«Quando la musica finisce, l’applauso del pubblico si smorza e le luci si spengono, per un attimo tu rimani da solo con te stesso. E sorridi. Nessuno può vederlo, ma sorridi». Gino Paoli
Gino Paoli con Daniele Bresciani ci propone la sua biografia dal titolo provocatorio Cosa farò da grande – I miei primi 90 anni (Ed. Bompiani, pag. 302).
Il noto cantautore nato a Monfalcone nel Friuli , ma cresciuto a Genova, nel quartiere Pegli si racconta in questo libro con una sincerità disarmante. In poco più di trecento pagine, corredate da numerose fotografie ci rende partecipi della sua vita straordinaria fatta di incontri, amori, passioni.
Da ragazzo era la disperazione dei genitori e nell’età adulta quella delle donne che lo hanno amato ricambiate : Anna Fabbri, Stefania Sandrelli, Ornella Vanoni, Paola Penzo. È padre di cinque figli: Giovanni, avuto dalla prima moglie, Amanda nata dalla relazione con la Sandrelli, Tommaso, Francesco e Nicolò avuti dall’ultima moglie.
Gino Paoli, ha pubblicato ben 34 album e ha scritto canzoni che restano e resteranno pietre miliari nel vasto panorama della canzone italiana: La gatta, Sapore di sale, Il cielo in una stanza, Senza fine, Una lunga storia d’amore, Quattro amici, Sassi, Ti lascio una canzone. Eppure pochi sanno che è un valido pittore , ama guidare auto sportive ,esplorare le profondità marine, preparare il pesto genovese (ricetta a pag. 259). Ama moltissimo leggere. I suoi autori preferiti sono: Edmond Rostand, Jack London, Erich Maria Remarque.
Ma come si fa a scrivere una canzone-capolavoro? Ecco che ce lo spiega lui stesso a pag.218:” Per me scrivere è questione di incastri. Ogni parola ne prevede un’altra e solo quella: la struttura di ogni mio brano è così, un puzzle , dove un pezzo si abbina a quello precedente e al tempo stesso a quello successivo. Non sopporto lo spreco di parole o l’uso di quelle inutili “. Tuttavia siamo convinti che solo questo non basta: c’è bisogno di un grande amore per la musica.
Nel libro poi Gino Paoli parla delle sue amicizie fraterne con Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Fabrizio De Andrè,Gianni Minà, Luigi Tenco, Maurizio Costanzo , Paolo Villaggio rammaricandosi che Dio si è portato via ad uno ad uno tutti quelli a cui volevo bene (pag.265). Per ognuno ricorda aneddoti gustosi che non sveliamo per incuriosirvi e invogliarvi alla lettura.
Contrariamente al solito trascriviamo alcuni pensieri di Gino Paoli posti al termine del libro, ideali risposte al quesito: cosa farò da grande. «Per prima cosa un ultimo tatuaggio. Un altro delfino, accanto a quello che ho sulla spalla, I delfini vanno sempre in coppia e sarebbe un peccato lasciarlo morire in solitudine. Poi vorrei rimettermi a dipingere. Dieci quadri, non uno di più non uno di meno… Poi avrei da finire tre o quattro canzoni che ho in testa. Il protagonista un uomo o una donna, non importa ripensa alla propria vita e si rivolge alla persona alla quale tiene di più e si chiede: Chi sono io? Sono quello buono o quello malvagio? Quello intelligente o quello stupido? Quello matto o quello sano? Ci ho pensato. Ora lo so. Io sono quello che ti ama. …E poi mi aspetta l’ultima cosa da fare. Mi piacerebbe ancora dare la mano al Cristo degli Abissi di San Fruttuoso. Allora, forse, sarò pronto».