Silvia Avallone ha pubblicato per Einaudi, Collana La Scala, il suo quarto romanzo dal titolo Cuore Nero che vede protagonisti Emilia Innocenti e Bruno Peraldo in quel di Sassaia, un utero di pietra nel quale naufragare, un minuscolo borgo realmente esistente incastonato come un diamante tra impervie montagne. L’unico modo per arrivarci è la Strà dal Forche,una mulattiera stretta e tortuosa, aspra e impervia come il carattere dei montanari di poche parole e abituati al silenzio e al freddo rigido.
Emilia è una giovane donna trentenne dai capelli rossi , minuta e magra come uno stecco dall’aria spavalda. Dalla casa affianco Bruno la osserva e si domanda: cosa ci farà mai lontana dal mondo quella misteriosa ragazza che ha portato con sé un grande borsone e un mucchio di valige? Quando finalmente si incontrano, ciascuno coltivando la propria solitudine , Bruno si specchia nello sguardo malinconico di Emilia e ne intuisce un dolore simile al suo. Entrambi hanno conosciuto il male: Emilia per averlo fatto e Bruno per averlo subito. E Sassaia è il loro rifugio perché braccati dalla vita stessa.
Bruno ed Emilia , entrambi fragili comprenderanno che è importante perdonare e perdonarsi e che l’Amore può essere soltanto disobbedienza.
La potente scrittura evocativa di Silvia Avallone si manifesta in questo romanzo in tutta la sua bellezza sia nei dialoghi che nelle descrizioni.
Si può assolvere se stessi per il male fatto e per quello ricevuto? Sì, se ci aggrappiamo alla famiglia, alle amicizie solide, a coloro che ci vogliono bene , che si prendono cura di noi e ci perdonano .
La ricostruzione della vita di Emilia e di Bruno passa attraverso la verità, al saper guardare in faccia il male partendo da quella scintilla del divino che è in tutti noi e che dobbiamo coltivare, alimentare e far crescere.
Cuore nero è una storia di condanna e di salvezza, una storia che ci colpisce perché densa di umanità, compassione e luce e noi di Mydreams ve ne consigliamo la lettura.
Silvia Avallone ci mette tra le mai il romanzo della sua maturità e non possiamo deluderla perché Cuore nero è davvero una lettura che spinge a riflessioni morali e civili.
Come sempre , per invogliarvi ,vi trascriviamo l’inizio del romanzo: «Il lunedì di novembre in cui Emilia e suo padre imboccarono il sentiero chiamato Strà dal Forche e risalirono il bosco di castagni che separa Sassaia dal resto del mondo, era il giorno dei morti. Riccardo continuava a pensare che un posto del genere -una minuscola frazione isolata-non fosse adatto a cominciare una nuova vita: non per sua figlia, non dopo quello che aveva passato e, soprattutto non da sola. Ma Emilia procedeva a passo spedito, convinta. D’altra parte il cielo era un di un blu abbagliante, quella mattina. L’aria, ripulita dalla pioggia della notte precedente lasciava emergere anche i dettagli più lontani, e c’era una tale luce appoggiata alle cose: come se nessuno avesse potuto morire mai, e nessuna storia finire, su questo crinale illibato di terra».