«Perché essere normale quando puoi essere il migliore?» Zlatan Ibrahimovic
Il Corriere della Sera ha decretato che il libro Adrenalina. My Untold Stories, scritto da Zlatan Ibrahimovic con Luigi Garlando e pubblicato da Cairo, è il libro più venduto durante le festività natalizie. L’attaccante svedese del Milan ha battuto avversari di tutto rispetto quali: Ken Follett, Zerocalcare, Donato Carrisi che fanno da decenni il mestiere dello scrittore con notevole successo di pubblico e critica.
È il terzo libro pubblicato da Zlatan, dopo Io, Ibra del 2011 e Io sono il calcio del 2018. Ma cosa ha di diverso questo libro rispetto agli altri due? Avere quarant’anni e portarli da Dio, iniziare a fare un bilancio della propria vita perché la carriera di un giocatore è breve e ricca di ostacoli, chiedersi cosa ha rappresentato il calcio e in cosa convertire la genialità e l’urlo dei tifosi in campo e fuori campo.
Zlatan Ibrahimovic ha giocato da protagonista nelle più importanti squadre del mondo: Aiax, Juventus, Inter, Barcellona, Paris Saint- Germain, Manchester United e due volte nel Milan. È l’unico straniero ad aver vinto in Italia la classifica dei marcatori con due squadre diverse, Inter e Milan, ed è stato più volte miglior straniero dell’anno e migliore giocatore della nostra serie A.
Nel libro racconta di quando lo chiamavano zingaro e gli arbitri facevano finta di non sentire. Racconta del suo gol più bello ovvero la famosa rovesciata da trenta metri, in nazionale, contro l’Inghilterra. Racconta la sua speciale amicizia con Rino Gattuso. Racconta le sue fragilità nascoste sotto la maschera da duro e spaccone, la dolcezza , il rifugio e la forza della sua famiglia, la determinazione , i sacrifici e il coraggio necessari per diventare un grande campione.
«Ho quarant’anni e due figli che non sono più bambini ma ragazzi. A quest’età in genere si tira una riga sul foglio e si fanno le prime somme, i primi bilanci. Se il giocatore Ibra lo conoscono tutti, l’uomo no. È il senso di questo libro».
Ed ecco ancora le sue parole: «Quando sono in campo, sentire di essere amato mi dà una carica impressionante. Ma anche l’odio mi trasmette tanto. Quando mi fanno incazzare vado ad un livello superiore: sono più attento, più concentrato, più forte, più desideroso di dimostrare qualcosa. Se mi odiano mi migliorano. Per questo, partite come i derby mi caricano a mille e mi riempiono di una rabbia speciale che mi porta più in alto. Ma oggi ho molto più controllo di quando ero giovane. Anche perché i miei figli mi hanno dato una calma e un ritmo che prima non avevo. Fino alla nascita del primo portavo in casa il calcio e tutta la mia rabbia. Poi sono cambiate le cose. Tornavo a casa, guardavo i bimbi e dimenticavo tutto. Ecco, loro sì che mi hanno rovesciato. Sono entrati nella mia vita e il calcio all’improvviso ha smesso di essere la cosa più importante. Contava solo che stessero bene».
Adrenalina è un libro bello, da leggere e da meditare. Anche coloro che non sono tifosi del Milan o del calcio possono imparare tantissimo dal giocatore e dall’uomo Ibra. Ricordiamo la sua simpatia e la sua energia come ospite di Sanremo 2020 sulle note di Jutro Je della cantante Nada Topcagic : una vera rivelazione!