«La giovinezza non corrisponde a un’età anagrafica ma all’istante in cui il corpo supera i suoi limiti grazie alla libertà dello spirito. Mentre il suo piede correva incollato al pallone , Dario era il più forte perché il suo cuore era puro, spalancato all’estasi del gioco». Roberto Saviano
L’ultima fatica letteraria di Roberto Saviano è Cuore Puro (Ed. Giunti, pag.168). Partendo come sempre da fatti di cronaca e da uno dei suoi primi racconti dal titolo Super Santos, Roberto Saviano ci racconta le vicende di quattro ragazzini Dario, Giovanni, Giuseppe e Rino che si divertono a giocare a calcio nella periferia nord della città di Napoli.
Ecco come lo stesso autore ne parla con Fabio Fazio durante la trasmissione Che tempo che fa del 6 novembre scorso: «Nel romanzo racconto cosa significa giocare con il Super Santos riconoscibilissimo per il colore arancione e le striature nere. Quattro ragazzini giocano a pallone, tutti i giorni, dopo aver frequentato la scuola. Oggi sono poche le città dove è possibile giocare per strada. Ad un certo punto vengono assoldati dal Sistema che chiede ai ragazzi di continuare a giocare a calcio e di segnalare la presenza dei carabinieri o della polizia gridando: “O pallone!’O pallone! È il segnale affinché la piazza possa nascondere la droga e far sparire gli spacciatori. Qualsiasi altro segnale quali le telefonate o i pali sarebbero sospetti. I bambini che giocano no. E accade che uno di questi bambini mentre sta giocando ignora la consegna perché sta realizzando un’azione di gioco troppo bella che non vuole interrompere. Non dà l’allarme ed inizia così la sua dannazione- salvezza.
Il romanzo si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto. Il cuore di un giovane giocatore di serie A deve essere scortato dai tre ragazzini che ormai sono diventati dei giovani camorristi per essere trapiantato nella gabbia toracica di Tonino Porcello detto ‘O puorco. Egli ha paura che in qualche modo i suoi nemici possano sottrargli il cuore che gli salverà la vita. Ma uno di loro non ce la fa. Come è possibile che il cuore di una persona che ha creduto fortemente di potersi realizzare attraverso il gioco e che gli permette di poter accedere alla parte migliore di sé, possa battere nel corpo di un boss di quartiere? Spensieratezza, fratellanza, amicizia sono le declinazioni su cui questo romanzo prova a capire dove noi conserviamo la nostra parte migliore. Il cuore puro in fondo è questo. Non è un cuore che non si è compromesso, non è un cuore che non ha conosciuto errori e contraddizioni. Il cuore puro è ricordarsi ciò che si era quando si poteva avere un legame di amicizia senza alcun interesse e si poteva giocare in uno spazio libero».
Roberto Saviano con Cuore puro ci racconta con una prosa limpida, cristallina, la storia di quattro bambini, poi adulti, che hanno un sogno: salvare la parte migliore di se stessi.
Chi di noi non ha incontrato Antonio, Gennaro, Luigi, Salvatore, Carmine, tra le strade polverose della nostra città? Li abbiamo visti sudati, con le ginocchia sbucciate, i capelli arruffati inseguire una sfera arancione come il fuoco percorsa da nere venature e andarla a recuperare tra le gambe dei passanti infastiditi o sotto le ruote enormi di un camion. E questi ragazzi hanno un cuore che batte all’impazzata anche da adulti per salvarsi. Anche gli spacciatori, i pusher, i boss di quartiere, i camorristi hanno un cuore che non funziona perché irrorato dal Male. Anche un giovane calciatore di serie A ha un cuore che batte per la realizzazione di un sogno che appena agguantato scivola via…Il grido di tutti questi cuori è graffiante, doloroso, disperato. Ancora una volta Roberto Saviano ci restituisce con la sua scrittura il sapore dell’infanzia negata, delle famiglie rassegnate, della violenza ma anche la voglia ed il coraggio di cambiare la realtà che ci circonda. Non parlarne ci farebbe somigliare agli struzzi che nascondono la testa nella sabbia davanti ai predatori.
Il cuore deve essere puro come quello di Dario, come quello di Rino senza rinunciare all’umanità.
Già gli antichi egizi lo sapevano: il cuore rappresentava i sentimenti del morto cioè la sua bontà e la sua cattiveria e se il cuore pesava al pari di una piuma il defunto poteva accedere all’aldilà. Cuore Puro è un libro da leggere!