«Uno vede la vita come un fiume, uno come un deserto, un altro come una partita a scacchi con la morte. Io la vedo sotto forma di un gioco Shangai fatto da solo». Erri De Luca
Chi di noi non ha mai giocato a Shangai? Lo scopo del passatempo in questione consiste nel raccogliere i 41 bastoncini di legno di diverso colore ad uno ad uno cercando di non muovere o far cadere gli altri. Il gioco richiede un’altissima dose di pazienza, attenzione e delicatezza nei movimenti.
Erri De Luca ha dato alla sua ultima fatica letteraria il titolo Le regole dello Shangai (pag. 109, Ed. Narratori Feltrinelli).
Il breve romanzo vede protagonisti un orologiaio accampato tra le montagne e una giovane gitana in fuga dalla famiglia per sottrarsi al matrimonio combinato con un anziano.
Il fortuito incontro si snoda in un dialogo vivo e serrato fatto di immagini, ricordi, esperienze al di sopra del mare e della terra dove i due mondi e le due visioni opposte della vita si incrociano e si completano.
La ragazza è capace di ammansire un orso, di predire il futuro osservando le linee del palmo della mano ,di scoprire il mare e poi di mangiare il pesce togliendo ad una ad una le spine come nel gioco dello Shangai. L’orologiaio si è perso nell’ingranaggio della sua esistenza e di quella altrui perché è la vita stessa che cambia le persone e non viceversa, perché per ogni storia c’è la continua interferenza dell’invece.
In poche pagine ed usando parole evocative, come negli altri suoi scritti, Erri De Luca conduce i lettori a scoprire a poco a poco le verità taciute da entrambi i personaggi. Nulla è come appare, nulla è come è in un gioco di specchi tra abilità e finzione, solitudini e misteri.
La prima parte del romanzo chiamata Premessa ,potrebbe da sola rappresentare la sceneggiatura di un film. I monti tra l’Italia e la Slovenia assistono muti ma partecipi al fitto scambio di battute tra la ragazza e il vecchio orologiaio che ormai non ha più la mano ferma per giocare a Shangai e per riparare i sofisticati meccanismi dei preziosi misuratori del tempo.
La seconda parte, quella che comprende Lettere, Il quaderno e Un’altra lettera è senza dubbio più affascinante e svela i misteri legati ai due personaggi.
Soprattutto nel Il quaderno la cifra stilistica di Erri De Luca si mostra finalmente appieno. I periodi brevi e lapidari, la ricercatezza dei termini, il continuo confrontare l’italiano con la lingua napoletana sono gli elementi costitutivi di un racconto lieve ma profondo, intenso e sfaccettato.
Anche noi lettori dobbiamo seguire le regole dello Shangai per comprendere vite e destini che s’incrociano e si scontrano con mani e occhi fermi alle pagine intrise di poesia. In questo romanzo si trovano alla fine e riescono a riscattare una storia singolare che non è dato conoscere dalle prime pagine.
Erri De Luca si svela dolcemente e leggendo ci sembra di sentire la sua voce e di vedere il suo corpo minuto e nervoso.
Il 31 maggio alle ore 19.00 Erri De Luca sarà alla Fondazione Foqus per incontrare i suoi lettori. Un appuntamento da non perdere.