degli uomini puri di cuore e ad assumerci le nostre responsabilità perché ciascuno di noi può e deve fare la differenza.
E Gridalo questa volta metterà tutti d’accordo ,anche i detrattori di Roberto Saviano perché ciascun individuo vuole evitare la censura ai propri pensieri a garanzia della libertà di espressione delle proprie idee.
Il libro va letto con calma e perché no? riletto in alcuni passaggi difficili non per la prosa che è sempre alta e fluida ma per i concetti espressi. Ottima la scelta di aggiungere al termine di ogni capitolo una serie di riferimenti e di note per verificare le fonti per ulteriori approfondimenti e anche quella di sintetizzare il motivo del grido. Tali frasi conclusive a mo’ di epigrammi costituiscono quasi una preghiera laica che vi consigliamo di leggere attentamente.