Se avete l’intenzione di trascorrere questa torrida estate 2020 leggendo un libro spiazzante, provocatorio, dissacrante e a tratti osceno ed inquietante, vi consigliamo la lettura di Colla di Irvine Welsh. Sì, avete indovinato quello di Trainspotting e dell’omonimo film cult diretto nel 1996 da Danny Boyle. Gli ingredienti ci sono tutti o quasi: droga, sesso, sbornie colossali, violenza.
I protagonisti del romanzo, che l’autore descrive dal 1970 alle soglie del 2000, vivono nella Corea, uno dei più squallidi sobborghi di Edimburgo. Si conoscono dai banchi di scuola insieme alle loro famiglie e si chiamano: Andrew, Billy, Carl e Terry. I quattro amici condividono le loro prime esperienze sessuali, le risse, la violenza tra bande di quartiere, l’alcool, la droga. Negli anni ’90 ciascuno di essi prende la sua strada ma sempre ai margini di una società che li respinge perché bacati e bruciati dalla vita stessa. Eppure nel racconto nudo e crudo di queste quattro esistenze sbandate ci sono spunti di riflessione sull’universo giovanile che spesso viene trascurato o guardato con supponenza dalle stesse famiglie, dalla scuola e dalla società. Questo romanzo ci offre l’opportunità di cogliere i pensieri più profondi di questi ragazzi che rassomigliano tanto ai giovani che affollano le nostre strade e di cui non sappiamo indovinare le insoddisfazioni, l’angoscia per il futuro incerto, la mancanza di modelli credibili e di valori condivisi, la noia e l’incapacità di comunicare nonostante l’uso sfrenato dei cellulari che ci connettono con il mondo intero.
Qualche critico ha detto che Welsh è l’entomologo della giovinezza perché analizza con rigore scientifico i suoi personaggi come degli animaletti sotto il vetrino di un microscopio. E la letteratura deve avere, tra le tante, questa funzione: descrivere la realtà stimolando il pensiero creativo e la discussione. Welsh entra nell’animo, nei pensieri, nei ricordi, nelle passioni dei suoi personaggi con una efficace e ruvida crudezza senza filtri, sena giudicare atteggiamenti o comportamenti, senza bugie o inganni e con un linguaggio reale, vivo, preso dalla strada. La colla dell’amicizia che lega i protagonisti delle vicende narrate, se pur filante e viscida è necessaria, è vitale al pari delle stradine buie e maleodoranti della Corea, della puzza di cavolo delle case popolari, degli androni poco illuminati, dell’abbaiare dei cani randagi, del miagolare dei gatti in amore.
Colla è l’affresco di una generazione che travalica i confini della Scozia, Colla parla di luoghi reali e di personaggi reali, Colla è un presente dimenticato.
I capitoli del romanzo si susseguono con apparente facilità ma in questa operazione c’è tutta la tecnica e la partecipazione emotiva dell’autore.
Come sempre, trascriviamo l’incipit del romanzo.
«Il sole si levò dietro il cemento dell’isolato di fronte, lampeggiando dritto nelle loro facce come un presentatore delle tele su di giri. Davie Galloway fu così sorpreso dallo sfolgorio sguincio che per poco il tavolo che stava faticosamente trasportando non gli cadde dalle mani. Faceva già abbastanza caldo nell’appartamento nuovo e Davie si sentiva come una strana pianta esotica che appassisce in una serra troppo riscaldata…». (pag 9)
Irvine Welsh è nato a Leith, Edimburgo, nel 1958. Risiede a Dublino per motivi fiscali (in Irlanda gli scrittori non pagano le tasse) e trascorre i mesi invernali a Miami e tiene corsi di scrittura creativa a Chicago.
Esordisce nel 1993 con il romanzo Trainspotting a cui seguono: Marabu Stork Nightmares 1995, Filth 1998, Colla 2001, Porno 2002, I segreti erotici dei grandi chef 2006, Crime 2008, Skagboys 2012, La vita sessuale delle gemelle siamesi 2014, Godetevi la corsa 2015, L’artista del coltello 2016, Morto che cammina 2018.